Join us on a literary world trip!
Add this book to bookshelf
Grey
Write a new comment Default profile 50px
Grey
Subscribe to read the full book or read the first pages for free!
All characters reduced
Il giardino dei ciliegi - cover

Il giardino dei ciliegi

Anton Cechov

Publisher: REA Multimedia

  • 0
  • 0
  • 0

Summary

Il giardino dei ciliegi è uno dei quattro capolavori teatrali di Anton Cechov, dove sono ben presenti i tratti essenziali della poetica dello scrittore russo. L’attitudine rassegnata e dolente di fronte ad un ineluttabile sempre sottinteso, l’attenzione quasi morbosa per il dettaglio psicologico aberrante e rivelatore, la capillare ricostruzione di atmosfere più che di vicende, si esaltano in un tipo di rapporto di rappresentazione che, escludendo il protagonista, instaura sulla scena una sorta di livellamento. I personaggi di Cechov subiscono una sorta di estraniazione e di incomunicabilità, anticipazione dei motivi fondamentali della drammaturgia moderna.
L'opera narra le vicende di un'aristocratica russa e della sua famiglia di ritorno nella loro proprietà, che comprende anche un grande giardino dei ciliegi, in seguito messa all'asta per riuscire a pagare l'ipoteca. Principalmente la storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta, ma la famiglia non si adopera in questo senso e alla fine è costretta a lasciare la proprietà; la scena finale infatti mostra i personaggi che se ne vanno mentre il rumore degli alberi abbattuti fa da sottofondo.
Available since: 03/10/2014.

Other books that might interest you

  • Favole di Jean de La Fontaine: Libro 06 - cover

    Favole di Jean de La Fontaine:...

    Jean de La Fontaine

    • 0
    • 0
    • 0
    Nei 12 volumi delle "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine rinnovò la tradizione esopica, rappresentando la commedia umana. Quest'opera dimostrò il suo amore per la vita rurale e attraverso animali simbolici ironizzò sulla vita della società dell'epoca.  
    In the 12 volumes/books of "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine renewed Aesop's tradition, representing the human comedy. This demonstrated his love for country life and by symbolic animals he ironized about his current years society's life. (Summary by Paolo Fedi)
    Show book
  • Eneide - cover

    Eneide

    Virgilio

    • 0
    • 0
    • 0
    Scritta da Virgilio tra il 29 e il 19 A. C., nei primi anni del regno di Augusto, l'Eneide chiude il ciclo epico degli eroi iniziato da Omero con l'Iliade e l'Odissea. Fu proprio l'imperatore Augusto, il committente dell'opera, a salvarla dalle fiamme, come Virgilio aveva disposto nel suo testamento. Il più importante poema di tutta la latinità narra l'avventuroso arrivo nel Lazio di Enea e dei pochi superstiti dalla distruzione di Troia, ai quali gli dèi hanno affidato il compito di fondare una nuova patria. Il poema si sviluppa fra tempeste marine, lutti atroci, amori tragici e sanguinose battaglie che vedono coinvolti straordinari personaggi: la Sibilla, la regina Didone, Polidoro, Caronte, Eurialo e Niso, la guerriera Camilla, il re Latino, sua figlia Lavinia, Turno,  oltre naturalmente ad Enea e suo figlio Ascanio (Iulo) dai quali prende origine la stirpe Giulia che avrebbe dato vita alla grandezza di Roma.  L'audiolibro propone la versione integrale del poema, appositamente tradotto in una prosa fluida e scorrevole, rendendolo così accessibile a tutti.
    Show book
  • Le sorprese della scienza - cover

    Le sorprese della scienza

    Luigi Pirandello

    • 0
    • 0
    • 0
    "Avevo ben capito che l'amico Tucci, nell'invitarmi con quelle sue calorose e pressanti lettere a passare l'estate a Milocca, in fondo non desiderava tanto di procurare un piacere a me, quanto a se stesso il gusto di farmi restare a bocca aperta mostrandomi ciò che aveva sa- puto fare, con molto coraggio, in tanti anni d'infaticabile operosità..." 
    Show book
  • Il malocchio - cover

