Sonetos de Amor
Anónimo
Editorial: Translated Stories
Sinopsis
Sonetos de Amor
Editorial: Translated Stories
Sonetos de Amor
Il fu Mattia Pascal", il romanzo più famoso e amato di Pirandello, scritto nel 1903, ruota attorno al tema dell'individualità e dell'introspezione. Il bibliotecario Mattia Pascal fugge da un matrimonio infelice a Montecarlo, dove riesce a vincere una discreta somma. Tornando a casa scopre dal giornale di essere morto . Subito si inventa un'altra identità, convinto di poter cambiare vita, ma inesorabilmente si ritroverà prigioniero delle convenzioni e delle regole cui ha tentato di sottrarsi.Ver libro
Dall’incipit del libro:Mentre Cristina si chinava a cogliere un ramoscello di basilico odoroso, da mettere come aroma nella salsa di pomodoro che bolliva in cucina, udì un sibilo breve e dolce. Ella levò il capo, ma non vide nulla; il sole batteva sulla terrazza dove si allineavano, nei vasi di creta, le rose di ogni mese, fiorite, i peperoncini rossi, i garofani schiattoni, il prezzemolo e i gelsomini bianchi; il sole l’abbagliava. Ma di nuovo un sibilo dolce attraversò quel silenzio meridiano; ella si rialzò vivamente, fece solecchio con la mano e si guardò intorno. Il sole la illuminava tutta, nel suo vestito di percallo bigiognolo a fiorellini azzurri, molto stretto alla cintura, col grembiule di merino nero, che cingeva la persona: a un occhiello del vestito, sul petto, erano passati due gelsomini bianchi, dal gambo sottile; i folti capelli castani, divisi in due treccie, raccolti sulla nuca, strettamente, lasciavano libera una piccola fronte bianca.— Chi sarà? — pensava ella, aguzzando gli occhi.Infine qualche cosa di bianco che si agitava, attirò la sua attenzione. Dietro la casa dei Marcorelli, a una piccola finestra di casa Fiorillo, una pezzuola si agitava, mossa da una mano.— Ah! è Peppino Fiorillo — mormorò Cristina con un piccolo moto di disdegno.E non vi badò più.Ver libro
Nei 12 volumi delle "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine rinnovò la tradizione esopica, rappresentando la commedia umana. Quest'opera dimostrò il suo amore per la vita rurale e attraverso animali simbolici ironizzò sulla vita della società dell'epoca. In the 12 volumes/books of "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine renewed Aesop's tradition, representing the human comedy. This demonstrated his love for country life and by symbolic animals he ironized about his current years society's life. (Summary by Paolo Fedi)Ver libro
Ci voleva una donna, costretta a scrivere con lo pseudonimo di un uomo, per cogliere l'essenza della vita e delle vicende delle contadine della Lombardia nella fine dell'800. Uno scorcio davvero avvincente.Ver libro
Quando Spiro Tempini, con le lunghe punte dei baffetti insegate come due capi di spago lì pronti per passar nel foro praticato da una lesina, facendo a leva di continuo con le dita sui polsini inamidati per tirarseli fuor delle maniche della giacca; timido e smilzo, miope e compito, chiese debitamente alla maggiore delle quattro sorelle Margheri la mano di Iduccia, la minore, e se ne andò con quelle piote ben calzate ma fuori di squadra e indolenzite, inchinandosi più e più volte di seguito; tanto Serafina, quanto Carlotta, quanto Zoe, quanto Iduccia stessa rimasero per un pezzo quasi intronate. Ormai non s’aspettavano più che a qualcuno potesse venire in mente di chieder la mano d’una di loro. Dopo essersi rassegnate a tante gravi sciagure, alla rovina improvvisa e alla conseguente morte per crepacuore del padre, poi a quella della madre, e quindi a dover trarre profitto dei buoni studii compiuti per arricchire squisitamente la loro educazione signorile, s’erano anche rassegnate a rimaner zitelle.Ver libro
«C’è un criterio a mio parere infallibile per saggiare la verità (“autenticità”) del personaggio (ma è ciò poi cosa diversa dalla verità-“autenticità” della narrazione?): e cioè, se il personaggio — quali che siano le virtù di cui si adorna l’identità fittizia che gli è prestata — “ci riesce antipatico”, se ci sentiamo a disagio in sua compagnia o addirittura non lo sopportiamo, ciò non può essere che a causa del fatto che il personaggio è “sbagliato” perché irreale... Resta però che dovremmo comunque in qualche modo chiederci — ed è questione del massimo momento — se Varen’ka Olesova-lei (il Personaggio) ci piace o non ci piace, se stiamo volentieri in sua compagnia o a seguirne le peste, se ce ne sentiamo (l’abbiamo detto!) “intrigati”… Quanto a me, conosco la risposta. Sia detto fra noi, mi sono anche, temo, un poco innamorato…»Ver libro