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Labita Vito
Publisher: Vito Labita
Summary
Libro per sorridere e far sorridere gli studenti e i docenti di un liceo scientifico alle prese con una materia a volte dificile-
Publisher: Vito Labita
Libro per sorridere e far sorridere gli studenti e i docenti di un liceo scientifico alle prese con una materia a volte dificile-
Il titolo nasce dalla sintesi dell'elemento visivo dei componimenti e di quello verbale attraverso cui l'immagine si concretizza. La raccolta si articola in cinque parti, in uno sviluppo dall'interiorità all'esteriorità; la sezione del "Sé" contiene riflessioni sull'individualità; "Mondi quotidiani" sono attimi di vita, uno sguardo che va oltre il "sé"; "Atti d'Amore" sono momenti romantici, di scambio tra individui; "Paesaggi interiori" rappresentano un affacciarsi sul mondo in cui l'individuo si riflette; infine la sezione "Parola" si discosta dalle altre e contemporaneamente le collega, in quanto è proprio attraverso di essa che queste "fotografie" possono concretizzarsi, diventare "verbali". «Sensazioni e pensieri catturati e dipinti, echi e riflessi tra lo spazio del mondo e lo spazio del cuore.»Show book
Parodia de "La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio in occasione dell'alluvione del 2 marzo 2011.Show book
Appartenente a una nobile famiglia veneziana, fin dalla gioventù Pietro Bembo ebbe modo di costruirsi una solida formazione e reputazione letteraria grazie ai contatti con l'ambiente paterno e in seguito all'amicizia con Ludovico Ariosto, con Baldassarre Castiglione e alla consulenza per Aldo Manuzio. Il suo merito principale fu quello di contribuire in maniera significativa alla «codificazione dell'italiano scritto», uniformato al modello boccacciano, nell'opera che più di tutte lo ha reso famoso, «la grammatica più importante dell'intera storia dell'italiano», ossia le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua.Show book
Giacomo Berzia è un attore. Ha quasi sessant'anni e vive un'esistenza stagnante, disillusa: in lui s'è spento il sacro fuoco giovanile del teatro. Poi, all'improvviso, una donna misteriosa inizia a circuirlo con enigmatiche missive, regali, bizzarri indovinelli, un corteggiamento assiduo che intriga Giacomo e lo spinge a cercar di scoprire chi è l'autrice della tela di ragno che lo sta intrappolando. Storia di un amore maturo, sullo sfondo di una città natalizia (innominata, ma niente dubbi: è Torino); una trama «gialla» inesorabile fino all'epifania finale. Concluso da Giovanni Arpino poco prima di morire, pubblicato nel febbraio 1988, La trappola amorosa manca dalle librerie da allora. Non si capisce perché, dato che è il capolavoro di un narratore che fino all'ultimo ricerca il senso della scrittura, capace di tenere ben salde le fila del gioco tra i personaggi, e tra questi e il lettore. Un montaggio narrativo serrato, cinematografico. Modernissimo. Sorridente, malinconico eppure colmo d'una tiepida, confortevole speranza, La trappola amorosa è scritto con rara maestria linguistica. Tra Pirandello e Paolo Conte, Gozzano e Hammett. Oppure no: semplicemente Arpino, prosatore intramontabile anche al passo d'addio. È ora di tornare a leggerlo.Show book
Una (inutile) poesia assai amara di Valerio Di Stefano,Show book
Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta (...)Show book