Begleiten Sie uns auf eine literarische Weltreise!
Buch zum Bücherregal hinzufügen
Grey
Einen neuen Kommentar schreiben Default profile 50px
Grey
Jetzt das ganze Buch im Abo oder die ersten Seiten gratis lesen!
All characters reduced
La vita rubata - Memorie di un quasi adatto tra manicomi elettrici e servizi territoriali difettosi - cover

La vita rubata - Memorie di un quasi adatto tra manicomi elettrici e servizi territoriali difettosi

Giuseppe Trevisan

Verlag: Nuova Dimensione

  • 0
  • 0
  • 0

Beschreibung

Il soldato Pino Lancia ha difficoltà d'inserimento nel mondo militare e cerca tutte le scappatoie per sfuggirvi: ma inutilmente. Ci viene inserito a forza in quel groviglio di serpi. Persino un vecchio amico di suo padre, un alto ufficiale, non riesce a fargli ottenere l'esonero. Così Pino Lancia viene internato in manicomio (perché a giudizio del direttore dell'ospedale militare ha ottenuto troppi giorni di convalescenza) in un padiglione di "malati"; e comincia il suo calvario. Si rende conto che l'ospedale psichiatrico provinciale non guarisce, anzi, peggiora la situazione: gli psicofarmaci profusi a piene mani, gli elettroshock, il lettino di contenzione, il cibo scadente, peggiorano il suo stato di salute, e lo gettano sull'orlo della follia. In appendice, un importante contributo di Mario Novello sugli anni in cui ha lavorato con Franco Basaglia.
Verfügbar seit: 15.03.2025.
Drucklänge: 152 Seiten.

Weitere Bücher, die Sie mögen werden

  • Georges Seurat e il puntinismo - cover

    Georges Seurat e il puntinismo

    AA. AA.VV.

    • 0
    • 0
    • 0
    La tecnica di Seurat riduce le figure a insiemi di punti materiali colorati: vista da vicino, la struttura atomica delle figure risalta, mentre vista da lontano svanisce.
    Collana diretta da Piergiorgio Odifreddi
    Zum Buch
  • Centomila gavette di ghiaccio - cover

    Centomila gavette di ghiaccio

    Giulio Bedeschi

    • 0
    • 0
    • 0
    «In questa storia la guerra è vista, per così dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; perciò il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati.» 
    Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della Divisione alpina «Julia» alla Seconda guerra mondiale – dalla campagna d’Albania alla ritirata di Russia – Giulio Bedeschi costruisce un’opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell’uomo nonostante la tragedia della guerra. 
    Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l’azione corale dell’intera divisione, tanto che l’Autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona. 
    Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l’anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella. 
    Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) alpino, medico e scrittore, così amava definirsi. Ufficiale medico della «Julia» visse la tragedia dell’Armir che raccontò in Centomila gavette di ghiaccio, il suo libro più celebre. Nel 1966 pubblica Il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l’8 settembre 1943. Tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: La rivolta di Abele e La mia erba è sul Don. Per Mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della Seconda guerra mondiale nella serie «C’ero anch’io» nella Collana «Testimonianze fra cronaca e storia». Tutte le opere di Bedeschi sono edite da Mursia.
    Zum Buch
  • IL POTERE DELLA MENTE - 19 Storie di Superazione Personale - cover

    IL POTERE DELLA MENTE - 19...

    Riccardo M. Rizzo

    • 0
    • 0
    • 0
    Lasciatevi ispirare da storie straordinarie di persone che hanno vinto le avversità! 
    Immergetevi in un viaggio avvincente, dove queste brevi ma potenti storie, ricche di insegnamenti e motivazioni, vi guideranno alla scoperta delle abilità che vi rendono infrangibili e vi faranno conoscere l'incredibile capacità umana di superare le sfide, trasformare gli ostacoli in opportunità e raggiungere il successo. Diciannove storie coinvolgenti riveleranno il lato più intimo di questi personaggi. 
    Da personaggi noti come Beethoven, Frida Kahlo, Nelson Mandela e Stephen Hawkins a figure meno conosciute come Rosa Parks, Desmond Doss e Randy Pausch, ogni storia offre una visione unica della resilienza e del potere trasformativo della mente. 
    Un libro imperdibile per chi vuole conoscere le incredibili capacità umane. 
    LEGGETE SUBITO QUESTO LIBRO E CONOSCETE LE LORO STORIE!
    Zum Buch
  • La sciarpetta rossa - Diario di guerra e di prigionia (1943-1945) - cover

    La sciarpetta rossa - Diario di...

