Unisciti a noi in un viaggio nel mondo dei libri!
Aggiungi questo libro allo scaffale
Grey
Scrivi un nuovo commento Default profile 50px
Grey
Iscriviti per leggere l'intero libro o leggi le prime pagine gratuitamente!
All characters reduced
Nairobi - cover

Nairobi

Freddie Del Curatolo, Leni Frau

Casa editrice: OGzero

  • 0
  • 0
  • 0

Sinossi

Una guida virgiliana conduce il lettore per quartieri postcoloniali e bassifondi di Nairobi, dove i grattacieli e la savana coesistono nel traffico. La tutela ambientale sfida i limiti della sopravvivenza, come capita anche agli abitanti della città: i progetti di riciclo dei rifiuti coincidono con il recupero della condizione umana degli stessi raccoglitori, recupero di dignità assimilabile al tentativo di restituire una sana ferinità agli animali ormai urbanizzati.
Attraverso un viaggio negli spazi urbani gli autori scardinano i luoghi comuni dell’immaginario occidentale grazie a visioni di immagini e parole che non lasciano spazio al buonismo e compongono un preciso ritratto socio-antropologico. I testimoni di questa umanità sono calati negli odori, nei gusti, nei colori e nei materiali che costruiscono la città. Grazie a questa matericità non si sente il bisogno di analisi azzardate, ma tutto è sotto gli occhi: è sufficiente leggere i racconti di aneddoti ed eventi alla base della nascita di uno snodo commerciale che trae sviluppo dal crogiolo di comunità eterogenee, che lo rendono quel «bel casino che non cambierà mai».
Gli autori vanno oltre la fascinazione esotica che può averli attratti all’inizio della loro avventura africana e invitano a superare gli stereotipi da “safari cittadino” tipico dello sguardo occidentale.
Le fotografie sono di Leni Frau, coautrice del volume. Le mappe interattive (che compariranno nel sito www.ogzero.org) e quelle statiche negli interni del libro sono di Luigi Giroldo.
Disponibile da: 18/02/2025.

Altri libri che potrebbero interessarti

  • Un pezzo alla volta - La giovane Mary Shelley alle prese con l'horror - cover

    Un pezzo alla volta - La giovane...

    Annalisa Strada, Guido Sgardoli

    • 0
    • 0
    • 0
    Quale evento avrebbe potuto ispirare Mary Shelley nella scrittura di un racconto? Lo ha immaginato Annalisa Strada, ammaliata dalla storia della giovane scrittrice britannica, e lo ha raccontato in questo breve racconto. Attraverso divertenti esercizi di scrittura e analisi, potrai approfondire il genere narrativo di questo racconto: l'horror.
    
    Ispirata alla vita della giovane Mary Shelley, Annalisa Strada inventa una storia tutta nuova sul genere narrativo che tanto ha appassionato la scrittrice britannica: l'horror. All'età di 14 anni Mary Shelley frequentò un college a Ramsgate, in Gran Bretagna. È proprio in questo contesto Annalisa Strada immagina quali eventi, sensazioni e storie abbiano potuto ispirare Mary Shelley nella scrittura del classico che l'ha resa una scrittrice immortale: Frankenstein. Nel suo racconto Un pezzo alla volta, Annalisa Strada lascia una serie di indizi che fanno riferimento al genere horror e soprattutto alla vita e alle opere della scrittrice britannica.
    
    In appendice sono presenti alcuni esercizi di scrittura e analisi relativi al genere horror, che aiutano ragazzi e ragazze a comprendere meglio il genere.
    
    Le Orme: sui passi dei grandi classici
    Una serie di racconti che desiderano avvicinare giovani lettori e lettrici ai generi narrativi attraverso i grandi classici della letteratura. I racconti qui narrati, però, non sono i classici che tutti e tutte conosciamo: le storie riprendono un diverso genere narrativo (avventura, fantascienza, romantico, horror, giallo e tanti altri), sono storie parallele ispirate alle vite di scrittori e scrittrici classici, immaginando come le esperienze vissute abbiano potuto ispirare la loro scrittura. In appendice, sono inseriti divertenti e semplici esercizi di scrittura e analisi relativi al genere specifico rappresentato dal libro.
    Mostra libro
  • Dialogo impossibile con un rabbino - Israele e la tragedia dell'arroganza - cover

    Dialogo impossibile con un...

