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Alt Model - cover

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Alt Model

Anonymous

Publisher: Seagull Editions Srl

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Summary

Paula dreams of a life that is beyond her grasp in the modeling industry. Her passion for alternative styles, art, and publications leads her to a world she yearns to be a part of. However, when a well-connected photographer and artist comes into her life, things take a turn for the worse. Forced under the thumb of Tommy, Paula gives in to a life of drugs and abuse further down the rabbit's hole. Desperate to be free, she risks everything struggling against Tommy's powerful employers and iron grip.
Available since: 06/25/2022.

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    De Amicis nacque nella allora piazza Vittorio Emanuele I, ora intitolata a suo nome, a Oneglia, prima che fosse accorpata a Porto Maurizio e ad altri 9 comuni nell'unica città di Imperia nel 1923. All'età di due anni la sua famiglia si trasferì in Piemonte, dapprima a Cuneo, dove il piccolo Edmondo studiò alle scuole primarie ed al Liceo, quindi a Torino, dove frequentò il collegio Candellero. 
    Era di famiglia benestante: il padre Francesco (1791-1863), genovese originario del Centro Italia, copriva mansioni di regio banchiere di sali e tabacchi; la madre, Teresa Busseti, originaria dell'Alessandrino, faceva parte dell'alta borghesia. Sia la sua casa ligure (poi diventata sede della Guardia di Finanza) sia quella di Cuneo (poi diventata caserma militare "Carlo Emanuele", ai bastioni di Stura, con vista sul Monviso) erano ampie ed eleganti.
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    Pubblicò numerose poesie sul periodico "Il Marzocco", fondato da Angiolo Orvieto (1869 - 1967); sperò a lungo di poter raccogliere i suoi versi presso l'editore Paggi, il cui fallimento, nel 1897, infranse dolorosamente le sue aspettative. Ebbe una lunga, appassionata, relazione con il giornalista e professore di letteratura inglese Giuseppe Saverio Gargàno, una dei principali collaboratori de "Il Marzocco", a partire dal 1899 fino alla morte. 
    Trascorse dolorosamente i restanti anni della sua esistenza, segnata dalla tisi che aveva contratto molto giovane. Morì a soli 38 anni a Fiesole; la sua tomba, ornata di una pianta di rose, si trova nel piccolo cimitero di Settignano. Le poesie pubblicate sul Marzocco furono raccolte dopo la sua morte, nel volume Tebaide, da Giuseppe Saverio Gargàno, che le dedicò una lunga introduzione e recensì i suoi versi su "Il Marzocco" (12 aprile 1914, p. 2), insieme a quelli della poetessa Gina Gennai.
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    Dal 1884 circa lo scrittore visse nel suo alloggio-studio di Torino, presso il palazzo Perini di piazza San Martino 1 (ora piazza XVIII Dicembre) davanti alla vecchia stazione ferroviaria di Porta Susa, dove ancor oggi una targa lo ricorda. Qui De Amicis, ispirandosi alla vita scolastica dei suoi figli Furio e Ugo, scrisse quella che è considerata la sua più grande opera. 
    Pubblicato infatti per la prima volta il 18 ottobre 1886 (primo giorno di scuola di quell'anno) come libro per ragazzi, la casa editrice milanese Treves fece uscire Cuore, una raccolta di episodi ambientati tra i compagni di una classe elementare di Torino, provenienti da regioni diverse, e costruito come finzione letteraria di un diario di un ipotetico ragazzo, l'io narrante Enrico Bottini. Il romanzo ebbe subito grande successo, tanto che in pochi mesi si superarono quaranta diversi tipi di edizioni e decine di traduzioni in lingue straniere. 
    Il libro fu di forte carattere educativo-pedagogico (insieme al successo italiano di soli tre anni prima Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi), molto apprezzato perché ricco di spunti morali attorno ai miti affettivi (da cui il titolo) e patriottici del Risorgimento. Tuttavia fu ampiamente criticato dai cattolici per l'assenza totale di tradizioni religiose (i bambini di Cuore non festeggiano nemmeno il Natale), specchio politico delle aspre controversie tra il Regno d'Italia e papa Pio IX dopo la presa di Roma del 1870. 
    Dal 1889 De Amicis si avvicinò al socialismo[7], fino ad aderirvi totalmente nel 1896. Questo mutamento d'indirizzo è visibile nelle sue opere successive, in cui presta molta attenzione alle difficili condizioni delle fasce sociali più povere, superando le idee nazionalistiche che avevano animato Cuore. Amico di Turati, collaborò a giornali legati al Partito socialista, come la Critica Sociale e La lotta di classe.
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    Il libro è strutturato in tre filoni: il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina in prima persona episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare, nell'anno scolastico 1881-82 presso una scuola di Torino; il filone epistolare, cioè le lettere che il padre scrive a Enrico, il protagonista; infine il filone narrativo, coi famosi «racconti mensili» del maestro elementare su varie storie, sempre interpretate da fanciulli. L'unità dei tre filoni è assicurata da un sentimento profondo, che anima la tensione educativa e morale della storia, davvero nata col cuore, al quale il titolo celeberrimo del libro aderisce.
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