Effemeridi
FERRUCCIO PRATI
Editora: Epigraphia acr
Sinopse
Pensieri in versi che anelano all’impetuoso e irriducibile moto della vita, tra ritmi armoniosi e rimandi alla natura.Tutto ha una fine, ma le parole non smetteranno mai di esistere.
Editora: Epigraphia acr
Pensieri in versi che anelano all’impetuoso e irriducibile moto della vita, tra ritmi armoniosi e rimandi alla natura.Tutto ha una fine, ma le parole non smetteranno mai di esistere.
Il titolo nasce dalla sintesi dell'elemento visivo dei componimenti e di quello verbale attraverso cui l'immagine si concretizza. La raccolta si articola in cinque parti, in uno sviluppo dall'interiorità all'esteriorità; la sezione del "Sé" contiene riflessioni sull'individualità; "Mondi quotidiani" sono attimi di vita, uno sguardo che va oltre il "sé"; "Atti d'Amore" sono momenti romantici, di scambio tra individui; "Paesaggi interiori" rappresentano un affacciarsi sul mondo in cui l'individuo si riflette; infine la sezione "Parola" si discosta dalle altre e contemporaneamente le collega, in quanto è proprio attraverso di essa che queste "fotografie" possono concretizzarsi, diventare "verbali". «Sensazioni e pensieri catturati e dipinti, echi e riflessi tra lo spazio del mondo e lo spazio del cuore.»Ver livro
In questa seconda opera composta dall'unione di due brevi raccolte apparentemente scollegate, l'indagine umana ed emotiva (impossibile scindere i due aspetti) si riappropria del suo stesso punto generativo a partire dal rapporto binario interunivoco tra profondità e superficie. Le parti interiori ed esteriori del nostro corpo umano, ma in realtà di ogni creatura o creazione naturale, contemplano un raggio di movimento che va ben oltre lo spazio fisico occupato, affondando inevitabilmente nel metafisico. Se la superficie visibile (o talvolta invisibile…) rappresenta il ponte di contatto con tutto ciò che conosciamo di artificiale o naturale, la parte profonda si annida come una stratificazione di dettagli dell'anima componenti un cuore, il nucleo biologico, capace di sprigionare energie atte a interrelarsi con altre dimensioni reali o immaginarie anche a distanze che superano anni luce nello spazio e nel tempo.Ver livro
La realizzazione dell'interpretazione dei versi dell'Inferno di Dante Alighieri è nata grazie alla passione per la Letteratura Italiana da parte di vari attori che hanno fatto da corollario, facendosi corpo, voce, riso, pianto e preghiera di tutti i personaggi della Divina Commedia. Nasce così un vero e proprio viaggio sensoriale tramite le molteplici atmosfere infernali; le voci dei personaggi riverberano dalle grotte dell'Inferno, fino ad arrivare alla visione di Lucifero, tramite effetti speciali e un'accurata post-produzione del sound designer Giuseppe Brittanni. Le terzine, a rima incatenata, lasciateci del Sommo Poeta, hanno così ripreso vita grazie alla voce del professor Gianluca Cellai, insegnante di Lettere presso l'Area trattamentale della seconda Casa di Reclusione di Milano. CREDITS: Voce di Gianluca Cellai, Simone P.B. Gambini, Chiara Brittanni, Andrea Gallorini, Laura Millocca; Sound design di Giuseppe Brittanni; Supervisione di Simone P.B. Gambini, Chiara Brittanni, Laura Millocca; Produzione di Giuseppe BrittanniVer livro
"Fast-Food" è una tragedia alimentare per essere letta, una parodia del teatro classico calata su un palco immaginario che solo il lettore saprà ricostruire, per rappresentarvela al meglio. Tra un hamburger, una bibita, un cartoccio di patatine fritte e un caffè lungo, tutti rigorosamente americani, si interpongono frasi fatte, espressioni da copia-incolla, personaggi pre-programmati, risposte sommarie, imprecise, non pertinenti e disumane. In un microcosmo o macrocosmo in cui c'è anche da ridere. Valerio Di Stefano.Ver livro
Ne La stanza dei vasi di terracotta, Gabriele Viviani ci consegna una raccolta poetica che sembra muoversi tra i cicli delle stagioni e quelli della vita, con versi che cercano riparo ma anche slancio, come piante delicate custodite in una limonaia. Non c'è un ordine tematico né cronologico dichiarato, e proprio questa scelta regala alla lettura una sensazione di libertà e movimento. I testi oscillano tra paesaggio e intimità, mito e biografia, riflessione politica e ricordo personale. L'autore attinge con naturalezza a registri diversi: classico e contemporaneo, colto e quotidiano, civile e amoroso. Il risultato è una voce che non cerca di stupire con l'effetto, ma con la densità del pensiero e la misura della parola. C'è cura, musicalità e una sottile malinconia che attraversa tutta la raccolta. Le immagini rimandano a un mondo che sta per scomparire o che è già stato tradito: la natura ferita, la guerra, l'infanzia, il corpo, la morte, ma anche l'amore, la memoriaVer livro
Certo, viene da un albeggiare la poesia di Ivano Fermini, da un'alberatura di feti in glicine, dall'angelo che gemma nel suo contrario, la creatura-toro, l'iddio candelabro, a sette teste, a molteplici lingue. Viene da un nessundove del verbo, Fermini, e con tenue fermezza mette in tiro la falce: da questo scalpo – che chiamammo deserto oppure Emmaus, Pitiche o Bicorne – giunge uno scalpitio che non ha parentela nelle storie della letteratura patria. Scoperto, con iliadica fraternità, da Milo De Angelis ("Una poesia così affilata non può sprecare parole, deve essere esatta", scrisse), Fermini – fato del poeta in perpetuo espatrio –, infine, sparì. Trovò un complice – e per quel frantume di tempo, un amico – in Aldo Nove: lo stesso linguaggio tra i calanchi, lo stesso macello in virtù di più vocalica purezza. Qui, allora, per così dire, si rimpatria; di questo libro, che incorpora le raccolte più vertiginose di Fermini, si può dire: è un cenacolo, è l'elsa del fuoco.
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