Unisciti a noi in un viaggio nel mondo dei libri!
Aggiungi questo libro allo scaffale
Grey
Scrivi un nuovo commento Default profile 50px
Grey
Iscriviti per leggere l'intero libro o leggi le prime pagine gratuitamente!
All characters reduced
Un weekend da barzelletta sono un uomo di SpiritoSanto - cover

Un weekend da barzelletta sono un uomo di SpiritoSanto

Labita Vito

Casa editrice: Vito Labita

  • 0
  • 0
  • 0

Sinossi

Vito Labita 
 
Un weekend  da barzelletta 










 
 

	 Lo storto sembrava più  dritto  di una  trave nel tuo occhio.
	
	 
	 
	
	 
	2.
	 
	La trave era stata  Traviata  da Travaglio in persona. 
	
	 
	 
	3.
	 
	Travaglio era amico di Renzo  Travaglino e di Lucia  Mondella che aveva iniziato nel weekend  milanese a fare la Modella  per  Armani
	
	 
	 
	5.
	 
	A Parigi  Luigino  era con Gigino il lestofante  fante di picche.
	
	 
	 
	5.
	 
	Battere cinque non credo sia possibile   “ give me five”
	 
	6.
	 
	La seduzione è  seriamente praticata  dai gentiluomini.
	
	 
	 
	7.
	 
	Il peccato originale era alquanto  original?
	 
	8.
	Diesel costa la metà  della benzina di Mercedes benz?
	
	 
	 
	9.
	 
	La prova del 9 è  matematica superata dallo scopone scientifico. 
	
	 
	 
	10.
	Dieci non si dà  a nessuno.
	
	 
	 
	11.
	 
	 Undici non dice  “ i sogni nel cassetto chiuso a chiave”
	 
	12.
	 
	Il sole è  una piccola stella del Cosmo.
	
	 
	 
	13.
	 
	Le stelline sono sulle spalle  dei generali dell'esercito. 
	
	 
	 
	14.
	 
	L’osteria è  chiusa il sabato sera.
	 
	15.
	 
	La discoteca  riapre alle  03.00 del mattino. 
	 
	16.
	 
	Avete riso un po?  No? Mi dispiace, la barzelletta  non è  il mio genere.
	 
	### Testo di Vito Labita
	 
	A weekend like a joke
	 
	1.
	 
	
	 
	
	 
	### Commento
	 
	Questi testi di Vito Labita sono una serie di affermazioni umoristiche e ironiche che giocano con parole, riferimenti culturali e osservazioni surreali, creando una sorta di "barzelletta estesa."
	 
	1. **Il storto e la trave**: L'affermazione gioca con l'idea che qualcosa di storto sembri più dritto di una trave nell'occhio, una variazione del detto biblico sulla trave e la pagliuzza, creando un paradosso umoristico.
	 
	2. **La trave Traviata**: Qui, Labita usa un gioco di parole con "Traviata" e "Travaglio", mescolando riferimenti alla famosa opera e al noto giornalista italiano, creando un'immagine surreale e divertente.
	 
	3. **Amici a Milano**: L'inserimento di personaggi letterari come Renzo e Lucia in un contesto moderno e mondano come il weekend milanese crea un contrasto ironico e una narrazione umoristica.
	 
	5. **Parigi e il lestofante**: La combinazione di Luigino e Gigino il lestofante, un personaggio di carte, in un contesto parigino, aggiunge un elemento di avventura e farsa.
	 
	5. **High-five**: La riflessione su "give me five" gioca sull'assurdità della situazione in cui potrebbe non essere possibile fare un high-five.
	 
	6. **Seduzione e gentiluomini**: L'affermazione sulla seduzione praticata dai gentiluomini introduce un tocco di serietà e raffinatezza in mezzo all'umorismo.
	 
	7. **Peccato originale**: La domanda sull'originalità del peccato originale è un gioco di parole che sfida il lettore a riflettere in modo umoristico su un concetto teologico.
	 
	8. **Diesel e benzina**: Il confronto tra il costo del diesel e della benzina Mercedes Benz è un'osservazione ironica sulle differenze di prezzo tra carburanti.
	 
	### Testo di Vito Labita
	 
	A weekend like a joke
	 
	1.
	 
	The crooked seemed straighter than a beam in your eye.
	 
	2.
	 
	The beam had been Traviata'd by Travaglio himself.
	 
	3.
	 
	Travaglio was friends with Renzo Travaglino and Lucia Mondella, who started modeling for Armani during the Milanese weekend.
	 
	5.
	 
	In Paris, Luigino was with Gigino the knave of spades.
	 
	5.
	 
	High-fiving might not be possible, "give me five."
	 
	6.
	 
	Seduction is seriously practiced by gentlemen.
	 
	7.
	 
	The original sin was quite original?
	 
	8.
	 
	Diesel costs half as much as Mercedes Benz's gasoline?
	 
	9.
	 
	The proof of 9 is a math concept surpassed by scientific scopone.
	 
	10.
	 
	No one gets a ten.
	 
	11.
	 
	Eleven doesn't say, "dreams in the locked drawer."
	 
