Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Lettera sulla felicità (Lettera a Meneceo - Gnomologio Vaticano - Massime Capitali - Vita di Epicuro) - Con testo greco a fronte - cover

Lettera sulla felicità (Lettera a Meneceo - Gnomologio Vaticano - Massime Capitali - Vita di Epicuro) - Con testo greco a fronte

Epicuro, Diogene Laerzio

Publisher: Crescere

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

La lettera a Meneceo è conosciuta come la lettera sulla felicità ed è il testamento che Epicuro lascia all’uomo: il più grande valore che si può riconoscere nell’opera è aver voluto sottrarre la vita dell’uomo alle incertezze della sorte, affidando l’esistenza all’uomo stesso, rendendolo responsabile della propria felicità e ponendolo al centro della riflessione filosofica. Nell’opera si legge la necessità di liberare l’uomo dalla paura della morte, dalla schiavitù rispetto alle convenzioni sociali, dalla fatica della vita pubblica, dal timore degli dei. Lo stesso tenore ritroviamo nelle Massime Capitali e nello Gnomologio Vaticano: sono attribuite a Epicuro, o più probabilmente all’ambiente epicureo ed entrambe sono raccolte di massime a carattere filosofico e morale. In esse il filosofo da prova del suo famoso stile chiaro e immediatamente comprensibile, che proprio per questo rende le massime incisive e dirette, allo scopo di rendere l’uomo in grado di raggiungere la felicità: qui, come in tutta la sua opera, Epicuro lancia un richiamo all’immanenza della vita umana e alla sua importanza, mai svincolandola dalla ragione, dal rispetto della legge, dalla conoscenza, e fondandola sul valore immortale dell’amicizia. Completa il volume la Vita di Epicuro, scritta dallo storico Diogene Laerzio: nel testo si ripercorre la vita del filosofo in relazione alla sua infanzia e alla sua formazione. Si racconta inoltre della fondazione della scuola e dei rapporti con i contemporanei.
Available since: 10/20/2023.

Other books that might interest you

  • Italiani brava gente? - Un mito duro a morire - cover

    Italiani brava gente? - Un mito...

    Angelo Del Boca, Filippo Focardi

    • 0
    • 0
    • 0
    Tutti i paesi che ambiscono a diventare superpotenze attraverso il colonialismo e la politica della forza e del dominio devono dotarsi di individui pronti a tutto. È ciò che ha tentato anche l'Italia dalla stessa conquista dell'Unità (il Regno d'Italia nasce nel 1871, la prima impresa coloniale italiana è del 1882) fino alla sconfitta del fascismo. È dunque falsa la convinzione che gli italiani siano, diversamente dagli altri popoli, "brava gente". Lo storico Angelo Del Boca lo dimostra ricostruendo capitolo dopo capitolo alcune delle peggiori atrocità commesse dal nostro paese. Nessuna di esse è veramente nota e nessuna è veramente entrata a fare parte della nostra coscienza di cittadini. Forse sappiamo a questo punto che in Etiopia nel 1935-36 l'esercito italiano ha fatto uso, per ordine dello stesso Mussolini, di bombe cariche di iprite. Ma c'è ben altro su cui riflettere, come il campo di concentramento di Nocra in Eritrea, aperto nel 1887 e chiuso dai britannici solo nel 1941, con un tasso di morte del 58 per cento dei detenuti; la tolleranza se non lo sfruttamento, nei primi decenni del '900, dello schiavismo in Somalia; la spedizione nel 1900 contro i boxer cinesi solo perché l'imperatrice ci aveva negato la concessione di San Mun; l'italianizzazione della Slovenia tentata dall'Italia fascista tra il 1941 e il '43 con stragi di civili, guerra ai partigiani, incendi di villaggi e razzie.Con un'audio introduzione di Filippo Focardi © 2023 tracce srls
    Show book
  • Il Codice Verne - Il segreto degli Anunnaki di Atlantide e della vera forma della Terra svelato - cover

    Il Codice Verne - Il segreto...

