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Rompere il gioco - L'attivismo nel Ventunesimo secolo - cover

Rompere il gioco - L'attivismo nel Ventunesimo secolo

Fabrizio Acanfora

Editorial: effequ

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Sinopsis

Qual è il ruolo della protesta e della resistenza in un mondo dominato da un sistema che sembra non lasciare alternativa alla sottomissione? Partendo dalla propria esperienza di attivista autistico, attraverso una riflessione sul senso stesso della disabilità e sull’impatto dell’attivismo nella storia dei diritti civili, Fabrizio Acanfora ci spinge con questo libro a riconsiderare le nostre scelte, le nostre voci e, soprattutto, il nostro potere di fare la differenza. In un momento in cui l’attivismo online, stigmatizzato da parte dell’opinione pubblica, tende a cadere nel baratro del personal branding fine a sé stesso, questo libro rappresenta un invito all’azione. Dall’esame critico del capitalismo neoliberista all’importanza dell’interconnessione delle lotte per un futuro più giusto e libero dall’oppressione, questo libro vuole rappresentare una promessa di possibilità, un invito a riconsiderare l’attivismo come essenza della quotidianità, come resistenza e strumento per contrastare un nichilismo pervasivo, frutto del disincanto di troppe promesse non mantenute.
Disponible desde: 26/02/2025.
Longitud de impresión: 208 páginas.

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     Inizialmente sostenitrice di una monarchia illuminata (scrisse alcuni sonetti in onore dei sovrani), tuttavia col tempo le sue idee politiche mutarono e nel 1798 venne arrestata per giacobinismo e rinchiusa alla Vicaria, dove rimase fino al gennaio del 1799 quando fu firmato l'armistizio con le truppe napoleoniche; il 22 gennaio era tra coloro che proclamarono la Repubblica Napoletana e il 2 febbraio usciva il primo numero del giornale repubblicano il Monitore Napolitano, da lei diretto e che redasse quasi da sola.  
     La breve e infelice esperienza della Repubblica Napoletana si concluse pochi mesi dopo con l'entrata a Napoli delle truppe del cardinale Ruffo e il ritorno dei Borboni segnando la condanna a morte di molti patrioti, tra cui Eleonora, come "rei di Stato". 
       
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