Unisciti a noi in un viaggio nel mondo dei libri!
Aggiungi questo libro allo scaffale
Grey
Scrivi un nuovo commento Default profile 50px
Grey
Iscriviti per leggere l'intero libro o leggi le prime pagine gratuitamente!
All characters reduced
Fisicamente Qui (Nel Centro Storico di Napoli) - cover

Fisicamente Qui (Nel Centro Storico di Napoli)

Daniel Borriello

Casa editrice: Vertigo Edizioni

  • 0
  • 0
  • 0

Sinossi

Fisicamente qui, di Daniel Borriello, è una raccolta di poesie in stile criptico, ermetico e dal carattere esistenzialista. Sebbene la lettura debba scorrere più sul piano sensitivo che logico-consequenziale, si comprende molto esplicitamente la tensione per la ricerca della propria identità e di senso, che diventano l’apice del complesso architettonico della silloge poetica. Possiamo trovare architravi che sorreggono un mare di associazioni in una paradolia letteraria.  Daniel Borriello è nato a Ischia nel 1988. Ha studiato Scienze Naturali alla “Federico II” di Napoli e Progettazione e Gestione degli Ecosistemi Agroforestali e del Paesaggio all’Università di Bologna. È appassionato del mondo naturale, in cui vede molte metafore della realtà umana. Molte poesie sono state scritte negli anni vissuti nella città-teatro di Napoli. Con questi ed altri componimenti l’autore ha avuto il piacere di raggiungere la finale in vari concorsi letterari ed è stato pubblicato insieme ad altri autori in due raccolte della casa editrice Aletti.Attualmente si impegna come consulente ambientale per una importante Società italiana nell’ambito delle energie rinnovabili. 
Disponibile da: 04/04/2025.

Altri libri che potrebbero interessarti

  • Fotografie in Versi - cover

    Fotografie in Versi

    Chiara Ramasso

    • 0
    • 0
    • 0
    Il titolo nasce dalla sintesi dell'elemento visivo dei componimenti e di quello verbale attraverso cui l'immagine si concretizza. 
    La raccolta si articola in cinque parti, in uno sviluppo dall'interiorità all'esteriorità; la sezione del "Sé" contiene riflessioni sull'individualità; "Mondi quotidiani" sono attimi di vita, uno sguardo che va oltre il "sé"; "Atti d'Amore" sono momenti romantici, di scambio tra individui; "Paesaggi interiori" rappresentano un affacciarsi sul mondo in cui l'individuo si riflette; infine la sezione "Parola" si discosta dalle altre e contemporaneamente le collega, in quanto è proprio attraverso di essa che queste "fotografie" possono concretizzarsi, diventare "verbali". 
    
    «Sensazioni e pensieri
    catturati e dipinti,
    echi e riflessi
    tra lo spazio del mondo
    e lo spazio del cuore.»
    Mostra libro
  • L'ufficio delle tenebre - Una favola di uomini bestie e piante rampicanti - cover

    L'ufficio delle tenebre - Una...

    Giorgiomaria Cornelio

    • 0
    • 0
    • 0
    Nel cortile di una grande fabbrica di mattoni, nei giorni del crollo dell'ultima ciminiera, s'incontrano le vicende di bestie, operai, ribellatori, padroni e guardie. C'è un compito a cui ognuno sembra convocato: un ufficio delle tenebre. A turno, le bestie prendono parola e fanno il processo agli uomini, alle rivoluzioni, ai terrori e alle loro scottature. Un processo impossibile, una rivoluzione già perduta, eppure sempre in atto. Da qualche parte, intanto, l'Edera ha iniziato ad arrampicarsi sulla Storia: «Ciò che estingue può anche salvare». Dopo La specie storta, in questo nuovo poema del Ciclo della Fornace Giorgiomaria Cornelio sfida la memoria del Novecento e unisce favola e speculazione, fine del mondo e nuove ecologie dell'immaginazione.
    Mostra libro
  • Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - cover

