I dialoghi con Leucò
Mario Salvatore Antonio Grasso
Maison d'édition: Youcanprint
Synopsis
"Una rilettura dei I Dialoghi Con Leucò di Cesare Pavese", un'opera di Mario Salvatore Antonio Grasso.
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"Una rilettura dei I Dialoghi Con Leucò di Cesare Pavese", un'opera di Mario Salvatore Antonio Grasso.
Tash Aw esplora la vitalità culturale dell'Asia moderna in un memoir poetico che racconta la complicata storia della sua famiglia: una vicenda di migrazione e adattamento, di distanze e sottintesi, di accettazione cieca e amore silenzioso. Gli stranieri smarriti su un molo sono i nonni dopo l'insidioso viaggio in barca per fuggire dalla Cina verso la Malesia negli anni Venti. Dal porto di Singapore, a una corsa in taxi nella Bangkok di oggi, a un'abbuffata da Kentucky Fried Chicken nella Kuala Lumpur degli anni Ottanta, Aw tesse storie di inclusione ed esclusione, tra scenari che saltano da villaggi rurali a club notturni e una varietà vertiginosa di lingue, dialetti e slang, per creare un ritratto intricato e vivido di un luogo stretto tra il futuro in rapido avvicinamento e un passato che non si lascia andare. "Così acuto e ben scritto da desiderare che il racconto continui ancora." Chimamanda Ngozi Adichie "Abbiamo ragione a confrontarci con i traumi mai affrontati della nostra famiglia? È una domanda che negli ultimi anni si sono posti scrittori come Ocean Vuong e Madeleine Thien, e che Aw affronta con sensibilità." The Guardian "'Stranieri su un molo' ci aiuta a capire meglio di tanti saggi la storia delle migrazioni, le differenze attuali tra culture e generazioni, maggioranze e minoranze, ricchi e poveri." Goffredo Fofi "Una scrittura che ci attanaglia con la sua vitalità, bellezza e significato." Deborah LevyVoir livre
Il libro di Corrias è fatto di voci: la voce di Bianciardi prima di tutto, dei libri, degli articoli e delle lettere in cui con spietato sarcasmo e grande umorismo proclama il proprio orrore per la società in costruzione, il suo produttivismo e l'euforica adesione ad esso anche dei compagni di lavoro. E le voci di questa stessa società, certamente feroce e grottesca in molti suoi aspetti, ma fatta anche delle persone che a Bianciardi hanno voluto bene, come la compagna di vita Maria Jatosti e gli amici e colleghi Terrosi, Montella, Dondero, Cavallini, Ripa di Meana e Arpino, ognuno dei quali racconta com'era Bianciardi e come si viveva in quegli anni in Maremma, a Pisa, a Milano o a Bocca di Magra. Attorno a Bianciardi stanno accadendo molte cose e non tutte brutte quanto appaiono ai suoi occhi. Lo mostrano bene le molte altre voci che Corrias raccoglie, quelle dei pittori Tadini e Cingoli, dei fotografi Dondero e Mulas e poi di Riva, Dossena e Del Bo Boffino di Feltrinelli, di Giorgio Bocca, Fortini, Walter Valdi e molti altri. Attraverso queste voci, Corrias compone, sullo sfondo della storia di Bianciardi, una sorta di storia orale della vita culturale a Milano tra gli anni '50 e gli anni '70, senza dimenticarne, a dispetto forse di Luciano, i grandi e giustificati entusiasmi: la nascita della Feltrinelli come casa editrice di ricerca, di nuovi giornali come il Giorno di Enrico Mattei, il fermento della nuova pittura intorno a Brera, e la fortuna del cabaret di Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. E non mancano le voci della politica culturale "ufficiale". Paradigmatici il proclama di Togliatti e la benedizione di Bernardo Mattarella. © 2022 tracce.studioVoir livre
Quando, sul campo da tennis, i giocatori si preparano a uno scambio, il brusio del pubblico si affievolisce. Si sente solo il rimbalzo della pallina sul terreno, insieme a qualche raro colpo di tosse. Anche nelle cabine dei telecronisti, e nelle case in cui il pubblico aspetta, il suono si fa ovattato e ogni rumore si spegne. Il tennis è uno sport di silenzio, in cui la voce del telecronista deve adattarsi al ritmo e al movimento del gioco. Nell'ambiente esiste un pregiudizio diffuso, secondo cui "è facile fare il tennis, cinque parole e hai finito". Federico Ferrero, che da anni lo commenta in televisione, ci racconta la transizione da un passato di grandi inviati, da Gianni Clerici a Rino Tommasi, a un presente fatto di rare trasferte, molta informazione via web e un linguaggio sempre più standard e tecnicizzante. Partendo dalle storiche sfide tra McEnroe e Borg, Sampras e Agassi, Federer e Nadal e arrivando al nuovo che avanza con Sinner e Alcaraz, Ferrero scrive di maestri, momenti di gloria, sogni avverati o infranti, per ragionare di linguaggio e informazione. Con la speranza, sorretta dalla nostra innata voglia di ascoltare storie, che lo sport abbia ancora bisogno di narrazioni e narratori.Voir livre
La notizia della messa in linea, a scopo di vendita, di un video contenente le immagini dell’esame autoptico del cadavere di Chiara Poggi, mi ha riportato al ricordo della pubblicazione, poco più di un mese fa, del mio volume “Il delitto di Garlasco: fatti, documenti, disinformazione”.Voir livre
Alfonso Gatto inviato alle grandi corse a tappe di ciclismo. Un ruolo in apparenza atipico per il poeta salernitano, chiamato a raccontare la società italiana del Secondo dopoguerra prima per L'Unità e poi per Il Giornale del Mattino. Il poeta ascolta, osserva, racconta un'Italia che rinasce. Si entusiasma per imprese sportive che hanno del leggendario. Si ferma a dialogare con meccanici, passanti, sindaci, locandiere, parenti dei corridori. Produce un diorama del mondo circostante, svolgendo un mestiere che ricorda quello dell'antropologo: una sorta di Lévy-Strauss ingaggiato da un quotidiano per tre settimane in punta di penna. © 2023 Orthotes EditriceVoir livre
Lasciare la città, gli amici, la vita mondana, gli spaghetti alla carbonara e trasferirsi per un anno in un'estrema provincia d'Italia che non è proprio Italia, dove si parla un tedesco che non è proprio tedesco, dove tutti praticano assiduamente sport che non sono proprio sport. Per una romana d'adozione come Erica Giopp l'Alto Adige, anzi il Südtirol, è una montagna da scalare, e non solo metaforicamente, una terra aliena da scoprire tra bizzarri equivoci, sentimenti contrastanti e odori forti. Un vivace e divertente manuale di sopravvivenza per "nuovi montanari" e per tutti coloro che accettano la più ardua delle sfide: trascorrere un anno in Südtirol e decidere, nonostante tutto, di rimanervi. » l'Alto Adige dal punto di vista di un nuovo arrivato » consigli utili per i vacanzieri » divertente, informativo, affettuosoVoir livre