Tre regni
Cristiana Fischer
Casa editrice: Youcanprint
Sinossi
tra il corpo naturale e le vecchie domande immortali
Casa editrice: Youcanprint
tra il corpo naturale e le vecchie domande immortali
Capodanno. Malatesta, Roma. Un ragazzo disteso a terra, gli occhi rovesciati all'indietro e sangue sul viso. Inizia così il 2025: Stephano e Matteo massacrati di botte da dieci ragazzi. Perché? Si tenevano per mano mentre rientravano a casa. A Napoli un ragazzino di 15 anni viene picchiato con una chiave inglese dal padre perché gay. Dal 2013 a oggi si registrano 1866 vittime di violenze omotransfobiche in Italia. Dal 2008 al 2024 sono 49 le persone trans uccise nel nostro paese secondo il report annuale dell'organizzazione Transgender Europe (Tgeu): l'Italia è al primo posto in Europa per numero di transicidi. Ma i numeri non bastano. Sono le storie che parlano e ci raccontano un'Italia unita nell'odio per il diverso. La legge che ha introdotto le unioni tra persone dello stesso sesso è stata approvata, ma senza l'emendamento sull'adozione. Il ddl Zan contro l'omotransfobia, l'abilismo e la violenza di genere è stato bocciato in Senato. Con le elezioni del 4 marzo 2018 prima e del 25 settembre 2022 poi, le lancette dell'orologio sono state portate indietro di mezzo secolo. Imperversa una retorica di lotta all'"ideologia gender", anti-scelta, anti-diritti, la destra arma gli odiatori e offre loro gli strumenti per la caccia. Dalla prima inchiesta di copertina su L'Espresso, Simone Alliva ha continuato a occuparsi dell'escalation delle aggressioni omofobe in Italia, da Nord a Sud, allargando il suo sguardo a tutta la comunità Lgbtq+ sotto attacco. Torna dopo cinque anni con una nuova edizione aggiornata agli ultimi eventi e corredata con il suo ultimo lavoro che ha svelato i rapporti tra Pro Vita, il governo Meloni e le associazioni neofasciste, per rispondere, di fronte alla scia di insulti, aggressioni e morti, a una domanda: in nome di cosa?Mostra libro
Presso un Cenacolo che deve rimanere anonimo, le guide hanno fatto manifestare, a scopo d’insegnamento, un'entità che ha ripetutamente affermato di essere stata sacrificata durante una messa nera. Questa entità, che chiamiamo Kinga (non è questo il suo vero nome) si è manifestata per diverso tempo, sempre molto sofferente, perché sopraffatta dalla sua stessa fine, tanto da sentirsi “sporca”. Fu rapita, violentata e infine uccisa da una setta satanica che aveva bisogno dell’”energia” che alla setta sarebbe giunta dallo stupro e dall’uccisione di una donna molto giovane. I dirigenti della setta erano un magistrato e il vice capo della polizia di una grande città, che abbiamo chiamato T. Sia le guide del Cenacolo, sia la stessa Kinga, hanno più volte ripetuto che molte persone, soprattutto giovani, scompaiono per essere sacrificate nelle messe nere. Le stesse guide hanno spesso commentato, attraverso la legge di reincarnazione, gli stati d’animo di Kinga e dei suoi assassini.Mostra libro
Cosa rappresenta don Giovanni per una donna? E cosa per un uomo? Come ha fatto a diventare il seduttore per eccellenza, pur essendo un impostore e un infame poco incline - a leggere bene i testi - all'arte del corteggiamento? Perché mai allora è un sogno femminile e non un incubo? L'autore, con una scrittura rivolta anche ai non addetti ai lavori, risponde a queste e ad altre domande, proponendo una lettura psicoanalitica. Considerato per quello che è, ossia una creatura di finzione, il cavaliere spagnolo non è analizzato in quanto individuo concreto, com'è stato fatto finora da quegli interpreti che lo hanno steso sul lettino di Freud. Don Giovanni, mito della modernità, suscita interesse non per la sua psicologia - ammesso che ne abbia una - ma per l'impatto che ha avuto sulla psicologia femminile e, di conseguenza, su quella maschile; è interessante in quanto fantasia e realtà mentale, per quello che dice di essenziale del rapporto tra uomo e donna. Va preso come personaggio immaginario, per l'archetipo che è diventato e dunque per le cruciali funzioni psichiche che svolge. Prima fra tutte quella formidabile indicata nel finale del libro: portare una donna al limite di ciò che ne regola e contiene l'esistenza, per aprirle la possibilità di una realizzazione inedita della propria femminilità. "Il principe nero - Don Giovanni, un sogno femminile" è stato pubblicato in formato cartaceo ed elettronico nel 2019 da Mimesis Edizioni.Mostra libro
