Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Poesie sulla bellissima dama - versione metrica ritmica con testo a fronte accentato - cover

Poesie sulla bellissima dama - versione metrica ritmica con testo a fronte accentato

Aleksàndr Blok

Publisher: Bruno Osimo

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

Le poesie raccolte in questo volume – ideato in vita da Aleksàndr Blok e uscito nel 1905 – sono state scritte nel 1901 e nel 1902, e sono dedicate a Lûbov’ Mendeléeva, sua moglie dal 1903, e figlia di quello Dmìtrij Ivànovič Mendeléev (pronuncia: Mendeliéief) che tutti conosciamo come autore della tavola periodica degli elementi chimici. Il matrimonio durò fino alla morte di Blok (7 agosto 1921), ma fu un matrimonio sui generis, soprattutto per l’epoca, nel quale contava più di tutto la presenza spirituale. Entrambi i coniugi ebbero dichiaratamente altri partner, i quali furono felicemente inglobati nei vari ménage che via via si creavano senza mai causare gelosie o lotte per il possesso. Il più celebre innamorato di Lûbov’ (ma non spesso ricambiato) fu il quasi altrettanto famoso poeta Andréj Bélyj.Come si vedrà anche dalla stessa lettura di queste poesie, le coordinate terrestri di questi amori e sentimenti contano fino a un certo punto, perché la vita di Blok scorreva perlopiù in àmbito metafisico, simbolico, fantastico. Le donne erano importanti soprattutto come riferimenti affettivi e come simboli, come spunto da cui la creatività del poeta fantasticava a piacimento.Uno dei segni di questa concezione metafisica è, per esempio, l’uso costante della parola térem. Térem (dal greco τέρεμνον, τέραμνον «casa, abitazione») è il piano disopra degli antichi palazzi russi, situato sopra la camera. Poteva essere collocato separatamente dal corpo principale della casa, collegato da un passaggio coperto. Prima del Settecento poteva anche essere una specie di torre nella quale tipicamente viveva la fanciulla adorata dal poeta. In Blok è soprattutto un elemento fiabistico.Dal punto di vista metrico, ci sono poesie molto ritmate, con numero di sillabe pari, che tendono a suonare – quantomeno in italiano – più simili a una filastrocca, e poesie con versi di altro tipo, giambi, trochei e anapesti, anche alternati nello stesso componimento, fatto piuttosto insolito nella poesia russa, particolarmente in quella di un secolo fa. Ho cercato di riprodurre in italiano accenti e metri dell’originale, senza badare se questi accenti e metri suonino in italiano “naturali”, qualsiasi cosa voglia dire questa parola. Credo che le lettrici aprano questo libro non per avere conferme su ciò che già conoscono, ma per conoscere nuovi modi di fare poesia, che forse appariranno loro esotici.
Available since: 05/11/2023.
Print length: 274 pages.

Other books that might interest you

  • La pioggia di Roseto - cover

    La pioggia di Roseto

    Valerio Di Stefano

    • 0
    • 0
    • 0
    Parodia de "La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio in occasione dell'alluvione del 2 marzo 2011.
    Show book
  • L'ufficio delle tenebre - Una favola di uomini bestie e piante rampicanti - cover

    L'ufficio delle tenebre - Una...

    Giorgiomaria Cornelio

    • 0
    • 0
    • 0
    Nel cortile di una grande fabbrica di mattoni, nei giorni del crollo dell'ultima ciminiera, s'incontrano le vicende di bestie, operai, ribellatori, padroni e guardie. C'è un compito a cui ognuno sembra convocato: un ufficio delle tenebre. A turno, le bestie prendono parola e fanno il processo agli uomini, alle rivoluzioni, ai terrori e alle loro scottature. Un processo impossibile, una rivoluzione già perduta, eppure sempre in atto. Da qualche parte, intanto, l'Edera ha iniziato ad arrampicarsi sulla Storia: «Ciò che estingue può anche salvare». Dopo La specie storta, in questo nuovo poema del Ciclo della Fornace Giorgiomaria Cornelio sfida la memoria del Novecento e unisce favola e speculazione, fine del mondo e nuove ecologie dell'immaginazione.
    Show book
  • Il Canto dell'odio - cover

    Il Canto dell'odio

    Lorenzo Stecchetti

    • 0
    • 0
    • 0
    Quando tu dormirai dimenticata 
    sotto la terra grassa 
    e la croce di Dio sarà piantata 
    ritta sulla tua cassa 
    quando ti coleran marcie le gote 
    entro i denti malfermi 
    e nelle occhiaie tue fetenti e vuote 
    brulicheranno i vermi, 
    per te quel sonno che per altri è pace 
    sarà strazio novello 
    e un rimorso verrà freddo, tenace, 
    a morderti il cervello.
    Show book
  • Il tipo estetico della donna nel medioevo - cover

    Il tipo estetico della donna nel...

