Unisciti a noi in un viaggio nel mondo dei libri!
Aggiungi questo libro allo scaffale
Grey
Scrivi un nuovo commento Default profile 50px
Grey
Iscriviti per leggere l'intero libro o leggi le prime pagine gratuitamente!
All characters reduced
Colloqui con me stesso - cover

Colloqui con me stesso

Riccardo Bachi

Casa editrice: Passerino

  • 0
  • 0
  • 0

Sinossi

Fin dai giorni dell'esilio palestinese Riccardo Bachi aveva raccolto senza alcuno scopo di pubblicazione, ma soltanto per alimentare le proprie esperienze spirituali, meditazioni e ricordi sulla sua vita e sui valori umani e religiosi ai quali ispirava la propria condotta. Queste pagine pubblicate postume in Colloqui con me stesso, Roma 1952 contengono un alto insegnamento morale e spiegano come la sua personalità abbia lasciato tracce profonde nella formazione di una larga schiera di discepoli.

Riccardo Bachi (Torino, 11 giugno 1875 – Roma, 11 gennaio 1951) è stato un economista e statistico italiano. A causa della legislazione anti-ebraica del regime fascista fu costretto ad abbandonare l'insegnamento e ad emigrare, nel settembre del 1939, in Palestina, all'epoca Mandato Britannico. 
Disponibile da: 27/04/2022.

Altri libri che potrebbero interessarti

  • Rainer Maria Rilke - Luce sull'invisibile - cover

    Rainer Maria Rilke - Luce...

    Marilena Garis

    • 0
    • 0
    • 0
    Un'inquietudine profonda ha segnato l'esistenza di Rainer Maria Rilke (1875-1926), poeta dell'anima, la cui vita, contraddistinta da un incessante vagabondare geografico e interiore, si intreccia indissolubilmente alla sua opera. Nato a Praga nel 1875, cresciuto tra l'amore soffocante di una madre che lo vestiva come una bambina e l'austerità delle scuole militari imposte dal padre, Rilke sviluppò fin da giovane uno straordinario e complesso mondo interiore che sarebbe diventato il nucleo pulsante della sua poetica.
    Dall'incontro con Lou Andreas-Salomé, musa e guida intellettuale, ai viaggi in Russia che segnarono la sua spiritualità, dall'influenza di Auguste Rodin a Parigi fino al rifugio creativo nel castello di Duino e nella torre di Muzot, sulle Alpi svizzere, ogni tappa della sua esistenza fu un passo verso la creazione dei suoi capolavori, come le Elegie duinesi e i Sonetti a Orfeo. La sua poesia, spesso carica di immagini e metafore visionarie, ha innovato il linguaggio lirico del Novecento per aprirsi a un verso libero, che rispecchia il fluire dell'anima.
    Marilena Garis, in questa appassionata biografia, non racconta solo una vita straordinaria, ma anche un viaggio nei luoghi che plasmarono l'esistenza e l'opera del poeta.
    Mostra libro
  • Maria Callas - cover

    Maria Callas

    Camilla Cederna

    • 0
    • 0
    • 0
    "Il palco della Sovrintendenza (proscenio, prima fila a sinistra) addirittura bolliva d'entusiasmo. 'Non si può andare più in là, stupefacente, più di così è impossibile,' e tutti in piedi ed eccitati battevano le mani sporgendosi col busto fin quasi in palcoscenico, mentre, nell'immenso mantello di velluto rosso, i capelli rossi sparsi sul velluto, il vasto occhio egeo ancora più enfasizzato dalla matita nera, Maria Callas sorrideva commossa dopo il primo atto di Medea. Era il dicembre 1953". Così comincia il ritratto delizioso che, nel 1968, Camilla Cederna dedica alla "divina". Nelle sue pagine la cronaca diventa romanzo, e la vita si dispiega in tutte le sue contraddizioni: ritroviamo la Callas rigorosa e la Callas volubile, la grande artista e la donna irrequieta, la soprano che incanta e la diva a cui tutto si perdona. Cederna ha conosciuto, intervistato e seguito la "divina" sin dai leggendari primi anni Cinquanta dei trionfi alla Scala, e intorno a lei vediamo comparire i protagonisti di un'epoca, da Luchino Visconti a Renata Tebaldi, da Franco Zeffirelli ad Aristotele Onassis. Oggi abbondano gli studi su Maria Callas, che spesso però non registrano le oscillazioni capricciose del personaggio "Maria Callas", non mostrano come a ogni meraviglioso vezzo della sua voce corrispondesse un altrettanto vivace mormorio di pettegolezzi. Cederna, con grazia e sensibilità perfette, racconta tutte le facce di questo grande mito moderno.
    Mostra libro
  • Memorie marinaresche - dal bordo del Principe di Carignano al processo per alto tradimento (1867-1885) - cover

    Memorie marinaresche - dal bordo...

    Bolina Jack La

    • 0
    • 0
    • 0
    Augusto Vittorio Vecchi, noto con lo pseudonimo di Jack la Bolina fu uno storico, scrittore e marinaio. È considerato uno dei maggiori scrittori italiani di mare dell'Ottocento e primo Novecento.
    
