Lettere ai settanta
Marco Pedroli
Casa editrice: Youcanprint
Sinossi
Un viaggio negli anni settanta illustrato e scandito da altrettante lettere a nostalgiche icone d'infanzia, dai giocattoli alle merendine.
Casa editrice: Youcanprint
Un viaggio negli anni settanta illustrato e scandito da altrettante lettere a nostalgiche icone d'infanzia, dai giocattoli alle merendine.
Dalle sorgenti nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi alla foce a Marina di Pisa dopo aver attraversato la Toscana, l'Arno indica una strada di grande bellezza dove si incontrano la civiltà etrusca, Medioevo e Rinascimento, storie di uomini e donne che raccontano il Genius loci di questa terra, da Veloce il meccanico di San Giovanni Valdarno a Leonardo da Vinci, dai foderai ai bucaioli fiorentini. La ciclovia dell'Arno e il Sentiero della Bonifica costituiscono un sistema di viabilità lenta di circa 400 km in gran parte già esistente e operativo che vedrà la luce definitiva entro il 2023, grazie all'intervento della Regione Toscana e degli Enti locali. L'autore sogna di percorrere tutta la ciclovia con un racconto che unisce esperienze vissute a proiezioni dell'immaginario del cicloviaggiatore. Luoghi, incontri, misteri e storie seguono l'umore imprevedibile del fiume di dantesca memoria che "per mezza Toscana spazia… che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia".Mostra libro
Nell'autunno del 2005 sei amici partono dalla bassa e piatta pianura Padana per raggiungere Lhasa, capoluogo del Tibet. Qui inforcano le loro biciclette e cominciano a pedalare a un'altitudine di 4000/5000 metri giungendo a Kathmandu, in Nepal. Raggiungere a pedali il Tetto del Mondo è per loro un'avventura estrema ma anche un percorso spirituale in grado di annientare le barriere razionali e di condurli nel terreno del sogno, e dell'immaginazione. Con una prosa asciutta, a tratti poetica, Giovanni Zilioli ci porta alla scoperta dell'affascinante Paese delle Nevi. Le sue "riflessioni ad alta quota" spaziano dall'incontro con il millenario popolo Tibetano, al contatto con una Natura dalla possente e vertiginosa bellezza, capace di risvegliare l'afflato spirituale assopito nei cuori occidentali.Mostra libro
«Ci si incastra in posti come questo per essere costantemente perseguitati dal desiderio di essere altrove. Ma, se fossimo altrove, moriremmo dalla voglia di farci un'idea di che cosa si nasconde dietro a questi nomi che mentre li pronunci già pensi di partire». Un viaggio tra gli Stan, nel cuore dell'Asia Centrale, vuoto geografico colmo di stupore e di assurdità. Attratto dall'estetica dello sfascio post sovietico, affascinato da una dimensione di desolata bellezza ricca di storie sepolte nella polvere, tra persone ospitali e doganieri corrotti, imam all'acqua di rose e mercanti svogliati, Tino Mantarro percorre quel che resta di un mondo un tempo attraversato da orde di mongoli, conteso da russi e inglesi nel Grande Gioco ottocentesco, e oggi, grazie agli investimenti cinesi, protagonista nella nuova Via della Seta.Mostra libro
Il Col di Lana, in provincia di Belluno, si presenta ancora oggi come una barriera naturale e come un punto d'osservazione ottimale sulle zone circostanti. Inoltre, a differenza di altre montagne dell'area, è decisamente più accessibile. Furono queste, con tutta probabilità, le caratteristiche che fecero crescere negli italiani l'ostinazione nel tentare di strapparlo agli imperiali. Il dispendio di vite fu immane.Mostra libro
Prendi alcune estati e mettile a confronto, ad esempio quella del '44 e le nostre estati, quelle fatte di decreti sicurezza e morti nel Mediterraneo, o la mia estate di un intervento chirurgico alla testa, che porta a rallentare, ad affidarsi agli altri, a mettere in discussione il bastarsi da soli. L'orecchio sinistro che sente meno, la parte a sinistra del Paese che non sa dare risposte. Corpo paese, corpo Appennino, corpi in cammino, corpo di una donna: ferite che si sovrappongono e si parlano. Riconsidera quelle estati attraverso una camminata in gruppo sull'Appennino fra Emilia Romagna e Toscana, da Monte Sole a Sant'Anna di Stazzema, nei luoghi delle stragi nazifasciste. Un percorso di monti intrisi di morti a lungo abbandonati. Muovere passi per trovare il posto alla memoria e oleare i meccanismi attuali per porre freni alle barbarie. Riscoprire l'importanza del fare insieme per aggiustarsi, per insistere a cambiare le cose, per non stare a guardare e ascoltare invano. In attesa che il senso dell'utopia venga riconosciuto fra i sensi umani.Mostra libro
Rubati al tempo è il racconto autobiografico di una donna superstite prima alla morte di un fratello e poi alla misteriosa scomparsa dell'altro. Il primo, assassinato a 21 anni da un delinquente che ha sparato per rubargli la moto. Il secondo, a 18 anni, sparito insieme a un amico, durante una gita in comitiva, nel giorno di Pasqua. I giorni della scomparsa sono il racconto di ingiustizie subite ed eventi sfortunati che si intrecciano all'omertà di chi, per interesse o indifferenza, decide di tacere. Sono la storia di una mamma e un papà costretti a convivere con un vuoto senza un perché. Sono la ferita aperta di una sorella, al tempo adolescente, che non ha mai voluto fare del dolore la sua casa. Rubati al tempo è la battaglia in un mondo in cui chi indaga non protegge, non cerca la verità, non punisce i colpevoli. Anzi. Succede che nella procura di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, la criminalità si infiltri nelle aule e sporchi le toghe, simbolo di quella giustizia mai arrivata.Mostra libro