Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Un buon vecchio natale - cover

Un buon vecchio natale

Washington Irving

Translator Livio Crescenzi

Publisher: Mattioli 1885

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

Per la prima volta tradotto in italiano, The Old Christmas è il racconto di un Natale trascorso in un vecchio maniero di campagna, lontano dalla strada maestra, in compagnia della nobile famiglia che lì vive, "senza nessuna nobiltà che possa rivaleggiare con loro", e senza essere disturbati da nessuno. Lo stile è musicale, elegante e tuttavia semplice, così come per tutta l'opera di Irving, quasi a simboleggiare la sua natura aperta, fiduciosa e il suo gusto limpido e lineare.
Con edizioni su edizioni che si susseguono nel tempo praticamente fino ai giorni nostri, questo testo è entrato nella tradizione della letteratura natalizia. Si dice che The Old Chrismas sia stato un libro tra i favoriti di Charles Dickens.
Available since: 02/10/2025.
Print length: 97 pages.

Other books that might interest you

  • Vasilij Kandinskij e la geometria astratta - cover

    Vasilij Kandinskij e la...

    AA. AA.VV.

    • 0
    • 0
    • 0
    I quadri, i pensieri e le frequentazioni testimoniano una completa adesione di Kandinskij al credo congiunto di Platone e Galileo.
    Collana diretta da Piergiorgio Odifreddi
    Show book
  • La teoria del salto - cover

    La teoria del salto

    Corrado De Rosa

    • 0
    • 0
    • 0
    Settembre 1928. Durante un'escursione sulle Alpi tirolesi, un dentista ebreo cade in una scarpata. Il figlio Philippe corre a chiedere aiuto, ma quando torna con i soccorsi il padre è morto, ucciso da alcuni colpi alla testa incompatibili con una caduta. Per il ragazzo inizia un'altra vita, la seconda, in cui viene arrestato e condannato per parricidio. Sembra la trama di un film, ma è una storia vera che sarà ricordata come «l'affare Dreyfus austriaco». Numerose personalità tra i tanti, Einstein, Freud, Thomas Mann – sottolineano come le incongruenze nelle indagini e l'assenza di movente riflettano un clima fortemente intriso di antisemitismo, rinfocolato dal nazismo che inizia a bruciare l'Europa.
    
    Il giovane, graziato ma segnato dallo stigma della colpa, modifica il proprio nome, si trasferisce a Parigi e dà inizio alla sua terza vita, diventando uno dei fotografi più famosi al mondo: Philippe Halsman.
    
    Con l'abilità del romanziere e la perizia dello psichiatra, Corrado De Rosa ricostruisce gli eventi che hanno trasformato uno studente di ingegneria processato per un tragico reato in un artista innovativo che ha saputo rialzarsi e immortalare l'anima dei suoi soggetti – Dalí e Chagall, Marilyn Monroe e Grace Kelly; ma anche gli insospettabili Oppenheimer, Steinbeck, Nixon – convincendoli a spiccare un salto per liberare la loro essenza più vera e la loro anima giocosa, quella a cui forse Philippe, con lo sguardo malinconico di chi ha bisogno di placare il passato, aveva dovuto rinunciare troppo presto.
    Show book
  • Le avventure di Huckleberry Finn - cover

    Le avventure di Huckleberry Finn

    Mark Twain

    • 0
    • 0
    • 0
    Con una figura ispirata all'amico d'infanzia Tom Blankenship, Huckleberry Finn nacque come seguito del famoso romanzo TomSawyer. Alcune pagine scartate da Twain per il precedente libro si allargarono fino a divenire quello che da molti è stato definito il "primo grande romanzo americano".
    Huckleberry Finn ci trasporta nell'America del Mississippi prima della guerra di secessione, con un linguaggio che, per la prima volta nella letteratura d'oltreoceano, non è più letterario, ma una riproduzione di quel suono e di quella parlata del sud che in seguito occuparono le pagine di tantissimi romanzi.
    Show book
  • Scomparse - cover

