Rejoignez-nous pour un voyage dans le monde des livres!
Ajouter ce livre à l'électronique
Grey
Ecrivez un nouveau commentaire Default profile 50px
Grey
Abonnez-vous pour lire le livre complet ou lisez les premières pages gratuitement!
All characters reduced
Prima guerra del Golfo - cover

Prima guerra del Golfo

Simone Paoli, Aa. AA.VV.

Maison d'édition: Pelago

  • 0
  • 0
  • 0

Synopsis

Iniziata il 2 agosto 1990 con l'occupazione del Kuwait da parte dell'Iraq di Saddam Hussein e seguita dall'intervento delle forze congiunte di Stati Uniti e di una coalizione di nazioni (fra cui l'Italia) sotto l'egida dell'Onu, la Prima guerra del Golfo durò sette mesi. Sull'Iraq furono lanciate circa centomila tonnellate di bombe con l'uso di tecnologie avanzate che distrussero le infrastrutture del Paese e ne annientarono l'esercito, il quarto del mondo per consistenza, prima con attacchi aerei e poi con una massiccia operazione di terra, provocando più di trentamila morti iracheni, mentre le perdite della coalizione furono contenutissime. Fu la prima guerra trasmessa in diretta dalle reti televisive di tutto il mondo. Benché la coalizione internazionale avesse riportato una vittoria assoluta, si concluse senza l'occupazione di Baghdad né la destituzione di Saddam. All'Iraq toccò un drammatico embargo e una situazione esplosiva irrisolta che avrebbe condotto al secondo conflitto del 2003 e all'inasprimento delle tensioni nell'area del Vicino Oriente.
Disponible depuis: 25/06/2022.
Longueur d'impression: 124 pages.

D'autres livres qui pourraient vous intéresser

  • Denuncia maltrattamenti Sospesa - cover

    Denuncia maltrattamenti Sospesa

    Valerio Di Stefano

    • 0
    • 0
    • 0
    Quando un docente disarmato incontra un alunno con la pistola il docente disarmato è un uomo morto. Tratto dal volume "La buona scuola" di Valerio Di Stefano
    Voir livre
  • Contro lo smartphone - Per una tecnologia più democratica - cover

    Contro lo smartphone - Per una...

    Juan Carlos De Martin

    • 0
    • 0
    • 0
    Lo usiamo tutti. Ogni anno ne vengono venduti circa un miliardo e mezzo. Se in questi anni c'è stata una rivoluzione – che ha coinvolto tecnologia, economia, abitudini e costume – il suo simbolo è sicuramente l'oggetto più quotidiano che esista, tanto da passare inosservato: lo smartphone.
    Juan Carlos De Martin ne analizza storia, forme e conseguenze partendo da un dato di cui sinora non si è colta la singolare straordinarietà: per la prima volta nella storia dell'uomo siamo di fronte a un oggetto necessario, di cui non si può fare a meno. Affetti, transazioni bancarie, mobilità, lavoro, la nostra storia e la Storia del mondo passano attraverso quello schermo seducente e, soprattutto, attraverso chi ne gestisce i sistemi operativi, chi ne controlla le app, chi le infrastrutture tecnologiche.
    "Contro lo smartphone" si chiude con un manifesto che ci richiama alla necessaria attenzione perché si possa immaginare un mondo in cui l'uomo sia davvero padrone della macchina, usandola con fiducia.
    Voir livre
  • LA FILOSOFIA RACCONTA LA SUA STORIA - Un viaggio attraverso i pensieri che hanno plasmato il nostro mondo - cover

    LA FILOSOFIA RACCONTA LA SUA...

