Begleiten Sie uns auf eine literarische Weltreise!
Buch zum Bücherregal hinzufügen
Grey
Einen neuen Kommentar schreiben Default profile 50px
Grey
Jetzt das ganze Buch im Abo oder die ersten Seiten gratis lesen!
All characters reduced
Pe' belli occhi della gloria - Scene quasi vere - Salvatore Farina - cover

Pe' belli occhi della gloria - Scene quasi vere - Salvatore Farina

Farina Salvatore

Verlag: F.Mazzola

  • 0
  • 0
  • 0

Beschreibung

"Scene quasi vere," pubblicato nel 1887 come parte del ciclo "Si muore" di Giuseppe Farina, rappresenta uno dei punti salienti della sua carriera letteraria. L'autore, pur appartenendo a un periodo in cui la letteratura d'intrattenimento stava guadagnando popolarità, non rinuncia all'eleganza nella scrittura.

Farina, fedele al suo credo morale, presenta "scene quasi vere" che mettono in luce l'importanza della moralità nella vita umana. Sebbene amico di scrittori come Giovanni Verga e Luigi Capuana, Farina si distingue come uno scrittore che offre modelli di comportamento anziché personaggi reali. Queste scene non sono veritiere ma aspirano a trasmettere un messaggio morale.

In un dialogo nella prefazione con l'amico Giovanni Faldella, Farina spiega che il suo libro è qualcosa di più di una novella o un racconto; è un tentativo di esplorare le pieghe meno visibili del cuore umano.

La storia si svolge nell'ambiente artistico di Milano e ruota attorno a un pittore anziano, suo figlio e una famiglia di pittori meno noti. Ogni personaggio affronta scelte cruciali nella vita, e la loro moralità determina il loro destino. Mentre alcuni abbracciano l'onestà e la generosità, altri cedono alla leggerezza e agli interessi materiali.

"Scene quasi vere" è un'opera che sfida il lettore a esplorare le scelte esistenziali dei personaggi e il loro impatto sulla loro immagine e sul loro destino.
Verfügbar seit: 23.09.2023.

Weitere Bücher, die Sie mögen werden

  • Tirocinio - cover

    Tirocinio

    Luigi Pirandello

    • 0
    • 0
    • 0
    L'audiolibro “Tirocinio", tratto dalla novella omonima di Luigi Pirandello del 1905, è un'opera che cattura l'essenza della narrativa pirandelliana. Pirandello, maestro nel descrivere la complessità dell'animo umano e le sue contraddizioni, ci racconta le vicende di Carlino Sgro, in apparenza compagno della cantante lirica Pompea Montroni ma segretamente innamorato della giovane Medea, figlia di lei. Entrano in gioco alcuni “amici di famiglia” con i quali si vanno a creare rapporti particolari. L'interpretazione di Gianluca Testa rende giustizia alla ricchezza linguistica e ai sottotesti psicologici, offrendo un'esperienza di ascolto avvincente e coinvolgente. Un'opera imprescindibile per gli amanti della letteratura italiana e per chiunque voglia esplorare i profondi temi pirandelliani.
    Zum Buch
  • Argo e il suo padrone - cover

    Argo e il suo padrone

    Italo Svevo

    • 0
    • 0
    • 0
    Argo, il cane protagonista del racconto, non è certo un esemplare di razza pregiata, ma possiede una bellezza indiscutibile: uno sguardo penetrante e un muso dalla forma perfetta. Sebbene il suo corpo lungo e la sua natura impulsiva lo rendano spesso difficile da gestire, Argo ha un posto importante nella vita del suo padrone, che lo osserva con una sorta di affetto ambiguo. A volte aggressivo e indisciplinato, altre volte comico e distratto, il cane appare come un riflesso del suo padrone: entrambi vivono in un mondo dominato da solitudine e incomunicabilità. 
    Attraverso la prospettiva di Argo, Svevo esplora il comportamento umano da un punto di vista distaccato e curioso, come se il cane fosse un osservatore imparziale che giudica le stranezze dell'uomo. Argo percepisce i tratti più irrazionali e violenti degli esseri umani, il loro comportamento imprevedibile, ma riesce anche a cogliere, con un certo umorismo, l'incoerenza del mondo che li circonda. Svevo, facendo parlare il cane, invita il lettore a riflettere su come gli esseri umani siano spesso inconsapevoli del giudizio che gli animali potrebbero esprimere su di loro, mettendo in luce la distanza tra la coscienza animale e quella umana. Il racconto diventa così una riflessione sulla solitudine, sulla comunicazione e sul modo in cui ci relazioniamo agli altri, sia umani che non umani.
    Zum Buch
  • Incontro di vecchi amici - cover