    Jesús Cediel

    • 0
    • 0
    • 0
    È iniziato oltre 450.000 anni fa a Sumer, nell'antica Mesopotamia. Esseri provenienti da altrove sono arrivati sul pianeta Terra in cerca di risorse energetiche. Ogni cosa è perfettamente documentata negli scritti più antichi conosciuti: Enuma Elish, l'Epopea di Gilgamesh, l'Atrahasis e molti altri. 
    Questi manoscritti, realizzati in scrittura cuneiforme su tavolette di argilla, sono successivamente serviti come fonte di ispirazione per libri di grande importanza come la Genesi o l'Esodo della Bibbia, anche se la vera conoscenza è stata soppressa o distorta per ragioni ideologiche o religiose. 
    In molti anni di ricerca, J. Cediel è riuscito a verificare come i fatti sono chiari e innegabili. Semplicemente risultano così incredibili in rapporto alle convinzioni più radicate e al paradigma storico stabilito, che la scienza preferisce non accettarli. 
    Il Codice Verne parla della penicillina prima di Fleming, dei viaggi aerei prima del primo aereo, di antiche mappe di grande precisione dei luoghi del pianeta scoperti nel XX secolo, del genoma umano prima di Craig Venter, della clonazione prima della pecora Dolly, delle esplosioni nucleari prima di Hiroshima e Nagasaki, della ricerca dell'immortalità prima della Geron Corporation e di una miriade di cose apparentemente così assurde e inconcepibili e invece così vere. 
    Il Codice Verne presenta evidenze sull'origine extraterrestre dell'umanità e sostiene che gli scritti mitici delle civiltà più antiche siano fonti affidabili di ricerca. 
    L'umanità è vittima e cibo di un essere di dimensioni cosmiche. Il Codice Verne denuncia lo stato di sonno ipnotico in cui si trova l'essere umano, uno stato causato da un'intelligenza nell'ombra. 
    In tal modo viene sviluppato un programma il cui obiettivo è abbassare la vibrazione della razza umana.
    Show book
  • Il tipo estetico della donna nel medioevo - cover

    Il tipo estetico della donna nel...

    Rodolfo Renier

    • 0
    • 0
    • 0
    L'anno scorso, togliendo occasione da alcune recenti edizioni della Vita Nuova di Dante, io ritornai sulla questione della Beatrice dantesca. Vi ritornai, contraddicendo in parte alle opinioni espresse in un mio libro del 1879, e sostenendo la idealità assoluta della donna che l'Alighieri esaltò nelle rime e allegorizzò nella Commedia. Ora, in questa trattazione, che per quanto succinta e inadeguata al tema mi riuscì forse più estesa che una recensione non comporti, io volli trar profitto d'un argomento, che per quanto io so non venne ancora recato in mezzo da nessuno, l'argomento che si può desumere dal tipo femminile quale ci viene rappresentato dalla poesia del medioevo. Che infatti le donne cantate dai più antichi poeti medievali fossero donne in carne ed ossa, nessuno può dubitarne, come nessuno può dubitare che donne reali fossero quelle cui rivolsero i loro sentimenti gli artisti della rinascenza, a cominciare dal Petrarca e dal Boccaccio. Dunque a prima giunta parrebbe che la idealizzazione assoluta della donna nei poeti del nuovo stile fiorentino fosse una anomalia, una discontinuazione storica inesplicabile. Invece, a parer mio, è tutt'altro.
    Show book
  • La proprietà letteraria - cover

    La proprietà letteraria

    Olindo Guerrini

    • 0
    • 0
    • 0
    This audiobook is narrated by an AI Voice.   
    In questa settimana stessa, la Corte d’Assise di Bologna condannò a due anni di prigione un tale che rubò dieci galline: che anzi i Giurati, teneri di cuore come sono, ammisero le circostanze attenuanti; se no il ladro di galline avrebbe riscosso forse un anno di carcere per ogni gallina rubata. Questa severità, non solo fa onore alla giustizia del nostro paese, ma è un titolo di gloria per la nostra Polizia. Le galline rubate sono soggette ad esser mangiate; il che rende difficilissimo il seguire le tracce della re furtiva. Ma nulla sfugge alla sagacia della nostra Polizia, che sa fiutare le tracce delle galline digerite colla stessa acutezza d’olfatto con cui il bracco annuncia la pastura delle starne o delle quaglie. E facendo questo dovuto elogio alla Polizia del mio paese, voglio mostrare d’esser giusto con lei, dovendo poi biasimarla per l’ottusità d’odorato che l’affligge quando si tratta d’altre materie.
    Show book
  • Rompere il silenzio - Come ho superato un aborto spontaneo - cover

    Rompere il silenzio - Come ho...