    Miguel Bevaurd, Francesca Lambardi

    • 0
    • 0
    • 0
    Questo libro vi immerge nel cuore del più brillante pensiero filosofico, dall'antichità ai giorni nostri, offrendovi una panoramica accattivante e arricchente.Attraverso una narrazione fluida e accessibile, esplorerete le domande esistenziali poste da pensatori come Platone, Aristotele, Cartesio, Kant e Nietzsche. Comprenderete come le loro idee sulla verità, la morale, la libertà e il senso della vita abbiano resistito nei secoli e continuino a risuonare nelle nostre vite moderne.Ogni capitolo invita a scoprire i fondamenti dei sistemi di pensiero che hanno influenzato le civiltà. Immergendovi nei grandi periodi della storia della filosofia, questo libro mette in luce i dibattiti, le rivoluzioni intellettuali e le correnti che hanno segnato la loro epoca. Offre non solo un viaggio nel tempo, ma anche un nuovo modo di comprendere la società di oggi e i suoi valori.Che siate appassionati di filosofia o che cerchiate una migliore comprensione dei fondamenti delle grandi idee che hanno plasmato il nostro mondo, questo libro offre un viaggio ricco e istruttivo. È un invito a pensare profondamente, a vedere oltre le apparenze e a riscoprire la saggezza senza tempo dei più grandi pensatori.Questo libro vi guiderà in un affascinante viaggio intellettuale, risvegliando la vostra curiosità e fornendo risposte concrete alle domande che ancora animano i nostri tempi. Una lettura essenziale per chiunque desideri comprendere le radici del pensiero umano e le sue implicazioni per il mondo di oggi.
    Voir livre
  • 1922 Italia anno zero - La Marcia su Roma nei giornali di cento anni fa - cover

    1922 Italia anno zero - La...

    Andrea Fabozzi

    • 0
    • 0
    • 0
    Qualche giornale diffonde voci allarmistiche prive di ogni e qualsiasi consistenza. […] La voce messa in circolazione […] che i fascisti puntino su Roma per tentare un colpo di stato è destituita di fondamento, fa sapere l'ufficio stampa del Partito Nazionale Fascista l'8 agosto 1922. E il 6 ottobre Bianchi, il segretario del Partito, ribadisce al «Giornale di Roma»: Marcia militare su Roma? Colpo di Stato? […] Chi ha mai sognato fantasie di questo genere? Ma il 28 ottobre il «Giornale d'Italia» titola, in riferimento a quanto è accaduto in Toscana, a Cremona e in altre città, Impressionante movimento fascista. È la marcia su Roma?.  Il 28 mattina il governo Facta, seppure dimissionario, si schiera per lo stato d'assedio. Nell'edizione della sera «Il Mattino» deve tuttavia far seguire a questa notizia una smentita: lo stato d'assedio non avrà corso. Il 29 «Il Messaggero» spiega: Vittorio Emanuele III ha reso ieri un grande servigio alla nazione italiana. Ma perché mai, con decine di migliaia («La Nazione», «Il Giornale d'Italia» e «Il Popolo d'Italia» dicono centomila) di camicie nere alle porte di Roma, Mussolini dovrebbe accontentarsi di una soluzione di compromesso? Il governo dev'essere nettamente fascista, scrive egli stesso sul «Popolo».   Il 30 sera l'elenco dei futuri ministri è già pronto e il 31 finalmente Centomila "Camicie Nere" riconsacrano Roma all'Italia, titola «La Nazione». «La Tribuna» dichiara la soluzione cui la Marcia ha condotto legale in principio perché rispondente agli interessi della nazione, e di fatto perché accolta dal consenso generale. Dal fronte opposto, «La Stampa» accusa le élite di un gravissimo errore: si è creduto che, per essere il fascismo un movimento a carattere patriottico, non potesse divenire mai rivoluzionario. Errore veramente grossolano; giacché, anzi, niente quanto il patriottismo portato a un certo grado di esasperazione si presta a far da leva per un moto rivoluzionario. Il patriota ben convinto, e, ripetiamo, esasperato da quella che egli crede, o gli è fatta credere, inettitudine o addirittura tradimento dei governanti, è pronto più di ogni altro, dietro il cenno di chi lo suggestiona, a scagliarsi contro lo Stato esistente, per il presunto maggior bene della nazione. 1922. Italia anno zero. La Marcia su Roma nei giornali di cento anni fa è un podcast di Andrea Fabozzi in cinque puntate che restituisce le giornate della Marcia su Roma e gli eventi e le idee che l'hanno preparata rileggendo i quotidiani dell'epoca. Puntata 1: 28 ottobre 1922 - Assedio Puntata 2: 1 agosto 1922 - ScioperoPuntata 3: 24-25 ottobre 1922 - AdunataPuntata 4: 31 ottobre 1922 - MarciaPuntata 5: 16 novembre 1922 - Bivacco © 2022 tracce srl
    Voir livre
  • Il magazzino - Lavoro e machine ad Amazon - cover