    Incontro di vecchi amici

    Italo Svevo

    • 0
    • 0
    • 0
    Roberto Erlis era nato di buona ma non ricca famiglia. Aveva raggiunto e oltrepassato il trentesimo anno di età in posizione piuttosto umile. Poi – come soleva dire lui – s'era arrabbiato, aveva abbandonato ubbie e sogni e s'era gettato nella vita degli affari con la risolutezza di chi non vuol perdere tempo. Fece degli affari buoni da prima dovuti ad una bella fortuna e più tardi ad un'astuzia voluta e pratica. In complesso egli divenne milionario a forza d'affari di cui ognuno gli dava l'impressione di non essere stato abbastanza accorto. Si capisce che con un maestro talmente incontentabile egli doveva arrivare lungi. Si sposò, possedette dei cavalli, una casa sontuosamente arredata e gli parve di aver sciolto il problema della sua vita. Si sa che la ricchezza non scioglie un problema simile ma la conquista della ricchezza e la soddisfazione del successo sanno riempire la vita più vuota. 
    Zum Buch
  • Il principe - Audiolibro - cover

    Il principe - Audiolibro

    Niccolo Machiavelli, Audiolibri...

    • 0
    • 0
    • 0
    Il Principe di Niccolò Machiavelli è il manuale senza tempo sul potere, la leadership e l'arte della politica. Con uno stile diretto e spietato, Machiavelli svela i meccanismi che muovono i governanti e le strategie necessarie per conquistare e mantenere il controllo. Tra astuzie, compromessi morali e calcolo freddo, Il Principe offre una visione lucida e realistica della natura umana e del gioco del potere. Un classico intramontabile che continua a far riflettere, affascinare e provocare, ieri come oggi.
    Zum Buch
  • La fede - cover

    La fede

    Luigi Pirandello

    • 0
    • 0
    • 0
         In quell’umile cameretta di prete piena di luce e di pace, coi vecchi mattoni di Valenza che qua e là avevano perduto lo smalto e sui quali si allungava quieto e vaporante in un pulviscolo d’oro il rettangolo di sole della finestra con l’ombra precisa delle tendine trapunte e lì come stampate e perfino quella della gabbiola verde che pendeva dal palchetto col canarino che vi saltellava dentro, un odore di pane tratto ora dal forno giù nel cortiletto era venuto ad alitare caldo e a fondersi con quello umido dell’incenso della chiesetta vicina e quello acuto dei mazzetti di spigo tra la biancheria dell’antico canterano.
    Zum Buch
  • Il malocchio - cover

    Il malocchio

    Italo Svevo

    • 0
    • 0
    • 0
    Vincenzo Albagi è una persona inetta, che vive la vita passivamente, sempre 
    dedito all'immaginazione e rancoroso nei confronti di una realtà in cui non 
    riesce a vivere. Il malocchio nasce dal rancore accumulatosi dentro di lui. 
    Vincenzo è incapace di adattarsi e rispondere alla realtà, come invece fanno 
    gli altri, quelli che sono in confidenza con essa e lottano per occupare un 
    posto di rilievo. Svevo inserisce nella narrazione temi darwiniani, come quello 
    della lotta per la vita e dell'adattamento in natura, intrecciati con la riflessione 
    di Schopenhauer su come gli esseri umani tendano a vedere gli altri come 
    semplici rappresentazioni di loro stessi e sé stessi come intera volontà e 
    rappresentazione. 
    Oltre che dal rancore, il malocchio nasce anche dall'invidia e dalla gelosia 
    che Vincenzo prova nei confronti degli altri, dei loro successi e delle loro 
    realizzazioni (le cose alte e le cose eccelse nel racconto, cioè i sogni 
    realizzati e i traguardi raggiunti). Dato che lui non riesce a trovare 
    appagamento, lo cerca indirettamente e inconsapevolmente, provocando e 
    assistendo al dolore altrui. Questo racconto può essere inserito in un gruppo 
    di testi narrativi di matrice fantastica dei primi del Novecento che sono stati 
    influenzati dalle prime acquisizioni della psicoanalisi.
    Zum Buch