	12.
	 
	The sun is a small star in the Cosmos.
	 
	13.
	 
	The stars are on the shoulders of army generals.
	 
	14.
	 
	The tavern is closed on Saturday night.
	 
	15.
	 
	The disco reopens at 3:00 AM.
	 
	16.
	 
	Did you laugh a bit? No? I'm sorry, jokes are not my thing.
	 
	### Commento
	 
	Questi testi di Vito Labita sono una serie di affermazioni umoristiche e ironiche che giocano con parole, riferimenti culturali e osservazioni surreali, creando una sorta di "barzelletta estesa”
	 
	9. **Prova del 9**: Il riferimento alla prova del 9 e allo scopone scientifico combina matematica e giochi di carte, suggerendo che la logica può essere superata dall'intrattenimento.
	 
	10. **Il dieci**: L'affermazione che nessuno ottiene un dieci è un commento sull'imperfezione umana.
	 
	### Commento (dal punto 11 alla fine del testo)
	 
	11. **Undici**: La frase "Undici non dice 'i sogni nel cassetto chiuso a chiave'" è criptica e gioca sul significato nascosto e inaccessibile dei sogni. Undici, un numero che spesso rappresenta un passo oltre il completamento (dieci), qui viene collegato all'idea di sogni irrealizzati o nascosti, suggerendo che ci sono ambizioni e desideri che restano chiusi e non detti.
	 
	12. **Il sole**: Descrivere il sole come una "piccola stella del Cosmo" ridimensiona la nostra percezione del sole. Anche se è fondamentale per la nostra esistenza, nel vasto universo è solo una delle tante stelle. Questo può essere visto come un invito all'umiltà e alla consapevolezza della nostra posizione nell'universo.
	 
	13. **Le stelline dei generali**: L'immagine delle stelle sulle spalle dei generali collega la grandezza dell'universo con la gerarchia militare. È un gioco di parole che ridimensiona l'autorità umana, paragonandola agli elementi cosmici.
	 
	14. **L'osteria chiusa**: Il fatto che l'osteria sia chiusa il sabato sera contrasta con l'aspettativa che i luoghi di ritrovo siano aperti nei momenti di svago. Questo dettaglio umoristico potrebbe riflettere sulla tradizione e sull'abitudine locale, oppure ironizzare sulla chiusura inaspettata di ciò che dovrebbe essere sempre disponibile.
	 
	15. **La discoteca**: La discoteca che riapre alle 3:00 AM rappresenta la vivacità e l'energia della vita notturna moderna. È un commento sulla cultura dei giovani e sull'importanza del divertimento fino alle prime ore del mattino, contrastando con la chiusura dell'osteria.
	 
	16. **Conclusione umoristica**: La chiusura del testo, con Labita che chiede se il lettore ha riso e ammette che le barzellette non sono il suo genere, è un tocco di autoironia. Mostra la consapevolezza dell'autore riguardo al suo stile umoristico, e chiude il testo con una nota di sincerità e leggerezza.
	 
	In sintesi, dalla sezione 11 alla fine, Labita continua a giocare con parole e concetti, mescolando osservazioni serie e umoristiche. Usa numeri, astronomia, gerarchie e abitudini sociali per creare un tessuto di riflessioni che invitano il lettore a vedere il mondo da una prospettiva ironica e divertente.
Disponibile da: 22/07/2024.

Altri libri che potrebbero interessarti

  • L'ufficio delle tenebre - Una favola di uomini bestie e piante rampicanti - cover

    L'ufficio delle tenebre - Una...

    Giorgiomaria Cornelio

    • 0
    • 0
    • 0
    Nel cortile di una grande fabbrica di mattoni, nei giorni del crollo dell'ultima ciminiera, s'incontrano le vicende di bestie, operai, ribellatori, padroni e guardie. C'è un compito a cui ognuno sembra convocato: un ufficio delle tenebre. A turno, le bestie prendono parola e fanno il processo agli uomini, alle rivoluzioni, ai terrori e alle loro scottature. Un processo impossibile, una rivoluzione già perduta, eppure sempre in atto. Da qualche parte, intanto, l'Edera ha iniziato ad arrampicarsi sulla Storia: «Ciò che estingue può anche salvare». Dopo La specie storta, in questo nuovo poema del Ciclo della Fornace Giorgiomaria Cornelio sfida la memoria del Novecento e unisce favola e speculazione, fine del mondo e nuove ecologie dell'immaginazione.
    Mostra libro
  • Il Canto dell'odio - cover

    Il Canto dell'odio

    Lorenzo Stecchetti

    • 0
    • 0
    • 0
    Quando tu dormirai dimenticata 
    sotto la terra grassa 
    e la croce di Dio sarà piantata 
    ritta sulla tua cassa 
    quando ti coleran marcie le gote 
    entro i denti malfermi 
    e nelle occhiaie tue fetenti e vuote 
    brulicheranno i vermi, 
    per te quel sonno che per altri è pace 
    sarà strazio novello 
    e un rimorso verrà freddo, tenace, 
    a morderti il cervello.
    Mostra libro
  • Nati incendio - cover