    Il magazzino - Lavoro e machine...

    Alessandro Delfanti

    • 0
    • 0
    • 0
    La brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche. Queste, per quanto necessarie, non restituiscono però la portata storica di quello che sta succedendo nei centri logistici del colosso di Seattle sparsi in mezzo mondo. Oggi sono loro, infatti, gli avamposti del capitalismo, come negli anni Sessanta e Settanta del Novecento lo furono le fabbriche del Nord Italia che alimentarono il boom economico. Ed è proprio tra le mura dei magazzini di Amazon che si sta ridefinendo il nuovo rapporto, conflittuale, tra capitale e lavoro. Alessandro Delfanti li ha visitati, questi magazzini, e ha intervistato decine di dipendenti ed ex dipendenti. Il racconto che emerge dalle pagine del suo libro diventa l'innesco per una riflessione che arriva al cuore del capitalismo digitale contemporaneo e ne mette a nudo la contraddizione più importante: la tecnologia e l'automazione non mirano a sostituire il lavoro umano, bensì a misurarlo e sottometterlo. Qualcosa però sta cambiando, come hanno dimostrato gli scioperi degli ultimi anni. E una resistenza è possibile.
    Voir livre
  • Il valore degli oggetti - Segni spoglie scarti nel romanzo dell'Ottocento - cover

    Il valore degli oggetti - Segni...

    Donata Meneghelli

    • 0
    • 0
    • 0
    Viviamo ormai in un presente smaterializzato, in cui gli oggetti sembrano svanire per lasciare il posto a byte, informazioni, realtà virtuale, e a una nostalgia della presenza sempre più forte. Così leggiamo i grandi romanzi dell'Ottocento – le opere di Balzac, Dickens e James – e almeno in apparenza vi troviamo la materialità che trionfa, si moltiplica e invade il mondo. Un mondo densamente "oggettificato", che diventa sempre più tangibile, grazie a una serie di trasformazioni economiche e sociali: lo sviluppo della società industriale, la crescente produzione massificata di merci e la loro immissione sul mercato a ritmi prima inimmaginabili, una nuova visibilità che si manifesta in vetrine, commerci, esposizioni, pubblicità. Ma, si chiede Donata Meneghelli in questo studio penetrante e innovativo, l'Ottocento è veramente il regno oggettuale oggi perduto? La risposta non è scontata, e nemmeno univoca. Il libro si interroga sui nuovi rapporti tra il materiale e l'immateriale che la modernità riconfigura, e sui limiti della stessa materialità, attraverso tre parole chiave – segni, spoglie, scarti –, ciascuna delle quali designa uno specifico aspetto di ciò che l'antropologo Arjun Appadurai ha chiamato la vita sociale delle cose. Senza pretesa di esaustività, esse permettono sia di costruire una fenomenologia che dall'Ottocento arriva a toccare anche la nostra contemporaneità, all'incrocio tra procedimenti retorici e storia culturale, sia di verificare quanto gli oggetti hanno ancora da dire su di noi e a noi, come ci interpellano sulle nostre credenze e sulle nostre illusioni.
    Voir livre