    Diego Siragusa

    • 0
    • 0
    • 0
    Ma come è potuto avvenire che uno Stato teorizzato da un laico, perseguito da un movimento laico, realizzato da laici, si sia subito trasformato in uno Stato religioso?Intanto per la presenza duratura nella cultura ebraica del mito del popolo eletto, che ha un patto con Dio, che riconoscerà lo Stato del suo popolose questo rispetterà i suoi comandamenti.In secondo luogo perché questa cultura ha sempre ottenuto una rappresentanza parlamentare nei partiti degli ortodossi, e questi partiti sono stati quasi sempre determinanti per tutte le coalizioni governative.Dalla prefazione di Romolo GOBBIContrastare l’arroganza e la condizione di autoimposta superiorità dei suprematisti accecati dalla folle ideologia sionista, non riguarda solo la libertà della Palestina ma quella di tutti noi a cui è vietato avere dubbi, esigere verità, giustizia e desiderare un mondo libero dall’imperialismo, dal colonialism oe dal neo liberismo.Dalla prefazione di Gabriele RUBIO★ ★★★ ★★★Ma dove dovrebbero mai andare a vivere i palestinesi?Domanda provocatoria per la falsa coscienza umanitaria e internazionale?La punizione collettiva di persone innocenti è una politica spregiudicata e criminale usualmente impiegata dai regimi coloniali storicamente dati.La storia coloniale degli Stati Uniti, il genocidio dei nativi e l’espropriazione delle loro terre mediante il Removal Act, sono il modello di ogni processo di colonizzazione integrale, ovvero la sostituzione della popolazione indigena con la popolazione colonizzatrice. Negli Stati Uniti, il cristianesimo prima e il protestantesimo dopo, svolsero un ruolo primario per la fondazione di un Nuovo Diritto all’insegna della supremazia storica della civiltà occidentale a cui educare i nativi nell’interesse generale. I tedeschi si erano comportati allo stesso modo in Namibia con gli Herero e i Namaqua. Gli inglesi in Kenya e Malesia, la Germania nelle aree occupate nell’Europa centrale, orientale e in Russia.Israele, pur nata sulla scia di un genocidio, segue di fatto lo stesso schema. Morte per morte. Atrocità per atrocità. Da oltre un secolo la colonizzazione sionista della Palestina procede dentro questo modello: pulizia etnica dei nativi, culturicidio, razzismo teorico e pratico, suprematismo di un popolo eletto e disumanizzazione dei palestinesi. Ogni vittima in realtà ci interroga e ci costringe allo sforzo che l’unilateralità non ci consente di fare: riconoscere l’Altro da sé.Forse che solo la giustizia e il riconoscimento della dignità altrui sia il vero antidoto alla violenza?
    Mostra libro
  • Il manager di buona vita - cover

    Il manager di buona vita

    Alberto Camuri

    • 0
    • 0
    • 0
    La crisi globale ha messo in luce il fallimento dell'approccio manageriale dominante, sia nel settore for profit che nei servizi sociali. Alberto Camuri, manager che ha vissuto una lunga carriera in ruoli di rilievo in aziende multinazionali, propone con forza di ricalibrare il modello dirigenziale centrato unicamente sulle performances, consapevole che un approccio esclusivamente prestazionale, che trascuri e non valorizzi gli aspetti relazionali, può anche dare risultati, ma solamente nel breve termine. È necessario armonizzare l'attenzione alle persone e alle prestazioni, agli stakeholders tutti, nel breve e nel lungo termine! Un passaggio quindi necessario non solo al benessere dei singoli, ma anche allo sviluppo dell'economia.
    Il «manager di buona vita» descritto nel volume è capace di alternare con la necessaria umiltà la sua attenzione e le sue risorse, sapendo ascoltare e facilitare i rapporti, mantenendo un comportamento orientato a un approccio genuinamente relazionale, esercitando il potere come responsabilità; guardando, ascoltando (e aiutando a guardare e ascoltare) per contestualizzare e per dare risposte alle domande di senso per sé e per gli altri.
    Il libro, forte di una solida base teorica e arricchito dalle significative testimonianze di altri «manager di buona vita», dimostra la possibilità non solo di pensare, ma anche di poter praticare a tanti livelli, sotto la guida di dirigenti e funzionari intelligenti, un'economia «umanistica», in cui la moderazione e il senso morale restino i valori portanti.
    Mostra libro
  • Poesie d`amore - cover

    Poesie d`amore

    Chloe Gilholy

    • 0
    • 0
    • 0
    Poesie ispirate dalla parola amore. 
    Una raccolta di poesie ispirate dalla parola amore.Il quinto capitolo della serie Life and Poetry.
    Mostra libro
  • 1255 grammi - Un viaggio nel cervello e nelle sue fragilità - cover

    1255 grammi - Un viaggio nel...

    Stefano F. Cappa

    • 0
    • 0
    • 0
    Ispirato dal racconto Il cervello di mio padre di Jonathan Franzen, in cui spiega in modo rigoroso cosa sono le demenze e come funziona la memoria, Stefano Cappa integra le conoscenze sulle demenze alla luce delle recenti scoperte scientifiche che spiegano quanto è vario e complesso il funzionamento del cervello.
    
    "Mio padre era un uomo profondamente riservato, e per lui essere riservati significava mantenere il contenuto vergognoso della propria vita intima lontano dagli sguardi della gente. Poteva esistere per lui una malattia peggiore dell'Alzheimer?"
    
    Jonathan Franzen ha scritto il racconto Il cervello di mio padre a un anno dalla morte del padre. In modo minuzioso ha raccontato il suo decadimento cognitivo, ricostruendo quella che chiama "la disintegrazione" del suo genitore. Una definizione cruda ma azzeccata che segnala il rifiuto di Franzen di ridurre la personalità umana "a insieme circoscritti di coordinate neurochimiche".
    
    A vent'anni dal racconto di Franzen, Stefano Cappa – neurologo e neuroscienziato cognitivo – integra le conoscenze sulla demenza alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, evidenziando la necessità di trovare le cause dell'Alzheimer così come di qualunque altra malattia.
    Mostra libro
  • Riso e pianto - cover

    Riso e pianto

    Eraldo Affinati, Giacomo Poretti

    • 0
    • 0
    • 0
    Il volume presenta un dialogo tra comico e scrittore, agile e coinvolgente.
    
    Per Poretti il fatto che esiste la comicità, che esiste l'allegria, è un segno dell'esistenza di un mondo oltre a quello che vediamo, perché secondo lui nell'aldilà probabilmente c'è molta allegria.
    Per Affinati, invece, il fine della letteratura è quello di rendere vera la vita, quello di «intensificare l'esistenza» trasportandoci nei panni degli altri.
    
    Nel dialogo finale, tra citazioni di Pirandello e Manzoni, entrambi sono d'accordo nel considerare l'umorismo un antidoto contro l'angoscia e la paura.
    Che riso e pianto non possano fare a meno l'uno dell'altro?
    Mostra libro