    Guerrino Moretto

    • 0
    • 0
    • 0
    È nella fredda e brumosa Prussia Orientale, nel lager di Stablak, che si ambienta gran parte di questo racconto. Guerrino Moretto, soldato prigioniero n. 14059 1 A, vi giunse il 30 settembre 1943. L'8 settembre lo aveva colto in Dalmazia, a Ragusa: per un'assurda coincidenza era rientrato al suo reparto giusto il giorno prima dal Veneto. Fosse rimasto a casa nessuno avrebbe potuto rimproverarglielo, e un ritardo anche di un solo giorno avrebbe cambiato la sua vita. Invece si trovò rinchiuso in una tradotta per il Nord: dai minareti della Bosnia ai cupi profili delle lande baltiche. A dargli un po' di conforto, le amicizie al campo e gli sporadici incontri con qualche donna. La sciarpa rossa, dono di una di queste, sarà un dolce ricordo che lo distrarrà dagli orrori del lager. Guerrino resterà a Stablak fino al 9 maggio 1945, quando, con l'irrompere nel campo di un cosacco a cavallo, potrà scrivere sull'ultima pagina del suo diario: "È finita!".
    Zum Buch
  • La paura ferisce come un coltello arrugginito - cover

    La paura ferisce come un...

    Giulia Scomazzon

    • 0
    • 0
    • 0
    Roberta e Giulia: madre e figlia, separate per sempre nel 1995 da un male terribile e ancora senza terapie efficaci come l'aids. Giulia allora ha otto anni, e a lungo la vera causa della morte di Roberta le verrà tenuta nascosta: la nonna e il padre temono infatti lo stigma con cui la società dell'epoca condanna la malattia e le migliaia di persone che la contrassero perché furono, spesso solo per un periodo della loro vita, "tossicodipendenti". Ma la reticenza e la finzione si fanno sempre più insostenibili ed ecco che, con ostinazione e per intima necessità, Giulia ormai adulta decide di lavorare sulla memoria individuale e collettiva, sulla sua storia che è anche la storia dimenticata di tante altre persone. Vuole restituire un'immagine veritiera e completa di Roberta, donna affettuosa e gentile, operaia in fabbrica, amorevole preparatrice di torte, morta di un male non nominabile. A completare la figura sfocata della madre, che Giulia ricerca avidamente nelle fotografie di famiglia, viene chiamato anche Andrea, il padre che per tutta la vita ha tentato a suo modo di proteggerla tenendola distante da un passato troppo doloroso.
    In questo memoir lucido, tagliente e intenso, Giulia Scomazzon pone a se stessa e al lettore la domanda più difficile: come si supera la paura del passato e dell'assenza? E come si affrontano i modi imprevedibili attraverso cui il lutto si muove su di noi?
    Zum Buch
  • Questa mia carne - Scrivere di sé come atto radicale - cover

    Questa mia carne - Scrivere di...

    Melissa Febos

    • 0
    • 0
    • 0
    n questo connubio audace e ben riuscito di memoir e saggio di scrittura creativa, Melissa Febos racconta e analizza il percorso emotivo, psicologico – e persino fisico – che lo scrivere di sé richiede. Soprattutto, fornisce un punto di vista critico sull'autenticità del legame tra le esperienze vissute e quelle narrate, sulle questioni etiche e metodologiche che attraversano l'agire artistico quando ci si mette in gioco in prima persona, sulle potenzialità terapeutiche e sovversive che questo tipo di pratica può assumere. Come fare a mettere nero su bianco le storie e le relazioni che ci hanno resi quel che siamo? Come parlare dei nostri corpi, dei desideri che ci muovono e dei traumi che ci paralizzano? Che impatto ha sulla scrittura – e sulla vita – di un'autrice o di un autore l'essere accusati di "guardarsi l'ombelico" o al contrario lodati per il coraggio con cui ci si mette a nudo? E a chi appartengono, in fondo, le nostre storie più intime?
    Attingendo dalla propria esperienza personale e artistica – in un tracciato che passa per la dipendenza e la guarigione, il lavoro sessuale e l'evoluzione dalla narrativa alla non-fiction –, Melissa Febos esplora in modo inedito la soggettività, la privacy e il potere delle storie. Radicale e trascinante, Questa mia carne offre idee e riflessioni preziose – ma anche utili consigli pratici – a chiunque abbia mai pensato di elaborare la propria storia in un racconto.
    Zum Buch