    Jessica Zucke, Pietro Grussu,...

    • 0
    • 0
    • 0
    Esiste un modo per affrontare un dolore grande come quello dovuto a un aborto spontaneo? È possibile contare sul supporto e sul dialogo abbandonando lo stigma e la vergogna associati all'aborto? Attraverso i ricordi dell'autrice e le storie di tante altre donne, questo saggio è un invito a ritrovare la forza per non provare più paura, guarire e scoprire che ogni esperienza – bella o brutta che sia – ci fa scoprire cosa significa essere umani.
    
    L'aborto spontaneo è onnipresente. Non ha riguardo per i confini internazionali. La mia speranza è che questo libro e la condivisione delle mie storie e delle storie di altre persone aiuteranno a ispirare le lettrici e i lettori italiani a sentirsi profondamente sostenuti, a condividere le proprie storie e a normalizzare la manifestazione di eventi dolorosi come la perdita di una gravidanza. Donne italiane: non siete sole. (Jessica Zucker)
    
    Nonostante avesse lavorato fianco a fianco con donne in lutto per aver avuto un aborto spontaneo, la psicologa e autrice Jessica Zucker non aveva familiarità con questo tipo di sofferenza, fino a quando lei stessa ha perso una figlia a sedici settimane di gravidanza. Dopo aver ritrovato la voce e la forza di parlare di un dolore così grande e devastante, Jessica Zucker sceglie di intrecciare in questo libro la propria esperienza alle storie di altre donne, con l'obiettivo di normalizzare la conversazione sull'aborto, far conoscere il trauma che in molte hanno subìto cosicché in futuro nessuna donna dopo un aborto dica più "Mi sento sola".
    
    Introduzione di Elena Meli
    Edizione italiana cura di Pietro Grussu e Rosa Maria Quatraro
    
    Traduzione dall'edizione inglese di Denise Misseri.
    Show book
  • Polvere alla polvere - Un'indagine tra i mestieri della morte - cover

    Polvere alla polvere -...

    Hayley Campbell

    • 0
    • 0
    • 0
    Attraverso il dialogo con le persone che lavorano con i defunti, l'autrice tenta di capire se e come la morte influisce sul loro modo di vivere e offre al lettore riflessioni e approfondimenti per accompagnarlo a interrogarsi sul mistero della fine della vita.
    
    Come affronta la morte chi se la ritrova sul posto di lavoro tutti i giorni?
    
    Come si rapporta — o, meglio, non si rapporta — la società occidentale con i lavoratori dell'industria funeraria o con chi ha a che fare con la gestione del lutto?
    
    Attraverso il dialogo con le persone che lavorano con i defunti, Hayley Campbell tenta di capire se e come la morte influisce sul loro modo di vivere. Arricchite da approfondimenti di carattere storico e filosofico, le riflessioni personali dell'autrice, da sempre affascinata dalla morte, porteranno il lettore a interrogarsi sul mistero della fine della vita partendo da testimonianze di prima mano sui suoi aspetti più pratici.
    
    Nel corso della sua indagine Campbell incontrerà investigatori della omicidi, imbalsamatori, un'ostetrica specializzata in lutti, un ex boia responsabile di sessantadue esecuzioni, becchini che hanno già scavato le proprie tombe, un uomo che ha fondato un'azienda per ripulire i luoghi in cui è stato commesso un crimine, tecnici che studiano modi per conservare cadaveri congelati in vista di un futuro risveglio e tanti altri professionisti che hanno come minimo comune denominatore la morte.
    Show book