Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
I Giorgioni di Leonardo - Un enigma nell'enigma - cover

I Giorgioni di Leonardo - Un enigma nell'enigma

Pentasuglia Luigi

Publisher: Luigi Pentasuglia

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

Nel marzo dell’anno 1500 Leonardo da Vinci giunge a Venezia quasi certamente portando con sé alcuni dipinti da proporre ai notabili lagunari. Un indizio in tal senso è la Madonna Litta di San Pietroburgo, che all’epoca era proprietà di uno dei Contarini, appartenente alla ramificatissima famiglia veneziana, di cui il ramo di san Paternian - non sarà forse solo coincidenza! - inaugurava proprio quello stesso anno la monumentale scala di palazzo, più conosciuta come ‘Scala del Bovolo’. È dunque probabile che Leonardo sia stato invitato dai committenti ad apprezzare il singolare manufatto, stranamente relegato nel cortile, nonostante la magnifica architettura elicoidale ritmata da 7 loggiati. Ed è proprio una tale singolarità architettonica che fa scattare l’ambiziosa ‘scommessa investigativa’ se la Scala del Bovolo sia o meno una sorta di ‘tempio’ all’Hata-Yoga, ad uso di una società di iniziati, presieduta da esponenti della casata Contarini: del resto, non era Venezia la porta privilegiata da e verso l’Oriente? 
Né si può escludere che in quella stessa circostanza Leonardo abbia ricevuto, sempre dai Contarini, la commissione per un ‘ciclo pittorico’ dedicato ai 7 Chakra - punti energetici, distribuiti lungo l’asse vertebrale, tanto cari agli yogi - : una commissione tuttavia che Leonardo avrebbe lasciato allo stato di abbozzo consentendo, che altri - Giorgione in primis - lo portassero a termine. È infatti nei tre più celebri dipinti giorgioneschi, il Tramonto, la Tempesta e i Tre filosofi, che si adombra la ‘firma’ del genio vinciano sotto le mentite spoglie, per così dire, di un autoimprestito, dal momento che in esse si colgono dettagli, che solo Leonardo avrebbe potuto mutuare da un suo famoso disegno giovanile, noto come ‘Paesaggio con la veduta dell’Arno’ (Uffizi, Firenze). Diremo infine che di queste tre opere, rispettivamente evocative del I, del II e del III Chakra, la Tempesta possiede un particolare plusvalore simbolico, in quanto ‘anagramma pittorico’ della Scala del Bovolo.
Available since: 10/09/2023.

Other books that might interest you

  • Architetture del noi - cover

    Architetture del noi

    Raul Pantaleo

    • 0
    • 0
    • 0
    A partire dalla storia di un progetto collettivo, lo studio di architettura TAMassociati, e dalle esperienze sul campo con Emergency, Pantaleo delinea un'intuizione centrale per l'architettura nell'epoca dell'Antropocene: la contemporaneità richiede un modello corale, che esplori un approccio progettuale cooperativo incentrato sul noi, abbandonando l'io individualista e autoriale. Di fronte all'apparente inefficacia degli strumenti attuali nell'affrontare una crisi ambientale e sociale che pare irreversibile, la progettazione di spazi condivisi può essere una risposta concreta per la cura del presente e del domani, a condizione di mettere al centro concetti come partecipazione, attivismo, riconciliazione, bellezza e soprattutto dono. Un atto dirompente in grado di sovvertire l'imperante logica del profitto. È dunque arrivato il momento che l'architettura dell'io, spettacolare e al servizio del capitale, lasci il posto alle architetture del noi, plurali, collaborative, libertarie, in grado di ricostruire i legami comunitari e dare forma a un abitare più equo.
    Show book
  • Vincent Van Gogh - cover

    Vincent Van Gogh

    Victoria Charles

    • 0
    • 0
    • 0
    a vita e l’opera di Vincent van Gogh sono talmente intrecciate che è quasi impossibile osservare i suoi quadri senza leggervi la storia della sua vita: una vita raccontata tanto spesso da essersi trasformata in leggenda.
    Van Gogh è l’incarnazione della sofferenza, il martire incompreso dell’arte moderna, l’emblema dell’artista come outsider.
    Show book
  • Charming men - La storia degli Smiths - cover

    Charming men - La storia degli...

    Fernando Rennis

    • 0
    • 0
    • 0
    Regno Unito, anni Ottanta, Thatcher al governo e liberismo alle stelle, ascesa degli yuppies, Guerra Fredda, conflitto nelle Falkland, working class sul lastrico e disoccupazione altissima, droghe a buon mercato e una pletora di culture giovanili underground: quattro ventenni di origini irlandesi cresciuti nei sobborghi popolari di Manchester, Nord cupo e industriale dell'Inghilterra, esplodono brillanti e imprevisti come un astro di passaggio su questo sfondo poco rassicurante. Si chiamano Smiths, il cognome inglese più diffuso, ma sono tutt'altro che ordinary: hanno un carisma e un'ispirazione fuori dal comune. La band si scioglierà dopo solo cinque anni e quattro album, ma sarà fatale per un'intera generazione – e ben oltre –, dentro e fuori i confini nazionali. La voce felpata, i testi perturbanti e il fascino sopra le righe del talentuoso frontman Morrissey diventano, insieme al sound agrodolce creato da Johnny Marr e all'alchimia strumentale di Andy Rourke e Mike Joyce, il segno di un'epoca in bilico sulla disillusione e l'insofferenza. Outsider ingestibili e, insieme, simbolo della britishness, "nuovi Beatles" e paladini dell'indie, sofisticati autori pop e acuti narratori della realtà che li circonda come delle emozioni più intime, gli Smiths sono finiti nel Parlamento britannico e tra le barricate in piazza, in film e serie tv, sui giornali e nelle ossessioni dei fan. È per tutte queste ragioni, come dimostra il libro documentatissimo e appassionante di Fernando Rennis, che questi charming men, fuori da ogni etichetta, sono diventati un'icona.
    Show book
  • Effetto Topofilia - Come I luoghi agiscono su di noi - cover

