Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Una vita che si racconta (1944-2023) - cover

Una vita che si racconta (1944-2023)

Giuseppina De Vito

Publisher: Europa Edizioni

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

È con un immenso rispetto e un profondo senso di ammirazione che mi appresto a concludere la prefazione per l’autobiografia di Giuseppina De Vito, una straordinaria donna calabrese il cui impatto nella società va oltre il campo educativo. La sua storia è una testimonianza di coraggio, dedizione e amore, un racconto di vita che ha influenzato non solo il suo destino, ma anche quello di coloro che ha toccato con il suo spirito intraprendente. 
Giuseppina è molto più di una pioniera della giustizia nell’ambiente scolastico; è anche una madre amorevole, che ha donato il suo cuore a due figli meravigliosi, Francesco e Bruno. La sua famiglia è stata la fonte di forza e ispirazione che ha alimentato la sua lotta per un mondo migliore. La sua dedizione alla maternità, intessuta di affetto e saggezza, è stata un faro di amore che ha illuminato il cammino di chiunque sia entrato nella sua vita. Fedele compagno di vita, suo marito Domenico, che troppo presto se ne è andato, è rimasto al suo fianco fino alla fine e il loro rapporto è sempre rimasto saldo e pieno d’amore. 
Non solo madre e moglie, ma anche una figura di riferimento esemplare per i suoi nipoti. La sua guida ha plasmato le generazioni successive, trasmettendo valori di integrità, compassione e impegno. 
L’ambizione di Giuseppina di dirigere una scuola ha lasciato un’impronta indelebile nella sua storia. Attraverso sacrifici e determinazione, ha realizzato questo sogno, diventando una guida illuminata per gli studenti e il personale scolastico.
La sua leadership ha trasformato istituzioni educative in luoghi in cui la crescita personale, l’uguaglianza e la ricerca della conoscenza sono i pilastri fondamentali.
E ora, cari lettori, care lettrici, vi invito a immergervi nelle pagine del libro per scoprire il resto della storia di Giuseppina De Vito, il suo vissuto nel ruolo di maestra, psicopedagogista, direttrice e dirigente. Una vita che, come un dipinto in continua evoluzione, rivela strati sempre più profondi di determinazione, amore e saggezza. Attraverso le sue parole, crediamo si possa cogliere l’essenza di una vita dedicata alla giustizia, illuminata dalla fede, alimentata dalla passione e plasmata dalla forza interiore. 
Che l’autobiografia di Giuseppina De Vito possa ispirare, educare e, soprattutto, trasmettere il messaggio che, anche nelle sfide più grandi, la luce della giustizia può guidarci verso un futuro migliore. 
Buona lettura.
Available since: 09/25/2024.

Other books that might interest you

  • Cenni sul brigantaggio - Ricordi di un antico bersagliere - cover

    Cenni sul brigantaggio - Ricordi...

    Anónimo

    • 0
    • 0
    • 0
    L'autore, un anonimo maggiore dei bersaglieri, rievoca la sua esperienza durante la campagna contro il brigantaggio che nel periodo post-unitario interessò il sud d'Italia.
    
    Nel pubblicare questo piccolo mio lavoro non ho avuto altro scopo tranne quello di ricordare in qualche modo alla giovine generazione quei giorni funesti e pericolosi attraversati dall'Italia, quando ad un tempo, guerreggiando contro lo straniero e rovesciando troni, al grido di Vittorio Emanuele Re d'Italia agognava all'unificazione della Patria. Senza note, ho scritto ciò che è rimasto più impresso nella mia mente, per cui spero essere perdonato se dopo tanti anni fossi incorso in qualche errore di cronologia, ed avessi errato talvolta nell'apprezzare le cose accadute. Giudichi benignamente il Lettore l'opera mia e riponga nella memoria quegli aneddoti, che per quanto interessanti ed istruttivi, la storia troppo spesso trascura. Se questo riuscirò ad ottenere sarà largo compenso alla per me non poca fatica.
    Show book
  • Vita agra di un anarchico - Luciano Bianciardi a Milano - cover

    Vita agra di un anarchico -...

    Pino Corrias

    • 0
    • 0
    • 0
    Il libro di Corrias è fatto di voci: la voce di Bianciardi prima di tutto, dei libri, degli articoli e delle lettere in cui con spietato sarcasmo e grande umorismo proclama il proprio orrore per la società in costruzione, il suo produttivismo e l'euforica adesione ad esso anche dei compagni di lavoro. E le voci di questa stessa società, certamente feroce e grottesca in molti suoi aspetti, ma fatta anche delle persone che a Bianciardi hanno voluto bene, come la compagna di vita Maria Jatosti e gli amici e colleghi Terrosi, Montella, Dondero, Cavallini, Ripa di Meana e Arpino, ognuno dei quali racconta com'era Bianciardi e come si viveva in quegli anni in Maremma, a Pisa, a Milano o a Bocca di Magra. Attorno a Bianciardi stanno accadendo molte cose e non tutte brutte quanto appaiono ai suoi occhi. Lo mostrano bene le molte altre voci che Corrias raccoglie, quelle dei pittori Tadini e Cingoli, dei fotografi Dondero e Mulas e poi di Riva, Dossena e Del Bo Boffino di Feltrinelli, di Giorgio Bocca, Fortini, Walter Valdi e molti altri. Attraverso queste voci, Corrias compone, sullo sfondo della storia di Bianciardi, una sorta di storia orale della vita culturale a Milano tra gli anni '50 e gli anni '70, senza dimenticarne, a dispetto forse di Luciano, i grandi e giustificati entusiasmi: la nascita della Feltrinelli come casa editrice di ricerca, di nuovi giornali come il Giorno di Enrico Mattei, il fermento della nuova pittura intorno a Brera, e la fortuna del cabaret di Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. E non mancano le voci della politica culturale "ufficiale". Paradigmatici il proclama di Togliatti e la benedizione di Bernardo Mattarella. © 2022 tracce.studio
    Show book
  • Psicopompo - cover

