Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
L'internazionalismo operaio e il diritto dell'Ucraina all'autodeterminazione - cover

L'internazionalismo operaio e il diritto dell'Ucraina all'autodeterminazione

Andrea Vitale

Publisher: Youcanprint

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

Dovevamo come operai mettere per iscritto la nostra solidarietà con gli operai ucraini che stanno combattendo armi alla mano contro l'imperialismo russo, dovevamo far luce su tutti i tentativi di nascondere l'essenza dei fatti: nell'epoca dell'imperialismo ci sono ancora guerre di liberazione delle nazioni oppresse e chi le nega serve l'imperialismo mondiale. Toccherà agli operai ucraini essere la forza più decisa per fermare l'aggressione e toccherà agli operai russi disertare dalle fila dell'esercito invasore, così va la storia. Se esiste un pensiero unico dei borghesi d'occidente a sostegno dell'Ucraina in concorrenza imperialista con la Russia esiste anche un pensiero unico dei preti e della piccola borghesia che in nome della pace e contro la guerra vorrebbe la resa degli ucraini allo Zar di Russia per il buon vivere in schiavitù. Bisognava fare i conti con questa "operazione speciale di propaganda" che viene da una cosiddetta sinistra che giustifica Putin e l'imperialismo russo e lo fa falsificando le posizioni dei grandi capi storici da Marx a Lenin, che qui abbiamo ampiamente richiamato per dare un senso a ciò che va inteso, in queste circostanze come internazionalismo operaio.
Available since: 03/24/2023.

Other books that might interest you

  • Kiev Occidente - cover

    Kiev Occidente

    Matteo Pugliese

    • 0
    • 0
    • 0
    L'invasione russa ai danni dell'Ucraina del febbraio 2022 ha rivoluzionato gli equilibri dell'intero Occidente e il concetto di moderna guerra convenzionale. Il titolo del libro, apparentemente un ossimoro, è invece rappresentativo di come Kiev ha scelto di essere Occidente con la richiesta di adesione all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, benché le sfide politiche, culturali e finanziarie che ciò comporta siano ardue e la strada ancora lunga. L'obiettivo comune dovrà essere impedire lo smantellamento dell'architettura di sicurezza che ha garantito la pace in Europa, il sistema democratico e il diritto internazionale, per evitare, nel breve o nel lungo periodo, l'imporsi di nuove dinamiche basate sulla violenza e sulla sopraffazione.
    Show book
  • Elogio della diplomazia - cover

    Elogio della diplomazia

    Paolo Guido Spinelli

    • 0
    • 0
    • 0
    Cos'è la diplomazia? Chi sono e cosa fanno i diplomatici? Specie ora che venti di guerra soffiano impetuosi sul nostro continente, rendendo vieppiù delicata una situazione mondiale già molto complessa, sono domande che ci poniamo spesso con un certo scetticismo. Eppure la diplomazia, tante volte incompresa o addirittura bistrattata, rimane l'unica via per comporre le controversie, prevenire o risolvere i conflitti che si aprono all'interno della comunità internazionale, salvaguardare la pace.
    Elogio della diplomazia dunque, in un libro che propone una puntuale indagine sulla professione del diplomatico. Con particolare riferimento, com'è naturale, all'Italia e all'assetto attuale del nostro Ministero degli affari esteri, costituito dall'Amministrazione centrale e da una solida rete di "uffici all'estero" (Rappresentanze diplomatiche, uffici consolari, Istituti italiani di cultura) ma con una visione più ampia di un mestiere antichissimo che costantemente si invera nelle diverse realtà in cui è chiamato ad agire. Diplomazia "nuova", perché rispondente alle necessità del presente ma, come è nel suo DNA, fortemente legata alla tradizione. Uno sbocco professionale affascinante per dei giovani attratti dalla crescente dimensione internazionale del nostro Paese che richiede sempre più qualità di mente e di cuore per contribuire a creare un clima di feconda comprensione reciproca fra i popoli e le diverse culture.
    Show book
  • Rapporto ISPI 2022 - La grande transizione - cover

    Rapporto ISPI 2022 - La grande...