    Rodolfo Renier

    • 0
    • 0
    • 0
    L'anno scorso, togliendo occasione da alcune recenti edizioni della Vita Nuova di Dante, io ritornai sulla questione della Beatrice dantesca. Vi ritornai, contraddicendo in parte alle opinioni espresse in un mio libro del 1879, e sostenendo la idealità assoluta della donna che l'Alighieri esaltò nelle rime e allegorizzò nella Commedia. Ora, in questa trattazione, che per quanto succinta e inadeguata al tema mi riuscì forse più estesa che una recensione non comporti, io volli trar profitto d'un argomento, che per quanto io so non venne ancora recato in mezzo da nessuno, l'argomento che si può desumere dal tipo femminile quale ci viene rappresentato dalla poesia del medioevo. Che infatti le donne cantate dai più antichi poeti medievali fossero donne in carne ed ossa, nessuno può dubitarne, come nessuno può dubitare che donne reali fossero quelle cui rivolsero i loro sentimenti gli artisti della rinascenza, a cominciare dal Petrarca e dal Boccaccio. Dunque a prima giunta parrebbe che la idealizzazione assoluta della donna nei poeti del nuovo stile fiorentino fosse una anomalia, una discontinuazione storica inesplicabile. Invece, a parer mio, è tutt'altro.
    Show book
  • La trappola amorosa - cover

    La trappola amorosa

    Giovanni Arpino

    • 0
    • 0
    • 0
    Giacomo Berzia è un attore. Ha quasi sessant'anni e vive un'esistenza stagnante, disillusa: in lui s'è spento il sacro fuoco giovanile del teatro. Poi, all'improvviso, una donna misteriosa inizia a circuirlo con enigmatiche missive, regali, bizzarri indovinelli, un corteggiamento assiduo che intriga Giacomo e lo spinge a cercar di scoprire chi è l'autrice della tela di ragno che lo sta intrappolando. Storia di un amore maturo, sullo sfondo di una città natalizia (innominata, ma niente dubbi: è Torino); una trama «gialla» inesorabile fino all'epifania finale.
    
    
    
    Concluso da Giovanni Arpino poco prima di morire, pubblicato nel febbraio 1988, La trappola amorosa manca dalle librerie da allora. Non si capisce perché, dato che è il capolavoro di un narratore che fino all'ultimo ricerca il senso della scrittura, capace di tenere ben salde le fila del gioco tra i personaggi, e tra questi e il lettore. Un montaggio narrativo serrato, cinematografico. 
    
    
    
    Modernissimo. Sorridente, malinconico eppure colmo d'una tiepida, confortevole speranza, La trappola amorosa è scritto con rara maestria linguistica. Tra Pirandello e Paolo Conte, Gozzano e Hammett. Oppure no: semplicemente Arpino, prosatore intramontabile anche al passo d'addio. È ora di tornare a leggerlo.
    Show book
  • Fotografie in Versi - cover

    Fotografie in Versi

    Chiara Ramasso

    • 0
    • 0
    • 0
    Il titolo nasce dalla sintesi dell'elemento visivo dei componimenti e di quello verbale attraverso cui l'immagine si concretizza. 
    La raccolta si articola in cinque parti, in uno sviluppo dall'interiorità all'esteriorità; la sezione del "Sé" contiene riflessioni sull'individualità; "Mondi quotidiani" sono attimi di vita, uno sguardo che va oltre il "sé"; "Atti d'Amore" sono momenti romantici, di scambio tra individui; "Paesaggi interiori" rappresentano un affacciarsi sul mondo in cui l'individuo si riflette; infine la sezione "Parola" si discosta dalle altre e contemporaneamente le collega, in quanto è proprio attraverso di essa che queste "fotografie" possono concretizzarsi, diventare "verbali". 
    
    «Sensazioni e pensieri
    catturati e dipinti,
    echi e riflessi
    tra lo spazio del mondo
    e lo spazio del cuore.»
    Show book