    Il malocchio

    Italo Svevo

    • 0
    • 0
    • 0
    Vincenzo Albagi è una persona inetta, che vive la vita passivamente, sempre 
    dedito all'immaginazione e rancoroso nei confronti di una realtà in cui non 
    riesce a vivere. Il malocchio nasce dal rancore accumulatosi dentro di lui. 
    Vincenzo è incapace di adattarsi e rispondere alla realtà, come invece fanno 
    gli altri, quelli che sono in confidenza con essa e lottano per occupare un 
    posto di rilievo. Svevo inserisce nella narrazione temi darwiniani, come quello 
    della lotta per la vita e dell'adattamento in natura, intrecciati con la riflessione 
    di Schopenhauer su come gli esseri umani tendano a vedere gli altri come 
    semplici rappresentazioni di loro stessi e sé stessi come intera volontà e 
    rappresentazione. 
    Oltre che dal rancore, il malocchio nasce anche dall'invidia e dalla gelosia 
    che Vincenzo prova nei confronti degli altri, dei loro successi e delle loro 
    realizzazioni (le cose alte e le cose eccelse nel racconto, cioè i sogni 
    realizzati e i traguardi raggiunti). Dato che lui non riesce a trovare 
    appagamento, lo cerca indirettamente e inconsapevolmente, provocando e 
    assistendo al dolore altrui. Questo racconto può essere inserito in un gruppo 
    di testi narrativi di matrice fantastica dei primi del Novecento che sono stati 
    influenzati dalle prime acquisizioni della psicoanalisi.
    Show book
  • Carta bollata - cover

    Carta bollata

    Salvatore Farina

    • 0
    • 0
    • 0
    Dall’incipit del libro:Lo chiamavano Maestro , benchè egli con la superbia d’essere solamente scolaro della natura, avesse in supremo disprezzo gl’insegnamenti che un uomo può dare a un altro suo simile. Non aveva egli disertato Brera a diciott’anni, perchè all’accademia, a disegnare un gesso immobile, più d’uno ha sciupato l’esistenza? Diciamo l’esistenza per dire, ma dando retta a Giusto dovremo dire che molti hanno guastato la mano, l’occhio, l’intelletto d’artista, e sono rimasti tutta quanta la vita copisti. Perciò egli aveva piantato il gesso immobile e scialbo, e dando al professore dell’asino, se n’era andato di buon passo fuori di Porta Ticinese, a empir l’occhio di bel le linee mobili e di colori trasparenti. Assicurava che la prima lezione di colore gliel’aveva data una roggia, entro la quale l’acqua si moveva appena, dando tutti i riflessi delle nuvole splendenti pel sole di maggio. La gran maestra gli aveva detto allo ra per la prima volta: «Giusto mio, lascia il carboncino, piglia la tavolozza e il pennello, guarda bene e cerca di far come me; sarà forse la disperazione di tutta la tua vita, perchè io farò quasi sempre meglio, ma se tu hai qualche cosa dentro e riesci a metterla in luce, sarai un grand’artista e la gente, che me non guarda nemmeno, ammirerà l’opera tua.»
    Show book
  • La madre - cover

    La madre

    Italo Svevo

    • 0
    • 0
    • 0
    LA MADRE di Italo Svevo racconta l’egoismo generalizzato dell’essere umano contemporaneo, sebbene sia stato in passato inteso come metafora della delusione di Svevo per l’interpretazione della sua opera da parte della critica dell’epoca. La novella, scritta nel 1926 e pubblicata su diverse antologie, parla della riflessione di alcuni pulcini di allevamento, cresciuti in un'incubatrice, sulla loro madre. Un pulcino di nome Curra scappa nel pollaio a fianco al suo alla ricerca dell’ipotetica madre e ciò che scoprirà cambierà per sempre la sua visione del mondo e delle cose.
    Show book