Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Le dieci migliori opere della letteratura italiana - cover

Le dieci migliori opere della letteratura italiana

AA. AA.VV.

Publisher: Greenbooks Editore

  • 1
  • 3
  • 0

Summary

In questo ebook proponiamo le dieci migliori opere prodotte dai più illustri scrittori italiani in circa due secoli di letteratura. Privo di qualsiasi rigore temporale la presente opera ha inizio con Edmondo De Amicis e il suo Cuore, per poi passare al premio Nobel Grazia Deledda con Canne al vento.
Successivamente Gabriele D’annunzio con Il Piacere anticipa il verismo di Giovanni Verga nel suo Mastro Don Gesualdo. Poi è la volta di Pirandello con Uno, nessuno e centomila, seguito dall’altro premio Nobel Giosuè Carducci con Le odi barbare. Quindi Ugo Foscolo con Le ultime lettere di Jacopo Ortis ed Alessandro Manzoni con i suoi Promessi sposi. Infine, a chiudere l’opera, Le operette morali di Giacomo Leopardi e Una vita di Italo Svevo. Un ebook da leggere e regalare. Tutte le opere sono infine accompagnate da una esaustiva presentazione delle stesse e da una ampia biografia dell'autore.
Available since: 04/07/2015.

Other books that might interest you

  • Distrazione - cover

    Distrazione

    Luigi Pirandello

    • 0
    • 0
    • 0
    Nero tra il baglior polverulento d'un sole d'agosto che non dava respiro, un carro funebre di terza classe si fermò davanti al portone accostato d'una casa nuova d'una delle tante vie nuove di Roma, nel quartiere dei Prati di Castello. Potevano esser le tre del pomeriggio...
    Show book
  • Mastro-don Gesualdo - cover

    Mastro-don Gesualdo

    Giovanni Verga

    • 0
    • 0
    • 0
    Ambientato in Sicilia in periodo risorgimentale e considerato uno dei capolavori di Verga, "Mastro-don Gesualdo", pubblicato nel 1889, narra la vicenda di Gesualdo Motta, che riesce ad elevarsi dalla posizione di umile manovale a quella di ricco proprietario terriero. Sullo sfondo di un rivolgimento sociale che vede la nobiltà in decadenza lasciar posto ad una classe di nuovi ricchi, il protagonista del romanzo riesce perfino a guadagnarsi il titolo di nobile, "don" grazie al matrimonio con Bianca Trao, che acconsente suo malgrado alle nozze, sia per salvare la famiglia in gravi difficoltà economiche, sia per "riparare" ad una precedente relazione amorosa con un cugino. Ma Gesualdo, autentico eroe moderno, una sorta di "gigante" in continua lotta contro tutto e tutti, si ritroverà ad essere disprezzato dai parenti della moglie, invidiosi delle sue ricchezze, odiato dalla figlia a causa delle sue umili origini e disprezzato dagli stessi compaesani, i quali durante i moti del 1848, si rivolteranno contro di lui. Morirà solo, abbandonato da tutti, disperato per non poter portare con sé nell'al di là, la "roba" alla quale aveva dedicato tutta la sua vita.
    Show book
  • La toccatina - cover

    La toccatina

    Luigi Pirandello

    • 0
    • 0
    • 0
    Col cappellaccio bianco buttato sulla nuca, le cui tese parevano una spera attorno al faccione rosso come una palla di formaggio d’Olanda, Cristoforo Golisch s’arrestò in mezzo alla via con le gambe aperte un po’ curve per il peso del corpo gigantesco; alzò le braccia; gridò: 
                – Beniamino! 
                Alto quasi quanto lui, ma secco e tentennante come una canna, gli veniva incontro pian piano, con gli occhi stranamente attoniti nella squallida faccia, un uomo sui cinquant’anni, appoggiato a un bastone dalla grossa ghiera di gomma. Strascicava a stento la gamba sinistra. 
                – Beniamino! – ripetè il Golisch; e questa volta la voce espresse, oltre la sorpresa, il dolore di ritrovare in quello stato, dopo tanti anni, l’amico.
    Show book
  • Le notti fiorentine - cover

    Le notti fiorentine

    Marìna Cvetàeva

    • 0
    • 0
    • 0
    “Mosca, febbraio 1921. Un infreddolito e annoiato Brjusov presentava una serata di poetesse; tra loro era anche Marina Cvetaeva: “Donna. Amore. Passione. Da che tempo è tempo la donna ha saputo cantare soltanto l’amore e la passione. L’unica passione della donna è l’amore. Ogni amore della donna è passione. Fuori dell’amore la donna, in arte, è nulla. Provate a togliere alla donna la passione…” Non proviamoci, con Marina Cvetaeva. Le dilatazioni e contrazioni dell’elemento erotico-poetico (diastole di tenero abbandono e slancio, sistole di rinuncia e anatema) segnano il ritmo segreto dei suoi versi; privata dell’amore, la sua opera — lirica, narrativa, saggistica, epistolare — perde motivi e conflitti cruciali, i cardini stessi di una visione-versione del mondo fra le più tragiche del Novecento. ”
    (dall'Introduzione di Serena Vitale)
    Show book
  • La Fattoria Degli Animali - cover

    La Fattoria Degli Animali

    George Orwell

    • 0
    • 0
    • 0
    Un racconto allegorico che narra la ribellione degli animali di una fattoria contro il proprietario Jones. Guidati dal Vecchio Maggiore, un maiale saggio e anziano (rappresenta Lenin), riusciranno a conquistare la fattoria e a creare una società dove tutti sono uguali. Ma dopo pochi giorni il Vecchio Maggiore morirà e sarà sostituito da un altro maiale, l’opportunista e despota Napoleon (rappresenta Stalin), che prenderà il sopravvento su Palla di Neve, un maiale rivoluzionario e sincero (Trockij). Insomma, la massima del libro è: ‘Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri’.
    Show book
  • Cristina - cover

    Cristina

    Matilde Serao

    • 0
    • 0
    • 0
    Dall’incipit del libro:Mentre Cristina si chinava a cogliere un ramoscello di basilico odoroso, da mettere come aroma nella salsa di pomodoro che bolliva in cucina, udì un sibilo breve e dolce. Ella levò il capo, ma non vide nulla; il sole batteva sulla terrazza dove si allineavano, nei vasi di creta, le rose di ogni mese, fiorite, i peperoncini rossi, i garofani schiattoni, il prezzemolo e i gelsomini bianchi; il sole l’abbagliava. Ma di nuovo un sibilo dolce attraversò quel silenzio meridiano; ella si rialzò vivamente, fece solecchio con la mano e si guardò intorno. Il sole la illuminava tutta, nel suo vestito di percallo bigiognolo a fiorellini azzurri, molto stretto alla cintura, col grembiule di merino nero, che cingeva la persona: a un occhiello del vestito, sul petto, erano passati due gelsomini bianchi, dal gambo sottile; i folti capelli castani, divisi in due treccie, raccolti sulla nuca, strettamente, lasciavano libera una piccola fronte bianca.— Chi sarà? — pensava ella, aguzzando gli occhi.Infine qualche cosa di bianco che si agitava, attirò la sua attenzione. Dietro la casa dei Marcorelli, a una piccola finestra di casa Fiorillo, una pezzuola si agitava, mossa da una mano.— Ah! è Peppino Fiorillo — mormorò Cristina con un piccolo moto di disdegno.E non vi badò più.
    Show book