    Psicopompo

    Amélie Nothomb

    • 0
    • 0
    • 0
    In questo trentaduesimo romanzo Amélie Nothomb ci parla del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua infanzia errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla spiaggia di Cox's Bazar in Bangladesh. A cui fanno seguito il trauma, l'anoressia come crudele possibilità di resurrezione e infine il potere salvifico della scrittura con la severa disciplina necessaria… Pagine intrise di intimità per il romanzo più personale e autobiografico della pluripremiata e amatissima autrice belga. Un libro diverso dai precedenti ma che allo stesso tempo li illumina tutti.
    Show book
  • La mia vita come la vostra - cover

    La mia vita come la vostra

    Jan Grue

    • 0
    • 0
    • 0
    Jan Grue è appena diventato padre quando ritira dalla casa dei suoi genitori un intero scaffale di cartelle cliniche. Contengono la sua infanzia narrata dall'esterno, dai medici che gli hanno diagnosticato all'età di tre anni una patologia neuromuscolare e che da allora lo descrivono come un corpo difettoso con un futuro cupo e limitato. Un quadro molto diverso dalla percezione che Grue ha sempre avuto di se stesso e dalla vita che ha vissuto studiando ad Amsterdam e a San Pietroburgo, per poi specializzarsi nell'inclusiva Berkeley e diventare accademico a Oslo, trovare l'amore e avere un figlio. Questo libro è la ricerca di una lingua nuova che possa raccontare la sua storia e cosa significhi vivere in un corpo vulnerabile cercando di «imporre la propria volontà al mondo». È un confronto aperto, schietto e intimo con la propria fragilità e i propri desideri, contro gli stigmi sociali e le istituzioni che ai disabili sanno fornire solo sostegni strumentali, braccia o gambe surrogate per un surrogato di vita, un'esistenza pallida in una realtà rassegnata e senza sogni. È un memoir dirompente nella sua stessa forma ibrida, che intreccia liberamente ricordi poetici e riflessioni fulminanti, attingendo all'arte e al pensiero filosofico, alle intuizioni di Michel Foucault, Jorge Luis Borges, Joan Didion, alle visioni di Wim Wenders, ai versi di Mark O'Brien. Raccontando se stesso, Jan Grue scrive una penetrante meditazione sull'essere umano e ci porta a guardarci dentro, a riconsiderare i nostri limiti, le nostre insicurezze, e le risorse che ciascuno ha nel proprio «viaggio verso l'ignoto».
    Show book
  • Un filo sospeso - La mia guerra vinta contro l'anoressia - cover

    Un filo sospeso - La mia guerra...

    Margherita Vaccari

    • 0
    • 0
    • 0
    Emma è una giovane ragazza, la sua storia prende il via su un aereo di ritorno dal Brasile. Torna a vivere in Italia dopo quattro anni vissuti lontano. Questi anni se li ricorda come i migliori della sua vita. La vita in Italia è molto diversa, nelle abitudini, nelle amicizie e a scuola. Prova in tutti i modi ad assomigliare alle adolescenti italiane e nascondere il suo passato in Brasile, ma con scarsi risultati. I professori sono severi: se prendi brutti voti, a loro non importa e pensano che sia tu il problema. Dopo alcuni mesi, Emma cade in una sorta di depressione. Nessuno se ne accorge. Non lo vuole dire a nessuno, tanto meno ai suoi genitori. Non vuole farli preoccupare e pensa che loro tanto non possano farci nulla, non possono tornare in Brasile. E così comincia a chiudersi in sé stessa e a non essere più l'Emma allegra, serena e felice di qualche tempo prima. Sente il bisogno di avere qualcosa sotto controllo, dal momento che nulla sembra dipendere da lei: né i trasferimenti né la perdita di amicizie a lei care. Decide quindi di controllare il proprio peso, è la cosa più facile da fare in quel momento. Va avanti così per due anni, finché i genitori si rendono conto che la situazione è diventata grave e che la figlia soffre di anoressia nervosa. Inizia così un percorso doloroso fatto di ricoveri, dottori, psicoterapia, mezze verità, rifiuti, pelle e ossa. Fino al ricovero in una comunità a Bologna. La rinascita non è facile ma Emma ora ci crede, torna ad avere interessi, a socializzare, a ridere, a voler passare tempo con la sua famiglia. Torna a vivere. A sentire i sapori, a guardare il cibo come nutrimento, come piacere, e non come un nemico. Ha lottato per quattro lunghi anni con questa malattia infernale, ora può dire di esserne uscita, e in queste pagine racconta, a mo' di diario, con il contributo della famiglia, degli amici e dei medici che l'hanno seguita, come è tornata ad amarsi, a sconfiggere un mostro che la stava divorando. Perché lei non era, e non è, la sua malattia.
    Show book
  • Dichiarazioni - cover

    Dichiarazioni

    Grazia Deledda

    • 0
    • 0
    • 0
    Racconto di Grazia Deledda su un amore misterioso
    Show book