Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Werner Herzog L'anacronismo delle immagini - cover

Werner Herzog L'anacronismo delle immagini

Daniele Dottorini

Publisher: Luigi Pellegrini Editore

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

«Ci servono immagini che siano conformi alla nostra civiltà e ai nostri condizionamenti più intimi. Dobbiamo scavare come archeologi ed esplorare i nostri paesaggi violati in cerca di qualcosa di nuovo». È questa frase di Werner Herzog uno dei punti di partenza del percorso del volume. Un percorso che riattraversa il cinema del regista tedesco come ricerca incessante di immagini nuove, che attingono però la loro potenza dal passato, che sono spesso nascoste, invisibili, che necessitano di un lavoro di scavo per venire alla luce. Immagini di per sé anacronistiche. È qui che il cinema herzoghiano incontra il pensiero di Aby Warburg e la sua straordinaria teoria delle immagini.
I concetti di Warburg – come quello di Orientamento, Polarità, Sopravvivenza, Intervallo – si rivelano allora potenti forme del cinema se rivisti a partire dalle immagini di Herzog. Le immagini in cammino, secondo un’idea di montaggio aperta a salti e nuove connessioni; le immagini danzanti, ipnotiche e capaci di evocare tempi diversi; le immagini che si elevano, che fanno del volo, dell’estasi (come anche della caduta e della catastrofe), il loro destino.
I vulcani de La Soufrière o di Dentro l’inferno, i fiumi di Aguirre o di Fizcarraldo, le montagne di Grido di pietra o Cuore di vetro, i corpi eccedenti e folli di tanti film herzoghiani diventano allora alcune delle forme con cui il cinema svela la sua potenza anacronistica, che lo rende ancora una volta un’arte contemporanea.
Available since: 10/14/2022.

Other books that might interest you

  • E l'artista parlò alla rockstar - cover

    E l'artista parlò alla rockstar

    David Bowie

    • 0
    • 0
    • 0
    E l'artista parlò alla rockstar è un viaggio in dieci tappe nell'universo di David Bowie, dalla primissima intervista alle ultime dichiarazioni pubbliche. 
    È il 1964 quando il diciassettenne David Jones appare per la prima volta in televisione, in un programma della bbc, nelle vesti del portavoce della parodistica «Società per la prevenzione della crudeltà nei confronti degli uomini con i capelli lunghi». Nessuno allora poteva sapere che la sua chioma bionda avrebbe cambiato forma e colore innumerevoli volte, né che quel giovane sfrontato sarebbe presto diventato David Bowie, il più rivoluzionario musicista della sua epoca. Come una farfalla onirica che attraversa infinite crisalidi per dotarsi di ali sempre nuove, così in queste interviste possiamo osservare Bowie passare di trasformazione in trasformazione anno dopo anno: dai suoi iconici alter ego – l'androgino Ziggy Stardust, l'enigmatico Aladdin Sane, l'algido Duca Bianco – agli incontri con artisti del calibro di Andy Warhol e Tracey Emin; dalle collaborazioni con gli stilisti Kansai Yamamoto e Alexander McQueen ai ruoli da attore in film come l'oscuro Fuoco cammina con me di David Lynch o il fiabesco Labyrinth. 
    In queste pagine Bowie si concede con intelligenza e onestà, toccando argomenti intimi come il rapporto con la moglie Iman o la paternità, e rivelandosi nell'autoritratto di un artista che ha scelto la metamorfosi come linguaggio ed espressione della propria vitalità. Perché la lezione forse più grande che ci ha lasciato è che l'unico modo per rimanere veramente se stessi è scegliere di non essere mai solamente se stessi.
    Show book
  • Storia dell'arte Volume 2 - Arte medievale - cover

    Storia dell'arte Volume 2 - Arte...

    Elie Faure

    • 0
    • 0
    • 0
    In questo affascinante volume, Élie Faure esplora l’arte medievale come un’esplosione di vita spirituale e sensuale, nata dallo scontro tra religioni etiche e istinti umani. Dal panteismo indiano ai templi khmer, dalla serenità cinese al dinamismo giapponese, passando per i mosaici bizantini, gli arabeschi islamici e le cattedrali gotiche francesi, Faure rivela come l’arte abbia superato dogmi e sofferenze per celebrare l’armonia universale.   
    Mescolando storia, filosofia e poesia, analizza sculture, architetture e dipinti come inni alla complessa libertà dei popoli. Dalle foreste di pietra dell’India alle volte sonore di Amiens, scoprite un panorama mondiale in cui l’arte sfida la morte e feconda il futuro. Un viaggio erudito e avvincente, ideale per gli amanti dell’arte, della storia e della spiritualità. Ascoltate per vibrare con l’anima medievale!
    Show book
  • Oh oh oh oh oh - I Righeira la playa e l'estate 1983 - cover

    Oh oh oh oh oh - I Righeira la...

