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    I nostri nuovi corsi di norvegese sono suddivisi in base ai diversi livelli di apprendimento. Si inizia con il livello "Principiante base" e si prosegue con i livelli "Principiante" e "Principiante avanzato". Si continua poi con il corso per il livello "Intermedio", giungendo al livello di verifica per testare e rafforzare le proprie conoscenze con le parti dedicate alla "Conversazione". 
    Questo audiolibro è suddiviso in unità. Oltre a fornire diversi modelli di apprendimento e soddisfare le più svariate esigenze. 
    Nell'Unità 1 la lingua norvegese è presentata in modo chiaro. Ogni sillaba viene pronunciata molto lentamente e ripetuta più volte. Appena prima di ogni frase, ascolterai la sua traduzione, così capirai sempre cosa viene detto. L'esempio che ti forniremo è solo un piccolo assaggio di ciò che potrai imparare. 
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    «Siamo di fronte a un cambio di paradigma. La gestione autoritaria di economia e società si impone come condizione necessaria alla sopravvivenza (distopica) del capitalismo stesso, che non è più in grado di riprodursi attraverso il lavoro salariato di massa e l’annessa utopia consumistica. L’agenda che ha partorito il fantasma della pandemia come religione sanitario-vaccinale nasce dalla percezione della sopravvenuta impraticabilità di un capitalismo a base liberal-democratica. Mi riferisco al crollo di redditività di un modello industriale reso obsoleto dall’automazione tecnologica, e per questo sempre più vincolato a debito pubblico, bassi salari, centralizzazione di ricchezza e potere, stato d’emergenza permanente, e alla creatività del settore finanziario, dove il denaro si moltiplica da sé, per partenogenesi». 
    «Lo scenario che ci si prospetta, se solleviamo il velo di Maya, è di carattere marcatamente neo-feudale. Masse di consumatori sempre meno produttive vengono regimentate, semplicemente perché i nuovi globalizzatori non sanno più che farsene. Insieme ai sottoccupati e agli esclusi, il ceto medio impoverito diventa un problema da gestire con il bastone del lockdown (a breve anche in versione climatica), del coprifuoco, della propaganda, e della militarizzazione della società, piuttosto che con la carota del lavoro, del consumo, della democrazia partecipativa, dei diritti sociali (sostituiti nell’immaginario collettivo dai diritti civili delle minoranze), e delle meritate vacanze». 
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    «Molti sono convinti del fatto che, se non ci fossero gli Stati, i grandi poteri economici dilagherebbero. Chi scrive si è convinto del contrario: i grandi poteri multinazionali dilagano proprio grazie agli Stati. I quali, attraverso il potere coercitivo delle leggi, favoriscono l’affermarsi dei grandi oligopoli. Anzi, come già detto, gli stessi Stati fanno parte di un’unica costellazione di potere politico/finanziario ad altissimo tasso tecnologico intrecciato al sistema militare». 
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