La pressione barometrica a Bologna nel Settecento
Mario Delmonte
Casa editrice: Youcanprint
Sinossi
Osservazioni sui valori di pressione stagionali in base ad osservazioni effettuate dal 1765
Casa editrice: Youcanprint
Osservazioni sui valori di pressione stagionali in base ad osservazioni effettuate dal 1765
Abbiamo sempre guardato a matematica e letteratura come a poli opposti: C'era n volte ci rivela quanto siano invece unite da un legame indissolubile e fruttuoso. Sarah Hart analizza classici del passato e capolavori contemporanei per indagare questa connessione misteriosa e nascosta, mostrandoci come da essa possiamo imparare qualcosa in più sulla nostra natura e su quella dell'universo che ci circonda. C'è della magia in certe equazioni simile a quella contenuta nella bacchetta di Harry Potter, e tra le mostruose forme dei capodogli di Moby Dick si nasconde una geometria sofisticata, fatta di cicloidi, cilindri e circonferenze. Sarah Hart ci esorta a riconoscere e amare i cortocircuiti tra il mondo dei libri e quello dei numeri: dai giganti «mille e ottocento volte più grandi» di noi dei Viaggi di Gulliver – che nella realtà verrebbero schiacciati a terra dal loro stesso scheletro – ai frattali contenuti nella struttura di un bestseller come Jurassic Park, dalle formule usate da Lev Tolstoj per dare un senso al caos descritto in Guerra e pace ai matematici inventati da Arthur Conan Doyle e Chimamanda Ngozi Adichie, dagli enigmi contenuti nelle pagine di Lewis Carroll fino agli esperimenti del gruppo dell'OuLiPo e di Julio Cortázar. C'era n volte ci invita a rileggere le storie attorno a noi da punti di vista e dimensioni a cui non avevamo probabilmente mai pensato, spingendoci a nuove interpretazioni e a nuove scoperte. Perché non è vero che 2 + 2 fa sempre 4; alcune volte il risultato è un'isola deserta dove, sotto una X, un pirata senza una gamba ha nascosto un tesoro.Mostra libro
Oggi, più che la tecnologia, è forse la sua narrazione a dare forma al presente e a indirizzare il nostro futuro. Ma è un racconto truccato: le leve del marketing, dello storytelling e della finanza vengono sfruttate per creare un'illusione di avvenire utile a trasformare il reale per scopi politici, economici e speculativi. La Silicon Valley e le nuove tecnologie stanno costruendo un'inedita simulazione della realtà che non è più legata a un fantomatico mondo del virtuale, ma è un nuovo modo di riempire e gestire le nostre vite. Andrea Daniele Signorelli si interroga sugli scenari che stiamo attraversando e su come la loro lettura sia allo stesso tempo creata e distorta dalle tecnologie con cui ci confrontiamo. Parlando di intelligenza artificiale, morte del web, illusioni di immortalità, relazioni robotiche, Simulacri digitali è la mappa di un reale sfuggente al cui centro rimane lo stupore, umano, di un futuro cui è difficile dare un nomeMostra libro
Prima di caricare, quasi vent’anni fa, il primo video di Evolvenza su YouTube, non credevamo che ci fosse tanta gente che aveva bisogno di capire perché viveva. Abbiamo perciò cominciato a parlare delle Leggi che regolano la reincarnazione, che alcune Guide immateriali illustrano da decenni attraverso grandi strumenti. Questo libro è la cronaca di Evolvenza su YouTube.Mostra libro
Si tratta di prendere coscienza di una vera e propria pandemia a livello mondale e che in Italia, pur essendo diffusa, non ha ancora avuto l’attenzione che meritaLa malattia di Lyme (dalla località omonima, negli Stati Uniti, dove fu identificata per la prima volta nel 1975) è una patologia causata dal batterio Borrelia burgdorferi e si trasmette attraverso punture di zecche infette. I sintomi variano da persona a persona e possono includere eritema, febbre, affaticamento, mal di testa e dolori articolari. Se non trattata precocemente, può portare a complicazioni molto più serie come meningite, artrite e problemi cardiaci.La dott.ssa Raffelli, partendo dall’esperienza personale, spiega come arrivare ad una diagnosi - resa complessa dalla varietà dei sintomi e dalla somiglianza con altre patologie – e spiega quali sono le possibili terapie “per aiutare i pazienti a non perdersi nel labirinto della rete e del sentito dire, fra realtà, bufale e per dare una mano a chi e stato meno fortunato di me e sta lottando, non solo per recuperare la salute, ma anche per un riconoscimento della propria sofferenza.”La Prefazione è scritta dal Dott. Richard Horowitz, la massima autorità mondiale sulla malattia di Lyme. INTRODUZIONEAll’inizio del 2018, quando avevo incominciato a scrivere un libro sulla menopausa, perfettamente in linea con il mio lavoro di medico ginecologo, mi sarebbe sembrato fantascienza se mi avessero detto che pochi anni dopo mi sarei dedicata a un testo sulla malattia di Lyme (la malattia deve il suo nome all'omonima citta statunitense dove e stata per la prima volta identificata).Come la maggior parte dei miei colleghi