    Scomparse

    Patrizia Luraschi

    • 0
    • 0
    • 0
    Lindigena fissa il suo lungo abito rosso appeso ad un palo del telefono, lotta per liberarsi, ed una volta liberata, con il suo abito penzolante, ridotto in brandelli e la sua biancheria intima esposta, in silenzio, legge i nomi delle donne scomparse, che aveva scritti sul braccio. Conclude urlando i nomi ad uno ad uno. Questa è la performance di unartista indigena canadese, che racconta, attraverso questopera, la commemorazione di vite di donne indigene scomparse ed assassinate, che sono sparite dalle strade di Vancouver in Canada. Questo succedeva durante linverno canadese del 2002 per chi passava dal centro est della città. Tutto questo può sorprendere degli osservatori distratti, ma la realtà è che in Canada, spesso classificata ai primi posti sulle liste degli indici di qualità di vita globale, donne indigene subiscono alti tassi di violenza. Nel 2014 la Polizia Canadese confermò che 1017 donne indigene erano state assassinate e che 164 erano scomparse dal 1980, nonostante le donne indigene costituiscano il 4,3% della popolazione femminile del paese. La strada delle lacrime, così la chiamano i nativi americani ed è tristemente conosciuta per le donne che spariscono sul suo percorso.  Secondo gli amerindi, nativi americani, le sparizioni e le uccisioni, cominciate nel 1980 e mai finite, sarebbero almeno quattromila, un numero impressionante che non si ferma. Si tratta di una strage che da decenni si consuma nel silenzio e nellindifferenza. Solo nel 2019, a seguito delle pressioni di molte associazioni e denunce da parte di gruppi nativi, è stato pubblicato un report su quante sparizioni misteriose e omicidi si sono verificati su donne native americane. Il paese nel quale si consumano prevalentemente queste tragedie, secondo uninchiesta condotta, è il Canada. Nellarco di tempo compreso tra il 1980 e il 2012, il totale delle vittime registrate sono 1181. Se già questo numero ci può sembrare estremamente sconvolgente, si pensi a quello complessivo di tutte le donne native americane scomparse e/o uccise. Il numero esatto delle vittime non lo si conoscerà mai, anche perché molte famiglie non denunciano la scomparsa di queste donne, per la paura di ripercussioni e vendette ulteriori e i loro assassini sono: sconosciuti, dei conoscenti o i propri mariti. Un altro tassello che si va ad aggiungere a questo mostruoso mosaico sono i casi non risolti e molte famiglie, alle quali è stata portata via una madre, una sorella, una figlia, chiedono la riapertura di questi casi per far sì che venga fatta giustizia. Perché tutta questa riluttanza nellandare in fondo alla vicenda? É una domanda che sorge spontanea, ma soprattutto suscita molta rabbia, come se esistessero omicidi di serie A e di serie B. Indagini condotte frettolosamente e superficialmente, parzialità a sfondo razzistico, sono alcuni degli elementi riscontrati nellinchiesta, la Commissione ha inoltre appurato che le violenze fatte su queste donne trovano una ragione nellinazione da parte dello Stato, ma soprattutto nelle ideologie connesse che sono basate su una presunta superiorità.
    Show book
  • Un anno vissuto pericolosamente - cover

    Un anno vissuto pericolosamente

    Christopher John Koch

    • 0
    • 0
    • 0
    Nell'Indonesia della metà del xx secolo, il racconto avvincente e perspicace dei disordini politici del paese s'intreccia alla storia umana e commovente dei protagonisti del romanzo. Narrato in prima persona da 'Cookie', reporter di un'agenzia di stampa, Un anno vissuto pericolosamente racconta in retrospettiva l'intrecciarsi delle vite di Guy Hamilton, corrispondente giunto a Giacarta per seguire il tramonto della dittatura di Sukarno, di Billy Kwan, fotoreporter australiano di origine cinese affetto da nanismo, e di Jill Bryant, giovane diplomatica presso l'ambasciata britannica. Dal romanzo è stato tratto il celebre film di Peter Weir interpretato da Mel Gibson, Linda Hunt e Sigourney Weaver.
    Show book
  • I racconti di Pittsburgh - cover

    I racconti di Pittsburgh

    Willa Sibert Cather

    • 0
    • 0
    • 0
    I racconti di Pittsburgh ci presentano una Willa Cather più urbana, che – come una specie di Balzac al femminile – dipinge una città industriale, grigia e triste a cui a volte fa da contrasto una New York ricca e culturalmente vitale. Là dove New York rappresenta l'ideale, la Pittsburgh di Willa Cather è la realtà, il sogno infranto, il soffocamento delle diversità. Con una scrittura precisa, netta e al tempo stesso elusiva ed evocativa, Cather ci racconta l'intimità che si confronta con l'acciaio delle fabbriche, la fragilità che combatte con il sogno del successo, il coraggio della solitudine e dell'individualità, il tema della comunione del vivere e della diversità che fiorisce in disparte.
    Show book