    Effetto Topofilia - Come I...

    Roberta Rio

    • 0
    • 0
    • 0
    Salute. Successo. Amore. In che modo i luoghi in cui viviamo, lavoriamo o trascorriamo le vacanze influenzano la nostra vita?
    
    La storica Roberta Rio ricercando per i suoi committenti la storia di edifici, appartamenti e terreni, si imbatte in schemi ricorrenti. In questo libro fa riferimento ad antiche conoscenze e ai più recenti studi scientifici per dimostrare ciò che tutti dovremmo sapere sugli effetti che i luoghi hanno su di noi e sulle nostre vite e come possiamo scoprirlo da noi stessi.
    
    «sono rapito dalle nuove prospettive che si aprono in questo libro. Roberta Rio si rifa a evidenze storiche e fatti nudi e crudi. Affascinante!»
    
    Ruediger Dahlke, medico e autore di Bestseller
    Show book
  • Bill Evans - Ritratto d'artista con pianoforte - cover

    Bill Evans - Ritratto d'artista...

    Enrico Pieranunzi

    • 0
    • 0
    • 0
    Questo libro non è una biografia, è un incontro. In Bill Evans il pianista Enrico Pieranunzi racconta con piglio di studioso e passione d'artista la vita e la musica di un gigante: la storia di un'esistenza straordinaria, consumata fra i tasti di un pianoforte. 
    New York, 1959. Accanto a Miles Davis e a John Coltrane c'è un ragazzo bianco dai tratti efebici, gli occhiali dalla montatura spessa, la sigaretta sempre in bocca. Sono riuniti per dare vita a uno dei più celebrati album jazz di sempre, Kind of Blue, e di quell'incanto Bill Evans rappresenta il motore e la grazia: il regista discreto che accompagna gli altri nella costruzione del capolavoro. 
    Passano pochi anni e Evans siede al pianoforte del Village Vanguard, accanto a Scott La- Faro e Paul Motian. Un gruppo leggendario, che rivoluziona i tradizionali ruoli del piano trio: tre solisti che dialogano come un corpo musicale solo. La tragica morte di LaFaro pone una fine improvvisa a un esperimento musicale unico nel suo genere. Evans ammutolisce nel dolore, l'eroina arriva a lenire una depressione profonda. 
    Giunto a toccare il fondo, però, il pianista risorge come una fenice. Arrivano gli anni settanta, e la sua musica torna a brillare nel formato prediletto del trio, con partner quali Eddie Gomez, Marc Johnson, Marty Morell, e nelle collaborazioni con George Russell, Tony Bennett, Stan Getz. Lo si vede appesantito, sofferente, i capelli sempre più lunghi, il volto segnato, ma ancora capace di scorgere la luce in fondo alla notte. Di ricreare gioia, per tutti quanti; fino alla fine. 
    In queste pagine, Pieranunzi riesce a restituire Bill Evans e la sua aura come improvvisando su una solida traccia, mescolando le sue impressioni di ascoltatore esperto alle testimonianze di chi lo ha conosciuto e ha suonato con lui. Il risultato è un ritratto appassionato e rigoroso, un vero dialogo tra grandi musicisti.
    Show book
  • La Pinacoteca cantonale Giovanni Züst a Rancate - cover

    La Pinacoteca cantonale Giovanni...

    Mariangela Agliati Ruggia,...

    • 0
    • 0
    • 0
    Forte di una ricca collezione permanente esposta a rotazione, la Pinacoteca Züst rappresenta oggi nel Cantone Ticino il principale polo di studio per l’arte antica, dal Rinascimento al XIX secolo. Negli spazi suggestivi della ex casa parrocchiale, rinnovata e ampliata dall’architetto Tita Carloni (1967) e ristrutturata dall’architetto Claudio Cavadini (1990), si possono ammirare dipinti dei principali artisti di area ticinese e lombarda dal XVI al XIX secolo: Giovanni Serodine, Giuseppe Antonio Petrini, Antonio Rinaldi, Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Gioachimo Galbusera e molti altri. La guida ripercorre la storia della Pinacoteca, tracciando un profilo biografico del suo fondatore e presentando la collezione originaria. Un affondo particolare è dedicato all’attività del museo e al suo ruolo nella valorizzazione dell’arte e della cultura del territorio: dalle opere ricevute in donazione o acquistate negli ultimi anni alla ricca serie di mostre temporanee. Il testo è corredato da alcuni approfondimenti di studiosi, architetti e scrittori vicini all’istituzione.
    Show book