    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

    Cesare Pavese

    • 0
    • 0
    • 0
    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo.
    Mostra libro
  • L'amico - cover

    L'amico

    Angelo Rubelli

    • 0
    • 0
    • 0
    L’Aquila - 1889. 
    Giosuè Gallucci ha appena dodici anni quando è accolto nella grande tenuta del senatore Aquileni. Lì, conosce il figlio Pietro, di appena due anni più piccolo. I due ragazzi diventano fin da subito inseparabili. Nonostante l’affetto che li lega, già dai loro cognomi emerge la diversa estrazione sociale che li separa. Mentre Pietro è orgoglioso dello stemma nobiliare delle aquile, Giosuè è trattato da tutti come un gallo da cortile che chiunque può prendere a calci. Così, quando una volta cresciuti scoprono di provare l'un l'altro un sentimento più forte della semplice amicizia, iniziano a sognare una casa simile a quella delle allodole, senza più nè aquile e nè galli. Niente sembra poterli separare, eccetto la crescente ambizione di Giosuè. Questi è sempre più deciso a far parte del mondo agiato dell’amico. Ed è disposto a tutto pur di riuscirci, persino sposare la brutta Carolina, figlia dell’ammiraglio Mirabelli. 
          Pietro:    È questo che stai facendo? Mi stai dicendo addio? 
        Giosuè: Non capisci? In questo mondo non c’è posto per noi due. Sposarla è il nostro unico modo per restare insieme. 
    Il matrimonio, anziché unirli, li separerà per molti anni e quella ricchezza, che sembrava promettere a Giosuè la vita che sognava, lo condannerà invece alla rovina. Quando Giosuè viene accusato dell’omicidio dell’ammiraglio Mirabelli, i due amici si ritrovano di nuovo l’uno di fronte all’altro e Pietro è costretto a fare una scelta definitiva: proteggere il suo matrimonio o salvare il suo amico d’infanzia.
    Mostra libro
  • Il Canto dell'odio - cover

    Il Canto dell'odio

    Lorenzo Stecchetti

    • 0
    • 0
    • 0
    Quando tu dormirai dimenticata 
    sotto la terra grassa 
    e la croce di Dio sarà piantata 
    ritta sulla tua cassa 
    quando ti coleran marcie le gote 
    entro i denti malfermi 
    e nelle occhiaie tue fetenti e vuote 
    brulicheranno i vermi, 
    per te quel sonno che per altri è pace 
    sarà strazio novello 
    e un rimorso verrà freddo, tenace, 
    a morderti il cervello.
    Mostra libro
  • Il tipo estetico della donna nel medioevo - cover

    Il tipo estetico della donna nel...

    Rodolfo Renier

    • 0
    • 0
    • 0
    L'anno scorso, togliendo occasione da alcune recenti edizioni della Vita Nuova di Dante, io ritornai sulla questione della Beatrice dantesca. Vi ritornai, contraddicendo in parte alle opinioni espresse in un mio libro del 1879, e sostenendo la idealità assoluta della donna che l'Alighieri esaltò nelle rime e allegorizzò nella Commedia. Ora, in questa trattazione, che per quanto succinta e inadeguata al tema mi riuscì forse più estesa che una recensione non comporti, io volli trar profitto d'un argomento, che per quanto io so non venne ancora recato in mezzo da nessuno, l'argomento che si può desumere dal tipo femminile quale ci viene rappresentato dalla poesia del medioevo. Che infatti le donne cantate dai più antichi poeti medievali fossero donne in carne ed ossa, nessuno può dubitarne, come nessuno può dubitare che donne reali fossero quelle cui rivolsero i loro sentimenti gli artisti della rinascenza, a cominciare dal Petrarca e dal Boccaccio. Dunque a prima giunta parrebbe che la idealizzazione assoluta della donna nei poeti del nuovo stile fiorentino fosse una anomalia, una discontinuazione storica inesplicabile. Invece, a parer mio, è tutt'altro.
    Mostra libro