non specialisti della materia, ne avevo conoscenze piuttosto vaghe e superficiali, né mi interessava particolarmente quella che ritenevo una patologia di nicchia, almeno nell’area territoriale dove vivo.Ma il destino aveva altri piani, messi in opera attraverso il fortuito incontro con una zecca, incontro che avvenne nell’estate di quello stesso anno. Quel momento cambiò la vita di entrambi: dell’insetto, che terminò miseramente la propria nello scarico del bagno, e la mia, sebbene allora non ne fossi ancora consapevole.Nel primo capitolo racconterò il resto della storia, ma quello che invece voglio dire qui è che entrare a far parte della comunità dei pazienti di Lyme mi ha fatto scoprire un mondo di sofferenze non riconosciute, sottovalutate e non diagnosticate.Situazioni nelle quali molti si sono trovati ad essere considerati malati immaginari o psichiatrici, per incapacità dei medici di inquadrare i disturbi e per mancanza di efficaci strumenti di laboratorio. Ho saputo e letto anche di terapie sbagliate, di ricerche disperate all’estero di specialisti competenti, di ore di indagini su internet per cercare di trovare vie d’uscita.Ho quindi ordinato montagne di libri sull’argomento e tutti in lingua inglese, rendendomi conto di quanto bisogno ci sia di una divulgazione seria in italiano, documentata scientificamente, per aiutare i pazienti a non perdersi nel labirinto della rete e del sentito dire, fra realtà, bufale e pseudoterapeuti che cercano di trarre profitto dalla situazione.Alla fine ho sentito l’obbligo morale di rimboccarmi le maniche e provare a dare una mano a chi è stato meno fortunato di me e sta lottando, non solo per recuperare la salute, ma anche per un riconoscimento della propria sofferenza.Con l’augurio a tutti di riuscire finalmente a vedere la luce in fondo al tunnel...: buona lettura!Dott.ssa Roberta RaffelliMostra libro
«Se stai leggendo queste parole, l'unica cosa certa che so di te è che qualcuno, da qualche parte, ti ha portato in grembo prima che fossi una persona.» Comincia così la riflessione di Claire Horn su una tecnologia che ancora non c'è, ma che presto potrebbe entrare nelle nostre vite. L'ectogenesi, ossia la possibilità che la gestazione avvenga fuori dal corpo umano, non è più una visione fantascientifica, ma una realtà ormai prossima, e prima che questo avvenga dobbiamo affrontare una serie di questioni etiche e politiche, fondamentali per allontanare dall'orizzonte scenari preoccupanti di un eventuale uso ideologico. La possibilità di un utero artificiale – che cambierebbe il modo in cui oggi concepiamo la gravidanza – deve inserirsi in contesti in cui tutti i diritti riproduttivi siano garantiti, l'aborto sia una conquista definitiva e la salute sia prioritaria in ogni parte del mondo. Nessuna tecnologia è in grado, da sola, di farsi carico dei problemi di cui si occupa e proprio per questo serve una riflessione allargata e profonda sull'etica e sui temi della gestazione e della maternità. Un libro che guarda al futuro con la consapevolezza che, per affrontarlo nel modo migliore, è necessario preparare oggi le regole con cui lo accoglieremo.Mostra libro
Il Trattato delle malattie dei lavoratori, "De Morbis artificum diatriba", è senz'altro l'opera più famosa di Bernardino Ramazzini. Tradotto in numerose lingue già poco dopo la sua pubblicazione nel 1700, divenne per molto tempo il testo di riferimento per lo studio delle malattie legate alla professione. Ramazzini si laureò in medicina a Parma e fu medico condotto nel Ducato di Castro e a Modena. Nell'esercizio della sua professione ebbe modo di osservare le condizioni di vita e di lavoro della gente più umile e fu il primo a mettere in correlazione alcune delle patologie che affliggevano i lavoratori con l'ambiente di lavoro. Per completare la stesura della Diatriba impiegò dieci anni. Raccolse dati visitando i luoghi di lavoro e parlando con i lavoratori, cercando di capire come prevenire oltre che curare le malattie causate dal loro mestiere. Prende in esame cinquanta diverse professioni e per ognuna descrive, con un'esposizione chiara e sistematica, l'ambiente di lavoro e le tecniche impiegate, esamina scrupolosamente le condizioni di salute dei lavoratori e propone per ogni caso terapie e soprattutto metodi di prevenzione. Include spesso citazioni di autori classici e alcune considerazioni personali a volte ironiche o autoironiche come quando asserisce nel capitolo sui becchini: "Per dar poi compimento al mio impegno bisogna che da me si procuri la sanità de' beccamorti, l'opera de' quali n'è cotanto necessaria; ed è cosa doverosa, che sotterrandosi gli errori de' medici co' corpi de' morti, l'arte medica faccia loro qualche beneficio per la sua riputazione conservata." La Diatriba fu un'opera pionieristica e per alcuni aspetti ancora attuale per la quale Ramazzini è, meritatamente, ritenuto il padre della medicina del lavoro.Mostra libro