    Fabio De Luca

    • 0
    • 0
    • 0
    Estate 1983. Siamo ormai lontani dal campo gravitazionale del '77, lontanissimi dal '68, ma al tempo stesso non ancora soggiogati dal rampantismo e dal disimpegno che detteranno legge dal 1984 in avanti. Il presidente americano Reagan promette uno "scudo spaziale", a Napoli nasce la prima "bambina in provetta" italiana, in casa Fiat o meglio a Cape Canaveral si lancia la Uno e dalle radio di tutto il paese esce l'inconfondibile "oh, oh, oh, oh, oh" di Vamos a la playa dei Righeira. Una delle tante canzonette in cima alle classifiche di vendita dei 45 giri? Non proprio, perché Vamos a la playa è diversa da qualsiasi altra canzonetta mai sentita prima. Ha una linea melodica irresistibile, che subito si ficca in testa e non va più via. Un testo (in spagnolo!) che parla di una bomba atomica e della fine del mondo. E due ragazzi a cantarla, Johnson e Michael Righeira, che per poter partecipare alla finale del Festivalbar, l'evento estivo per eccellenza, devono chiedere una licenza dal servizio militare. Nell'estate 1983 quel tormentone lo conoscevano (e lo cantavano) tutti, anche e soprattutto chi lo detestava. Un caso oggi inimmaginabile di pop realmente universale, onnipresente, che parlava a tutti, in ogni occasione.
    Fabio De Luca incontra i protagonisti di quegli anni e della musica italiana di oggi – Johnson Righeira, Carmelo La Bionda, Linus, Claudio Cecchetto, Carlo Massarini, Francesco Bianconi, Antonella Ruggiero, Jovanotti, Max Pezzali, Roberto D'Agostino e molti altri – e racconta, con un amore contagioso, un'estate e un'Italia vivacissime, indimenticabili.
    Show book
  • L’abbazia di Einsiedeln - cover

    L’abbazia di Einsiedeln

    Markus Bamert, Georges...

    • 0
    • 0
    • 0
    L’abbazia di Einsiedeln è uno dei più importanti complessi monastici barocchi. Nell’alto medioevo fu costruito un primo monastero benedettino sul sito della cella dell’eremita Meinrado. Nel corso del tempo divenne meta di pellegrinaggio, dapprima verso la cappella costruita sul luogo della cella di San Meinrado e consacrata dal Signore (la cosiddetta «Consacrazione angelica»), poi alla prima immagine della Madonna contenuta in questa cappella. Ancora oggi, la cappella con l’immagine miracolosa della Madonna nera è una meta diffusa di pellegrinaggio. Nel periodo barocco fu costruito l’attuale complesso monastico secondo i piani del confratello Caspar Moosbrugger, con la chiesa al centro che si affaccia sulla grande piazza del monastero. L’abbazia è sopravvissuta a tutte le tempeste del tempo, come la Riforma e la sua soppressione durante le invasioni francesi, ed è ancora oggi sede di un vivace monastero benedettino.
    Show book
  • Il Centro sportivo nazionale della gioventù Tenero CST - cover

    Il Centro sportivo nazionale...

    Silvia Berselli

    • 0
    • 0
    • 0
    Il Centro sportivo nazionale della gioventù Tenero (CST) fa parte dell’Ufficio federale dello sport ed è un parco dello sport, un intervento urbanistico-architettonico che, a partire dagli anni Ottanta, si sviluppa in fasi successive, l’ultima delle quali è oggi in cantiere. Il principio guida del progetto è quello di compattare e razionalizzare la costruzione, in modo da lasciare spazio libero per il verde e le attività all’aperto. Dalla seconda fase di ampliamento alla quarta il progetto è affidato su concorso all’architetto Mario Botta, che conferisce al complesso iconicità realizzando i due edifici Sasso Rosso e Gottardo e il nuovo volume antistante (edificio polifunzionale Brere), che rappresentano una quinta scenografica in grado di dialogare con le montagne e il lago. La materia e il disegno dell’architettura, coerenti nelle diverse fasi dall’impianto generale al dettaglio, sono intrisi di riferimenti storici, contemporanei e vernacolari che annullano la dimensione temporale dell’edificio, rendendolo un’icona alla scala del paesaggio.
    Show book
  • Architettare verbo - La nuova lingua del costruire - cover

    Architettare verbo - La nuova...

    Reinier De Graaf

    • 0
    • 0
    • 0
    Che cosa intendono realmente gli architetti quando parlano di «eccellenza», «sostenibilità», «benessere», «vivibilità», «creatività», «bellezza» e «innovazione»? E cosa ci dice tutto ciò sul futuro delle nostre case e del nostro pianeta?
    Reinier de Graaf analizza con acutezza e ironia i continui incroci fra architettura, politica, finanza e potere, approfondendo come la loro interazione ha mutato l'aspetto e il destino delle città. Attraverso lo studio di alcune delle più note e importanti opere contemporanee e non, spunto di piacevoli quadri narrativi, Architettare, verbo affronta domande fondamentali: l'architettura è arte o servizio pubblico? Come diversificare committenza e finanziamenti pubblici e privati? Come affrontare il personalismo nel sistema dei premi?
    
    De Graaf ragiona poi sul valore simbolico del tempo, incrociandolo con il tema della sostenibilità, dagli elementi più generali alle proiezioni dei costi dei lavori che possono durare decenni, in balia di crisi finanziarie e politiche, locali e globali. Perché anche l'architettura è un pezzo della complessità.
    Show book