    Alessandro Colombo, Paolo Magri

    • 0
    • 0
    • 0
    Non solo pandemia: anche in questi due anni di emergenza sanitaria lo scenario internazionale ha continuato a evolvere, nel segno di una "grande transizione" che prosegue o, addirittura, accelera. Oltre alle tradizionali dinamiche del potere internazionale, in bilico tra il bipolarismo Usa-Cina e le ambizioni di vecchie e nuove potenze regionali, questo Report esplora le altre grandi transizioni in corso. Quella economica, con un mondo sempre più indebitato e che osserva il ritorno dello Stato. Quella delle democrazie e del diritto internazionale, o meglio della loro duplice "crisi" di fronte a modelli molto diversi. E poi quelle ambientale e digitale, che ci accompagneranno nei prossimi decenni.
    Tutte queste transizioni si intrecciano tra loro, influenzando i grandi trend politici regionali, ma venendo da essi anche
    certamente condizionate. Ecco perché di fronte all'Italia e all'Europa si stagliano sfide epocali che il Rapporto ISPI
    2022 cerca di tratteggiare, per offrire ai lettori una bussola per un mondo che cambia.
    Show book
  • Per un voto Ilaria Salis mantenne la cappa - cover

    Per un voto Ilaria Salis...

    Valerio Di Stefano

    • 0
    • 0
    • 0
    Il 23 aprile scorso la Commissione degli Affari Giuridici del Parlamento Europeo, per un solo voto di maggioranza ha respinto, in prima istanza, la richiesta dell’Ungheria di revocare l’immunità parlamentare nei confronti dell’esponente di Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Salis, per essere sottoposta a processo e difendersi dall’accusa di aver partecipato all’aggressione nei confronti di due neonazisti o, comunque, di aver partecipato a azioni che avrebbero potuto compromettere la vita di esponenti dell’estrema destra.
    Show book
  • URSS l'impero del lavoro forzato - cover

    URSS l'impero del lavoro forzato

    Luigi Barzini

    • 0
    • 0
    • 0
    Della Russia sovietica, per solito, si dice molto male o troppo bene. Chi la sede detestabile e chi la vede ammirevole. È raro trovare giudizi che non siano assoluti. Il fatto è che l'U.R.S.S. presenta gli aspetti più contraddittori e si rivela volta a volta feroce ed umana, paradossale e ragionevole, barbara e progressiva, assurda e logica. Ognuna delle sue faccie multiformi ha quanto basta per suscitare orrore o simpatia.
    La proporzione fra il male ed il bene non può essere percepita con una certa chiarezza se non si tiene conto delle speciali condizioni di questo immenso Paese la cui unità politica fu fatta dai mongoli, della natura di questo popolo che nella sua grande maggioranza è rimasto per istinto nomade come agli inizi della sua storia, e della formazione di questa strana civiltà slava, recente e patriarcale, nella quale due sole grandi influenze hanno lasciato una traccia profonda: quella di Tamerlano e quella di Pietro il Grande.
    Dopo aver rovesciato sulla Russia tutte le devastazioni, tutte le catastrofi, tutte le miserie, la Rivoluzione sovietica è entrata in un impetuoso e convulso periodo di ricostruzione moderna, il quale assume una linea di grandiosità imponente ma si fonda, come una guerra, su sacrifici inenarrabili di popolo.
    Ad onta dei suoi errori, dei suoi sperperi, delle sue follie e delle sue atrocità lo sforzo immenso e disperato dell'U.R.S.S. per raggiungere immediatamente primati industriali e scientifici non può essere osservato senza stupore, se non altro per la sua stessa smisurata vastità. Ma non si avrebbe una chiara idea di tale esorbitante fatica se ci si fermasse a contemplare le gigantesche realizzazioni russe senza considerarne il costo, l'efficenza e le ragioni.
    Show book
  • Valerij Gergev e le polemiche sul concerto alla Reggia di Caserta - cover

    Valerij Gergev e le polemiche...

    Valerio Di Stefano

    • 0
    • 0
    • 0
    Il prossimo 27 luglio 2025, alla Reggia di Caserta, è in programma un concerto di musica classica diretto dal russo Valery Gergev, putiniano storico, sanzionato da alcuni paesi dell’Unione Europea e, secondo quanto afferma in una lettera aperta Yulia Navalnaya, la vedova del dissidente politico russo Aleksei Navalny, morto il 16 febbraio 2024 in un carcere in Siberia, “promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore”.
    Show book