Begleiten Sie uns auf eine literarische Weltreise!
Buch zum Bücherregal hinzufügen
Grey
Einen neuen Kommentar schreiben Default profile 50px
Grey
Jetzt das ganze Buch im Abo oder die ersten Seiten gratis lesen!
All characters reduced
Avventure di uno studente annoiato - cover

Avventure di uno studente annoiato

Francesco Natale

Verlag: Youcanprint

  • 0
  • 0
  • 0

Beschreibung

Cosa può nascere dalla fantasia di uno studente annoiato? Nulla? Risposta sbagliata. Può nascere un libro. In fondo basta una penna, un quaderno e l'immaginazione e il soffitto può dissolversi, il banco e la sedia possono iniziare a volare per condurre lo studente annoiato in un viaggio unico alla scoperta di tribù spietate, navi pirata e tantissimi altri posti ancora inesplorati.
Verfügbar seit: 24.02.2022.

Weitere Bücher, die Sie mögen werden

  • Arca di ossa - cover

    Arca di ossa

    Henry Dumas

    • 0
    • 0
    • 0
    Presentati per la prima volta in traduzione italiana, i racconti visionari di Henry Dumas si sviluppano nel profondo e sonnolento Sud degli Stati Uniti, sulle sponde del Mississippi, là dove gli afroamericani valevano meno degli animali e dei bianchi poveri come loro.
    
    Il degrado culturale, un ambiente devastato e il rischio di essere uccisi per nulla, accompagnano la vita dei giovanissimi protagonisti di questo volume: i ragazzi di Dumas possono riscattarsi soltanto attraverso l'istruzione e la rivendicazione dei propri diritti, o scoprendo il potere salvifico e confortante delle tradizioni ancestrali della diaspora africana.
    
    La caccia al nero e la minaccia della violenza sono presenti, tuttavia, anche nei racconti ambientati per le strade di New York e negli appartamenti di Harlem, in un Nord non meno ostile, tra le fiamme delle rivolte dei tardi anni Sessanta.
    
    La scrittura di Dumas ammalia i lettori lasciandoli con la sensazione di aver letto vicende del tutto realistiche, eppure, a volte a un passo dal sovrannaturale, sogni, allucinazioni o autentici squarci su un mondo altro, in bilico tra afrofuturismo e afrosurrealismo.
    Zum Buch
  • Vita contemplativa - o dell'inazione - cover

    Vita contemplativa - o...

    Byung-Chul Han

    • 0
    • 0
    • 0
    Il motore potente e implacabile della società contemporanea è il principio di prestazione. Oggi l'inazione, la contemplazione, l'ascolto sono considerati forme passive, debolezze, carenze: non sembrano avere alcun valore in un sistema che concepisce la vita esclusivamente in termini di lavoro e produzione. Eppure, secondo Byung-Chul Han l'inazione è una delle attitudini più preziose dell'esistenza: nella contemplazione, infatti, l'essere umano vive davvero – al di là della mera sopravvivenza, in cui ogni agire è mosso da stimoli e mirato all'appagamento dei propri bisogni, alla risoluzione di problemi determinati, al raggiungimento di obiettivi spesso eterodiretti. Solo il silenzio permette di tendere l'orecchio al mondo, e solo l'ascolto può condurre all'esperienza vera, alla comprensione profonda dell'essere. L'inazione, dunque, non è né negazione né semplice assenza d'azione, ma va intesa come ciò che "dà forma all'ambito dell'humanum", rendendo genuinamente umano l'agire. In questo libro lucido e ispirato Han celebra le infinite potenzialità, l'incanto e la ricchezza del non agire e, in uno stimolante confronto con Vita activa di Hannah Arendt, progetta un nuovo modo di vivere: la vita contemplativa che la natura e la nostra società sull'orlo del collasso oggi chiedono a gran voce. Perché "il futuro dell'umanità", scrive il filosofo, "non dipende dal potere di chi agisce, bensì dal rilancio della capacità contemplativa".
    Zum Buch
  • Contro l'interpretazione - e altri saggi - cover

    Contro l'interpretazione - e...