This audiobook is narrated by an AI Voice. In questa settimana stessa, la Corte d’Assise di Bologna condannò a due anni di prigione un tale che rubò dieci galline: che anzi i Giurati, teneri di cuore come sono, ammisero le circostanze attenuanti; se no il ladro di galline avrebbe riscosso forse un anno di carcere per ogni gallina rubata. Questa severità, non solo fa onore alla giustizia del nostro paese, ma è un titolo di gloria per la nostra Polizia. Le galline rubate sono soggette ad esser mangiate; il che rende difficilissimo il seguire le tracce della re furtiva. Ma nulla sfugge alla sagacia della nostra Polizia, che sa fiutare le tracce delle galline digerite colla stessa acutezza d’olfatto con cui il bracco annuncia la pastura delle starne o delle quaglie. E facendo questo dovuto elogio alla Polizia del mio paese, voglio mostrare d’esser giusto con lei, dovendo poi biasimarla per l’ottusità d’odorato che l’affligge quando si tratta d’altre materie.Mostra libro
Nell'opera, Tolstoj polemizza con le forme artistiche più elaborate e complesse, affermando che l'arte buona è sempre comprensibile a tutti". La vera arte, secondo Tolstoj, suscita un positivo "contagio", ovvero "quel sentimento, completamente differente dagli altri, di gioia nell'unione spirituale con un altro (l'autore) e con altri ancora (gli ascoltatori o spettatori) che contemplano la stessa opera". L'arte "deve sopprimere la violenza" e "fare in modo che i sentimenti di fraternità e amore per il prossimo, oggi accessibili solamente agli uomini migliori della società, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti"Mostra libro
Ucraina e NATO: Le Missioni Segrete dal 1992 e le Vere Origini della Guerra con la RussiaUn'inchiesta storica sulle missioni NATO dell'Ucraina dal 1992 e sul ruolo nascosto del Pentagono nelle origini del conflitto con la RussiaL’altra guerra taciuta: le missioni NATO dell’Ucraina prima del conflitto con la RussiaDal 1992 al 2022, decine di migliaia di militari ucraini hanno partecipato a missioni militari all’estero sotto direzione e coordinamento del Pentagono, in un processo continuo di integrazione operativa con la NATO. L’Ucraina si è così trasformata, passo dopo passo, in un vettore strategico occidentale nel cuore dell’Eurasia, percepito da Mosca come una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale. Tra le operazioni più significative di questo percorso: l’intervento in Kosovo e la partecipazione all’occupazione dell’Iraq.Un’analisi documentata e scomoda sulle origini del conflitto attualeAttraverso un’imponente raccolta di documenti ufficiali – testi parlamentari, atti militari, articoli di giornale e pubblicazioni accademiche – questo libro getta luce su un capitolo poco noto della storia recente dell’Ucraina. Non si tratta di un’analisi superficiale: l’autore compone un mosaico dettagliato che ricostruisce le tappe attraverso cui le Forze Armate ucraine sono state progressivamente integrate nella struttura militare occidentale. Una verità spesso ignorata dal dibattito pubblico europeo e italiano.Oltre il 2014: quando è iniziato davvero il controllo NATO sull’UcrainaSecondo l’autore, la narrazione ufficiale che fissa al 2014 l’inizio dell’addestramento NATO alle truppe ucraine – in risposta alla crisi di Maidan e alla destituzione del presidente Yanukovic – è una falsificazione ideologica. L’inizio della cooperazione risalirebbe invece al 1992, con il crollo dell’URSS. Già allora, un gruppo di contatto del Pentagono si insediò a Kiev per avviare un programma di interoperabilità militare: migliaia di ufficiali ucraini furono formati negli Stati Uniti, e milioni di dollari furono investiti per “fidelizzare” la classe militare ucraina al potere occidentale, con una dinamica che l’autore paragona al sistema di clientelismo dell’antica Roma.Kosovo e Iraq: i due scheletri nell’armadio della narrazione ucrainaDue operazioni militari in particolare spiccano come gravi elementi di ambiguità nella storia recente dell’Ucraina: la presenza ventennale di truppe ucraine in Kosovo, al fianco della NATO, per imporre la secessione a una Serbia bombardata nel 1999; e l’invasione dell’Iraq, dal 2003 al 2008, con il terzo contingente più numeroso dopo USA e Regno Unito. Due guerre profondamente controverse, che hanno causato gravi crisi umanitarie, e che l’autore presenta come “scheletri nell’armadio” che oggi meritano di essere esaminati con attenzione, per comprendere davvero le radici geopolitiche del conflitto ucraino.Una teoria storica e politica sulla Classe Armata in OccidenteAccanto alla ricostruzione fattuale, il libro propone una riflessione originale sul potere militare contemporaneo. L’autore definisce la “Classe Armata” come una nuova élite sociale e geopolitica che, nell’arco degli ultimi decenni, si è progressivamente imposta come soggetto politico autonomo, con propri interessi, risorse e narrative. Secondo questa tesi, le guerre “per la sicurezza” avrebbero spesso come obiettivo la riproduzione di potere di questa classe militare transnazionale, responsabile di una crescenteMostra libro