    Se io snocciolassi al lettore la narrazione circostanziata dei casi per via dei quali parte della mia avita sostanza andò in fumo, probabilmente non lo diverterei e sono certissimo che io pure a scriverli, quei tristi casi, mi annoierei grandemente. Il ripensare a ciò che si aveva un giorno e che non si ha più, sieno quattrini o capelli, è sempre cosa dolorosa e malinconica. E poi questo libro l'ho inteso come storia del mio lavoro e non come storia dei miei beni.
    Mostra libro
  • L'arte che abbiamo attraversato - Fotogrammi di entusiasmo e avventure - cover

    L'arte che abbiamo attraversato...

    Anna Peyron

    • 0
    • 0
    • 0
    «Una fortunata coincidenza anagrafica la mia, che mi ha permesso di vivere a Torino quei vent'anni di entusiasmo e avventure.» Così comincia il racconto di Anna Peyron dei suoi anni Sessanta e Settanta in una città che vive in pieno il boom economico e in cui la scena artistica è estremamente vivace. A partire dalla galleria torinese di Gian Enzo Sperone, dove entrano Merz, Penone, Boetti, Paolini, Zorio, Gilardi, Anselmo, Pascali e molti altri, si compone una storia da cui emergono alcuni fotogrammi: la famiglia, la musica, il teatro, il cinema, i libri, le battaglie, il gioco, Londra, Venezia, l'Isola di Wight. Pezzi in soggettiva di un tempo affascinante e imprevedibile, sempre inseguendo il cambiamento e la bellezza, fino all'avventura del Deserto, un vivaio costruito come «una grande e meravigliosa astronave», come la definisce Pistoletto. Perché l'arte non si abbandona mai.
    Mostra libro
  • Questa mia carne - Scrivere di sé come atto radicale - cover

    Questa mia carne - Scrivere di...

    Melissa Febos

    • 0
    • 0
    • 0
    n questo connubio audace e ben riuscito di memoir e saggio di scrittura creativa, Melissa Febos racconta e analizza il percorso emotivo, psicologico – e persino fisico – che lo scrivere di sé richiede. Soprattutto, fornisce un punto di vista critico sull'autenticità del legame tra le esperienze vissute e quelle narrate, sulle questioni etiche e metodologiche che attraversano l'agire artistico quando ci si mette in gioco in prima persona, sulle potenzialità terapeutiche e sovversive che questo tipo di pratica può assumere. Come fare a mettere nero su bianco le storie e le relazioni che ci hanno resi quel che siamo? Come parlare dei nostri corpi, dei desideri che ci muovono e dei traumi che ci paralizzano? Che impatto ha sulla scrittura – e sulla vita – di un'autrice o di un autore l'essere accusati di "guardarsi l'ombelico" o al contrario lodati per il coraggio con cui ci si mette a nudo? E a chi appartengono, in fondo, le nostre storie più intime?
    Attingendo dalla propria esperienza personale e artistica – in un tracciato che passa per la dipendenza e la guarigione, il lavoro sessuale e l'evoluzione dalla narrativa alla non-fiction –, Melissa Febos esplora in modo inedito la soggettività, la privacy e il potere delle storie. Radicale e trascinante, Questa mia carne offre idee e riflessioni preziose – ma anche utili consigli pratici – a chiunque abbia mai pensato di elaborare la propria storia in un racconto.
    Mostra libro
  • La paura ferisce come un coltello arrugginito - cover

    La paura ferisce come un...

    Giulia Scomazzon

    • 0
    • 0
    • 0
    Roberta e Giulia: madre e figlia, separate per sempre nel 1995 da un male terribile e ancora senza terapie efficaci come l'aids. Giulia allora ha otto anni, e a lungo la vera causa della morte di Roberta le verrà tenuta nascosta: la nonna e il padre temono infatti lo stigma con cui la società dell'epoca condanna la malattia e le migliaia di persone che la contrassero perché furono, spesso solo per un periodo della loro vita, "tossicodipendenti". Ma la reticenza e la finzione si fanno sempre più insostenibili ed ecco che, con ostinazione e per intima necessità, Giulia ormai adulta decide di lavorare sulla memoria individuale e collettiva, sulla sua storia che è anche la storia dimenticata di tante altre persone. Vuole restituire un'immagine veritiera e completa di Roberta, donna affettuosa e gentile, operaia in fabbrica, amorevole preparatrice di torte, morta di un male non nominabile. A completare la figura sfocata della madre, che Giulia ricerca avidamente nelle fotografie di famiglia, viene chiamato anche Andrea, il padre che per tutta la vita ha tentato a suo modo di proteggerla tenendola distante da un passato troppo doloroso.
    In questo memoir lucido, tagliente e intenso, Giulia Scomazzon pone a se stessa e al lettore la domanda più difficile: come si supera la paura del passato e dell'assenza? E come si affrontano i modi imprevedibili attraverso cui il lutto si muove su di noi?
    Mostra libro