    Susan Sontag

    • 0
    • 0
    • 0
    Un limpido talento critico, una capacità fuori dal comune di orientarsi nell'universo contemporaneo di segni e linguaggi plurali: con sguardo allenato da continue combinazioni tra passioni profonde e interessi eclettici, Susan Sontag traccia un'originalissima, radicale rotta attraverso la teoria, la letteratura, il cinema, il teatro e le arti degli anni sessanta del '900. Prima dell'"età del nichilismo", Sontag scrive gli articoli riuniti nel 1966 in Contro l'interpretazione, il suo libro d'esordio come saggista: "un atto di liberazione intellettuale" che la fa in breve diventare una figura di riferimento dello scenario contemporaneo, delle sue rivelazioni, trasgressioni, sperimentazioni, illusioni, della sua opposizione alle gerarchie (alto/basso) e alle polarità (forma/contenuto, intelletto/sentimento). Che scriva dello "stile" come centro di gravità dell'espressione artistica o disegni una mappa dettagliata e ormai classica delle forme della sensibilità "Camp", che parli degli happening in cui l'azione evade dai teatri o si sposti dal diario di Pavese ai Taccuini di Camus, dalla libertà di Genet alla coscienza disgustata di Sartre, il filo delle parole di Susan Sontag non perde il suo obiettivo: evitare che il vaso di Pandora dell'interpretazione-superfetazione si rovesci sull'esperienza dell'opera d'arte, deformandola e saturandola di "significati" a proprio uso e consumo.
    Zum Buch
  • Un Sindacalista - cover

    Un Sindacalista

    Vitaliano Bilotta

    • 0
    • 0
    • 0
    La vita di un sindacalista può essere aspra, perchè deve mediare tra interessi che si contrastano e che spesso si violentano. Ma un sindacalista può anche leggere il suo lavoro come l'esatto prodotto di una legge tanto perfetta da essere divina: la legge della reincarnazione. Grazie a questa Legge ogni individuo e ogni collettività vivono soltanto ciò che gli serve per superare se stessi
    Zum Buch
  • Il colera - cover

    Il colera

    Luigi Settembrini

    • 0
    • 0
    • 0
    This audiobook is narrated by an AI Voice.   
    Il cholera che aveva devastate molte contrade d’Europa, si manifestò la prima volta nel regno nell’autunno del 1836, ma nella state del 1837 menò grande strage per tutto. In Napoli morirono ventiduemila persone, come sta scritto su la porta del camposanto dove furono sepolti; in Palermo poco meno; in altre cittá infierí diversamente secondo la posizione e la temperie del luogo. Sempre e dovunque è stata una peste non conosciuta prima, il popolo che vede in un subito morire e non sa come e perché, crede sempre che sia veleno, e ne accagiona i nemici, se ne ha, o quelli che egli odia. Il nostro popolo credette che fosse veleno e che il governo lo facesse spargere, mandandone le casse agl’intendenti, e questi lo dividessero fra i loro cagnotti i quali lo gittavano nelle acque. Credenza sciocca, ma anche le sciocchezze hanno il loro significato in questo mondo. Il popolo credeva che il suo gran nemico era il governo, e lo stimava capace di tutto: questa era la trista veritá che stava nascosta sotto tutte le voci e le sciocchezze che furono a quel tempo.
    Zum Buch
  • Manifesto della classe dei servi - Contro la fine del lavoro - cover

    Manifesto della classe dei servi...

    Simone Cerlini

    • 0
    • 0
    • 0
    In questo agile saggio l'autore analizza il tramonto delle professioni liberali classiche, ma anche, più in generale, del mondo dell'università e della cultura, e il loro atteggiamento ostile al lavoro con la conseguente reazione pro-lavoro da parte delle classi in ascesa.
    
    «L'idea che le persone si allontanino dal mercato del lavoro per liberare tempo all'ozio creativo può venire in mente solo a chi può vivere il lavoro come gioco e non come condizione essenziale».
    
    Perché leggiamo saggi e articoli tesi a convincerci che non ci può essere soddisfazione in ciò che facciamo? Dobbiamo credere alla retorica delle dimissioni volontarie che piace così tanto ai media?
    
    Forse davvero alcune persone, primi fra tutti i benestanti intellettuali, hanno interiorizzato una forma di snobismo per cui devono essere premiati, remunerati e riconosciuti per il solo fatto di esistere, alterando così la loro percezione del lavoro, tanto da teorizzarne uno tagliato su misura per loro. Si ha l'impressione che chi propone la fine del lavoro non ne comprenda l'essenza fondata sulla relazione e sulla reciprocità.
    
    Coloro che non godono di rendite, chi vive del proprio stipendio, «servi» in quanto lavoratori, quindi servitori per definizione, poiché orientati ai bisogni e agli interessi degli altri, non chiedono però la fine del lavoro ma anzi lo difendono. La classe dei servi sa che lavorare è il modo migliore per vivere in una società democratica e solidale, lasciando che siano i signori e i loro cortigiani a pensarla diversamente.
    Zum Buch