Difesa del regime
Anonimo
Casa editrice: cs
Sinossi
Colleghi! Dall’ultima riunione, tenutasi in questa stessa sala or sono tre o quattro settimane ad oggi, avvenimenti gravissimi si sono prodotti nel paese, che hanno determinato una situazione molto delicata, che richiede vigile senso di responsabilità in noi in particolare e in tutti gli italiani in generale. Ci sono stati l’assassinio del deputato Matteotti, e le ripercussioni assai vaste che questo delitto ha prodotto in tutta la nazione ed in particolar modo nella capitale. Per quindici giorni Governo, fascismo, maggioranza, deputati in genere, tutti quelli insomma che seguono questa corrente, si sono trovati, bisogna riconoscerlo, in una specie di disagio morale, perché non tutto il quadro del dramma era completo, né tutte le responsabilità apparivano chiare. Poi, soprattutto, i colpevoli o i presunti tali non erano stati arrestati. La coscienza pubblica aveva, quindi, motivo di essere inquieta. Oggi, per quel che riguarda il fatto giudiziario in sé, tutti i responsabili o presunti tali o comunque indiziati del delitto Matteotti, sono in carcere. Può darsi che ci siano state delle incertezze nei primi momenti: saranno stabilite, saranno chiarite; ma vi prego di considerare che la prima ipotesi fu di una semplice scomparsa. Il delitto avvenne il giorno di martedì e solo il giovedì la ipotesi del delitto fu chiara. Il martedì sera fu detto che l’on. Matteotti era stato visto da Costantino Lazzari e da altri. Vi ripeto che se emergeranno delle responsabilità più gravi di quelle che hanno provocato i provvedimenti in via puramente amministrativa, tali responsabilità cadranno sui colpevoli. Ieri sera l’organo della Santa Sede aveva un articolo abbastanza significativo, perché quello che è avvenuto in questi quindici giorni e che sta avvenendo ancora, non è bello, non è nemmeno degno di un grande popolo ( applausi), non è, dico, degno di un grande popolo.