My Bondage and My Freedom
Anonimo
Casa editrice: Timeless Classic Stories
Sinossi
My Bondage and My Freedom is an autobiographical slave narrative written by Frederick Douglass and published in 1855
Casa editrice: Timeless Classic Stories
My Bondage and My Freedom is an autobiographical slave narrative written by Frederick Douglass and published in 1855
"Mentre donna Giannetta, ancora in sottana, e con le spalle e le braccia scoperte e un po' anche il seno (piú d'un po', veramente) si racconciava i bei capelli corvini seduta innanzi alla specchiera, il marchese don Giulio del Carpine finiva di fumarsi una sigaretta, sdrajato sulla poltrona a piè del letto disfatto, ma con tale cipiglio, che in quella sigaretta pareva vedesse e volesse distruggere chi sa che cosa, dal modo come la guardava nel togliersela dalle labbra, dalla rabbia con cui ne aspirava il fumo e poi lo sbuffava. D'improvviso si rizzò sulla vita e disse scrollando il capo: - Ma no, via, non è possibile! -"Mostra libro
Tra le letture preferite da Borges, "Il corsaro nero" è ormai un classico dove la penna di Salgari ci regala le avventure di un personaggio incredibilmente affascinante e malinconico. Quando viene a sapere che suo fratello, il Corsaro Verde, è stato giustiziato dal governatore di Maracaibo, il terribile ed odioso Wan Guld, il Corsaro Nero giura vendetta a lui e a tutta la sua famiglia e, bramoso di vendetta, si imbarca con i suoi filibustieri. In un incredibile viaggio nel Mar dei Caraibi, tra arrembaggi, tempeste, giaguari, sabbie mobili e perfino cannibali, trova anche il tempo di innamorarsi di una duchessa fiamminga che ha rapito per chiederne il riscatto. Ma una scelta terribile lo attende, quando scopre la vera identità della sua innamorata.Mostra libro
"Pubblicati rispettivamente nel 1889 e nel 1886 ""La sonata a Kreutzer"" e ""La morte di Ivan Il'ic"" sono i romanzi brevi più famosi di Tolstoj, scritti dopo la crisi spirituale e la conseguente conversione al Cristianesimo dell'autore.""La sonata a Kreutzer"" non è altro che il racconto di quello che oggi verrebbe definito un ""femminicidio"". Durante un viaggio in treno Pozdnycev racconta ad uno sconosciuto di come, spinto da una folle gelosia, abbia ucciso la moglie per un tradimento che probabilmente non è mai accaduto.Il romanzo fu subito accusato di indecenza e scatenò infinite polemiche su quella che allora veniva definita la ""questione sessuale"" e sull’ipocrisia del matrimonio come istituzione.""La morte di Ivan Il'ic"" è un romanzo incentrato sul rapporto dell'uomo con l'idea della morte, e, per conseguenza, sul senso della vita.Il protagonista del romanzo è un borghese di buona famiglia che riesce ad organizzare la propria vita nel modo più conforme possibile alla mentalità del suo tempo: dalla moglie, scelta più per convenienza sociale che per vero amore, alla carriera, dalla scelta della casa all'educazione dei figli. Una inesorabile malattia lo farà precipitare in un tunnel di solitudine e di disperazione, portandolo a rinnegare i ""falsi"" valori che avevano guidato la sua intera esistenza."Mostra libro
Deve aver viaggiato molto, davvero, quell’uomo; devono aver fatto davvero tanto e tanto cammino quelle scarpe: son due povere scarpacce enormi, sformate, scalcagnate, con gli elastici, ai due lati, slabbrati, crepati: chi sa quanta fatica, quali stenti, quanta stanchezza, per quante vie… Quasi quasi la vecchia signora ha la tentazione di picchiar con le nocche delle dita a quell’uscio. Torna a ritirarsi in camera. I figli tardano a rientrare in albergo. La smania le cresce di punto in punto. Chi sa se sono andati, come le hanno promesso, a guardare il mare, se è tranquillo? Ma già, come si può vedere da terra, se il mare è tranquillo? il mare lontano, il mare che non finisce mai, l’Oceano… Le diranno che è tranquillo. Come credere a loro? Lui solo, il signore della stanza accanto, potrebbe dirle la verità. Tende l’orecchio; appoggia l’orecchio alla parete, se le riesca d’avvertire di là qualche rumore. Niente. Silenzio.Mostra libro
LA MADRE di Italo Svevo racconta l’egoismo generalizzato dell’essere umano contemporaneo, sebbene sia stato in passato inteso come metafora della delusione di Svevo per l’interpretazione della sua opera da parte della critica dell’epoca. La novella, scritta nel 1926 e pubblicata su diverse antologie, parla della riflessione di alcuni pulcini di allevamento, cresciuti in un'incubatrice, sulla loro madre. Un pulcino di nome Curra scappa nel pollaio a fianco al suo alla ricerca dell’ipotetica madre e ciò che scoprirà cambierà per sempre la sua visione del mondo e delle cose.Mostra libro
Dall’incipit del libro:Lo chiamavano Maestro , benchè egli con la superbia d’essere solamente scolaro della natura, avesse in supremo disprezzo gl’insegnamenti che un uomo può dare a un altro suo simile. Non aveva egli disertato Brera a diciott’anni, perchè all’accademia, a disegnare un gesso immobile, più d’uno ha sciupato l’esistenza? Diciamo l’esistenza per dire, ma dando retta a Giusto dovremo dire che molti hanno guastato la mano, l’occhio, l’intelletto d’artista, e sono rimasti tutta quanta la vita copisti. Perciò egli aveva piantato il gesso immobile e scialbo, e dando al professore dell’asino, se n’era andato di buon passo fuori di Porta Ticinese, a empir l’occhio di bel le linee mobili e di colori trasparenti. Assicurava che la prima lezione di colore gliel’aveva data una roggia, entro la quale l’acqua si moveva appena, dando tutti i riflessi delle nuvole splendenti pel sole di maggio. La gran maestra gli aveva detto allo ra per la prima volta: «Giusto mio, lascia il carboncino, piglia la tavolozza e il pennello, guarda bene e cerca di far come me; sarà forse la disperazione di tutta la tua vita, perchè io farò quasi sempre meglio, ma se tu hai qualche cosa dentro e riesci a metterla in luce, sarai un grand’artista e la gente, che me non guarda nemmeno, ammirerà l’opera tua.»Mostra libro