Otelo: el moro de Venecia
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Publisher: Translated Stories
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Otelo: el moro de Venecia
Publisher: Translated Stories
Otelo: el moro de Venecia
Nei 12 volumi delle "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine rinnovò la tradizione esopica, rappresentando la commedia umana. Quest'opera dimostrò il suo amore per la vita rurale e attraverso animali simbolici ironizzò sulla vita della società dell'epoca. In the 12 volumes/books of "Favole" (1669 - 1693) Jean de La Fontaine renewed Aesop's tradition, representing the human comedy. This demonstrated his love for country life and by symbolic animals he ironized about his current years society's life. (Summary by Paolo Fedi)Show book
Il capolavoro di Flaubert, per cui fu accusato di immoralità, che racconta l'insoddisfazione e l'irrequietudine della seconda moglie di Charles Bovary.Show book
Verga pubblicata per la prima volta nel 1880 e riedita in nuova versione definitiva nel 1897. La raccolta si compone di otto racconti scritti fra il 1878, anno in cui fu pubblicato Rosso Malpelo e il 1881, anno il cui fu pubblicata la seconda edizione contenente il racconto Il come, il quando ed il perché. Protagonisti dei racconti sono per lo più appartenenti alle classi sociali più umili della società siciliana.Show book
L'Odissea è un testo che conserva sempre intatto il suo fascino particolare. Restiamo sempre ammaliati da quello che si può considerare il viaggio più importante di tutta la cultura occidentale.La curiosità dell'ignoto, il bisogno del viaggio e del ritorno a casa sono le forze che spingono Ulisse a vagabondare per tutto il mondo conosciuto ed anche oltre. Le sue avventure si sviluppano in un continuo intreccio di rapporti con gli dèi, i quali, di volta in volta lo salvano o tentano di eliminarlo. Ma forse sono proprio quelle stesse divinità ad invidiare questo essere umano capace di un coraggio e di una intelligenza leggendari, e di sentimenti che valgono molto di più della loro immortalità. L'audiolibro contiene la versione integrale del poema recitato in una prosa scorrevole, per un ascolto ricco di sfumature evocative.Show book
«...osserverei come, in tempi di internet, l’invasività dei mezzi di controllo preconizzata dallo scrittore nel 1919-20 rimanga — o torni — prepotentemente attuale, specie se coniugata con la lobotomia — non dirò ‘televisiva’, ma più genericamente ‘da schermo’ — a cui tutti, chi più o chi meno, siamo sottoposti o ci sottoponiamo. (...) rimarcherei che Noi — battezzato e ribattezzato più volte: antiutopia, utopia negativa, distopia o, addirittura, anti-antiutopia — conserva intatto il suo fascino di ‘ritratto futuribile’ anche qualora lo si svincoli dal contesto che gli era più cronologicamente prossimo — quello della neonata società comunista — e lo si riallacci, per esempio, a istanze di carattere fantascientifico, a noi relativamente vicine...»Show book
“Credo che, se non avessi fatto lo scrittore, avrei potuto diventare giardiniere”, confidò Anton Pavlovič Čechov a un amico. (...) Un Čechov giardiniere si sarebbe trovato agli antipodi della vita brillante dello scrittore famoso e acclamato. Il giardiniere vive ai margini della mondanità, limitandosi a curare lo scenario dove altri reciteranno la loro parte. Umile nel senso letterale del termine, si applica giorno dopo giorno a un silenzioso corpo a corpo con la terra, in paziente contatto con la natura, in questa intimità trovando, talvolta, la sua beatitudine. (...) Il religioso e il giardiniere sono le due facce di ora et labora: una postura contemplativa, un modo di essere che predispone ad avvertire, senza schermo di distrazioni, in nudità interiore assoluta, insieme alla desolazione, la sconvolgente bellezza del mondo.Show book