Pensavo fosse amore invece era gin tonic
Francesco Pinto
Casa editrice: Youcanprint
Sinossi
Un trentenne con più vizi che capelli in testa, conosce una donna in un pub e le offre un drink, cosa mai può andare storto?
Casa editrice: Youcanprint
Un trentenne con più vizi che capelli in testa, conosce una donna in un pub e le offre un drink, cosa mai può andare storto?
In un mondo in cui le scarpe sono diventate un prodotto di consumo di massa, questi accessori hanno perso il significato di un tempo: l'industria moderna ha adempiuto al suo compito, ovvero alla produzione di grandi quantità a prezzi bassi. C'è stato un tempo, però, in cui la scarpa è stata simbolo della forza della legione romana, del potere dei signorotti medievali o dell'oppressione della donna cinese. La storia della calzatura è ricca e affascinante, come rivela l'autrice Marie-Josèphe Bossan: completando la sua analisi con una iconografia d'eccezione, l'autrice conferisce a questi oggetti, ormai di uso comune, una qualità universale, il cui rango è pari a quello di un'opera d'arte, che documenta l'intera storia dell' umanità.Mostra libro
La straordinaria storia sonora di David Toop inizia nelle foreste pluviali dell'Amazzonia per giungere alle megalopoli contemporanee, attraversando il lavoro di artisti come Brian Eno, Sun Ra, Erik Satie, i Kraftwerk e Brian Wilson. Partendo dall'Esposizione di Parigi del 1889, quando Debussy ascoltò per la prima volta la musica giavanese, Oceano di suono arriva a incanalare gli istinti contrastanti della musica del XX secolo in un resoconto insieme storico, visionario e rivoluzionario. La musica ambient viene ridefinita come un protocollo alternativo per l'ascolto e la creazione di suoni ma anche come una modalità di rilettura dei concetti di politica, temporalità e spazio. Un'avventura straordinaria che, attraverso una scrittura appassionata, conferma Toop come una delle voci-guida da ascoltare in questo mondo connesso e incoerente.Mostra libro
22 capolavori dell'arte mondiale raccontati da una delle divulgatrici d'arte più popolari dei social. Dall'autrice della pagina "Je Suis Sabrine" un libro che mette in connessione i lettori con i quadri più famosi al mondo Nel suo saggio illustrato, Nessun dipinto mi spezzerà il cuore, l'autrice racconta i segreti e retroscena di alcuni capolavori: da L'angelo ferito di Hugo Simberg a Oltre la città di Marc Chagall, dalla Ballerina di quattordici anni di Edgar Degas alla Notte Stellata di Vincent van Gogh, da Gli amanti di René Magritte a Matrimonio diseguale di Vasily Pukirev. Ventidue fra i suoi capolavori preferiti spiegati attraverso i dettagli dell'opera: emozioni, paure, amori, tradimenti e colpi di scena sono lì, presenti nello sguardo del protagonista, nella sua postura, nelle decorazioni della stanza o nelle caratteristiche del paesaggio. Un viaggio straordinario che ci ricorda di quanto l'arte sia espressione dei nostri sentimenti più profondi.Mostra libro
Spero che con ”La fotografia digitale” possiate intraprendere un viaggio entusiasmante attraverso l`obiettivo. In questa guida dinamica, il mondo dei pixel e la creatività convergono al fine di svelare i segreti per scattare e realizzare immagini straordinarie. Che siate principianti alla ricerca di solide basi o esperti snapper alla ricerca di nozioni avanzate, questo libro sarà la vostra bussola nel panorama in continua evoluzione dell`immagine digitale. Esplorare le sfumature della composizione, dell`illuminazione e della post-elaborazione, demistificando l`arte e la scienza che stanno alla base di fotografie di sicuro effetto. Dalle basi delle impostazioni della fotocamera alle complessità delle tecniche avanzate, ”La fotografia digitale” è un testo concepito per fornirvi le conoscenze e le competenze necessarie per trasformare i momenti in storie visive senza tempo. Unitevi a noi in questa avvincente esplorazione dove la tecnologia incontra l`arte, i pixel si trasformano in narrazioni e ogni scatto è un`opportunità per creare magia attraverso l`obiettivo. Che il viaggio abbia inizio: ogni immagine ha una storia e ogni storia attende di essere raccontata.Mostra libro
Nel mondo della direzione d'orchestra i pregiudizi e gli ostacoli per le donne sono ancora oggi spesso insormontabili. Claire Gibault raccoglie la sfida e decide che è tempo di chiamare le cose con il loro nome. Per farle esistere. I suoi anni di formazione, i successi e le difficoltà, la creazione della Paris Mozart Orchestra, la lunga collaborazione con Claudio Abbado, l'esperienza politica al Parlamento europeo, l'adozione dei due figli in Togo, la conversione alla religione ortodossa, tutto accresce e arricchisce la sua vita e la sua musica, fino alla decisione, nel 2020, di creare un concorso per direttrici d'orchestra, «La Maestra». Direttrice d'orchestra racconta la dedizione, la fermezza e la passione fondamentali per esercitare l'autorità usando la dolcezza, per attraversare la fossa dell'orchestra portando una rispettosa convivialità tra i musicisti e la persona che li dirige, per costruire un nuovo modo di vivere e condividere la musica.Mostra libro
Dance Me to the End of the World è un libropercorso, un atto teatrale da vivere fuori dal teatro, un'opera interattiva che può essere letta e agita da chiunque la prenda in mano. Figlio del progetto UNLOCK THE CITY!, realizzato dal Piccolo Teatro in collaborazione con il Politecnico di Milano e altri cinque partner internazionali, questo esperimento artistico parte dal territorio – il quartiere milanese di Corvetto – per ripensare i rapporti tra corpi e ambiente, centro e periferia, individuo e città. Per mesi il collettivo Sotterraneo ha vissuto questo luogo, incontrandone gli abitanti e percorrendone le strade: il risultato è un testo ibrido tra carta e performance, un «manuale» di 30 esercizi (più uno) che trasforma il lettore in performer e lo spazio pubblico in palcoscenico. In queste pagine, passeggiate, giochi, telefonate, atti poetici e politici, dialoghi immaginari e gesti reali si alternano per stimolare attenzione, stupore, empatia: ogni esercizio, accompagnato dalle illustrazioni di Lorenzo Sartori, diventa così una soglia da varcare, dove smarrirsi è un modo per ritrovarsi, reinventando la propria presenza nello spazio. Dance Me to the End of the World ci offre l'occasione di riscoprire la città, ogni città, come campo da gioco, paesaggio da attivare, corpo collettivo da interrogare. Un'opera che non descrive un quartiere, ma lo mette in scena, mostrandoci come lo spazio urbano non vada solamente osservato ma abitato, attraversato, interpretato, immaginato, trasformato; a volte poi, per capirla davvero, una città, bisogna ballarci dentro fino a perdersi.Mostra libro