    Nati incendio

    Ivano Fermini

    • 0
    • 0
    • 0
    Certo, viene da un albeggiare la poesia di Ivano Fermini, da un'alberatura di feti in glicine, dall'angelo che gemma nel suo contrario, la creatura-toro, l'iddio candelabro, a sette teste, a molteplici lingue. Viene da un nessundove del verbo, Fermini, e con tenue fermezza mette in tiro la falce: da questo scalpo – che chiamammo deserto oppure Emmaus, Pitiche o Bicorne – giunge uno scalpitio che non ha parentela nelle storie della letteratura patria. Scoperto, con iliadica fraternità, da Milo De Angelis ("Una poesia così affilata non può sprecare parole, deve essere esatta", scrisse), Fermini – fato del poeta in perpetuo espatrio –, infine, sparì. Trovò un complice – e per quel frantume di tempo, un amico – in Aldo Nove: lo stesso linguaggio tra i calanchi, lo stesso macello in virtù di più vocalica purezza. Qui, allora, per così dire, si rimpatria; di questo libro, che incorpora le raccolte più vertiginose di Fermini, si può dire: è un cenacolo, è l'elsa del fuoco.
    Mostra libro
  • L'amico - cover

    L'amico

    Angelo Rubelli

    • 0
    • 0
    • 0
    L’Aquila - 1889. 
    Giosuè Gallucci ha appena dodici anni quando è accolto nella grande tenuta del senatore Aquileni. Lì, conosce il figlio Pietro, di appena due anni più piccolo. I due ragazzi diventano fin da subito inseparabili. Nonostante l’affetto che li lega, già dai loro cognomi emerge la diversa estrazione sociale che li separa. Mentre Pietro è orgoglioso dello stemma nobiliare delle aquile, Giosuè è trattato da tutti come un gallo da cortile che chiunque può prendere a calci. Così, quando una volta cresciuti scoprono di provare l'un l'altro un sentimento più forte della semplice amicizia, iniziano a sognare una casa simile a quella delle allodole, senza più nè aquile e nè galli. Niente sembra poterli separare, eccetto la crescente ambizione di Giosuè. Questi è sempre più deciso a far parte del mondo agiato dell’amico. Ed è disposto a tutto pur di riuscirci, persino sposare la brutta Carolina, figlia dell’ammiraglio Mirabelli. 
          Pietro:    È questo che stai facendo? Mi stai dicendo addio? 
        Giosuè: Non capisci? In questo mondo non c’è posto per noi due. Sposarla è il nostro unico modo per restare insieme. 
    Il matrimonio, anziché unirli, li separerà per molti anni e quella ricchezza, che sembrava promettere a Giosuè la vita che sognava, lo condannerà invece alla rovina. Quando Giosuè viene accusato dell’omicidio dell’ammiraglio Mirabelli, i due amici si ritrovano di nuovo l’uno di fronte all’altro e Pietro è costretto a fare una scelta definitiva: proteggere il suo matrimonio o salvare il suo amico d’infanzia.
    Mostra libro
  • La Divina Commedia - Inferno - cover

    La Divina Commedia - Inferno

    Dante Alighieri

    • 0
    • 0
    • 0
    La realizzazione dell'interpretazione dei versi dell'Inferno di Dante Alighieri è nata grazie alla passione per la Letteratura Italiana da parte di vari attori che hanno fatto da corollario, facendosi corpo, voce, riso, pianto e preghiera di tutti i personaggi della Divina Commedia.   Nasce così un vero e proprio viaggio sensoriale tramite le molteplici atmosfere infernali; le voci dei personaggi riverberano dalle grotte dell'Inferno, fino ad arrivare alla visione di Lucifero, tramite effetti speciali e un'accurata post-produzione del sound designer Giuseppe Brittanni. Le terzine, a rima incatenata, lasciateci del Sommo Poeta, hanno così ripreso vita grazie alla voce del professor Gianluca Cellai, insegnante di Lettere presso l'Area trattamentale della seconda Casa di Reclusione di Milano.   CREDITS: Voce di Gianluca Cellai, Simone P.B. Gambini, Chiara Brittanni, Andrea Gallorini, Laura Millocca; Sound design di Giuseppe Brittanni; Supervisione di Simone P.B. Gambini, Chiara Brittanni, Laura Millocca; Produzione di Giuseppe Brittanni
    Mostra libro
  • Contro Pietro Aretino - cover

    Contro Pietro Aretino

    Pietro Bembo

    • 0
    • 0
    • 0
    Appartenente a una nobile famiglia veneziana, fin dalla gioventù Pietro Bembo ebbe modo di costruirsi una solida formazione e reputazione letteraria grazie ai contatti con l'ambiente paterno e in seguito all'amicizia con Ludovico Ariosto, con Baldassarre Castiglione e alla consulenza per Aldo Manuzio. Il suo merito principale fu quello di contribuire in maniera significativa alla «codificazione dell'italiano scritto», uniformato al modello boccacciano, nell'opera che più di tutte lo ha reso famoso, «la grammatica più importante dell'intera storia dell'italiano», ossia le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua.
    Mostra libro